“DONNE CORAGGIOSE 2025”, C’È ANCHE LA STALETTESE DEBORA RIZZO

Da anni fa volontariato nei canili, per le case famiglia, che siano bambini lontani o il vicino di casa prova a fare quello che può senza fare distinzioni
di Salvatore CONDITO
– STALETTÌ (CZ) – 5 MARZO 2025 – Umiltà e sensibilità al centro della sua vita , per volare a a Roma presso la Camera dei Deputati, Debora Rizzo, riceve un premio in occasione della cerimonia per la consegna dei riconoscimenti “Donne Coraggiose 2025” alla presenza del vicepresidente della Camera dei Deputati On. Fabio Rampelli. L’evento è organizzato ogni anno dalla Rete civica delle Donne.
“Continuare per quelli che hanno lacrime che non fanno rumore”.
Questa è la frase che racchiude il discorso fatto da Debora Rizzo, una delle 22 donne coraggiose riconosciute nella Sala della Regina a Montecitorio.
Una donna calabrese legata alla propria terra ma soprattutto alle storie che custodisce e racconta.
Ha ricordato il cugino Domenico Nisticò tragicamente scomparso e l’associazione “Buona Vita” nata in suo onore e di cui oggi è vicepresidente.
Da anni Debora fa volontariato nei canili, per le case famiglia, che siano bambini lontani o il vicino di casa prova a fare quello che può senza fare distinzioni.
Una ragazza semplice sorridente , schiva dai rumori ed eventi mondani, ma sempre pronta ad ascoltare e rendersi protagonista; in una società sempre più individualista la vita di questa ragazza rappresenta ‘una speranza ‘ per un modo migliore.
“Anni fa ho conosciuto Nonno Lupo, un cane anziano di 20 anni vissuto sempre in canile.
Vorrei ricordarlo oggi a nome di tutti i cani nei canili che invecchiano senza mai essere scelti, che muoiono senza un enza un nome o una storia.
C’è una foto che ritrae Nonno Lupo mentre guarda il mare poco prima di morire a quasi 22 anni che racchiude la bellezza e la semplicità della vita ma anche lo spreco indescrivibile di tanta meraviglia purtroppo negata per destino, fortuna o semplicemente perché nessuno ne ha mai parlato.”
Gli abbiamo posto una domanda: “Cosa fai nella vita?”
Ci ha risposto: “Provo a fare del mio meglio, per me stessa e per gli altri, sperando di riuscire a trasformare il dolore in speranza e coraggio”.