2 Luglio 2018
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DONNE IN POLITICA, FRATELLI D’ITALIA GUARDAVALLE: «REGIONE SI ADEGUI»
Riceviamo e pubblichiamo:
GUARDAVALLE (CZ) – 3 LUGLIO 2018 – «Sono le Regioni a statuto ordinario a disciplinare con legge il proprio sistema elettorale promuovendo le pari opportunità tra donne e uomini nell’accesso alle cariche elettive attraverso la predisposizione di misure specifiche a seconda dei diversi sistemi elettorali regionali, tra le quali la cd. doppia preferenza.
E’ la Legge n. 20 del 2016 a stabilirlo, inserendosi nel solco di quelle gia’ approvate negli ultimi anni (legge n. 215 del 23 novembre 2012, Legge 65 del 2014, Legge elettorale c.d. Italicum) e tese a garantire il riequilibrio delle rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali, in armonia con i principi inderogabili e solennemente sanciti dagli art. 3 e 51 della Costituzione.
Nata per riequilibrare le rappresentanze di genere nei consigli e nelle giunte degli enti locali e nei consigli regionali, la doppia preferenza di genere risponde all’obiettivo di bypassare la sotto rappresentazione delle donne nelle istituzioni pubbliche che, stando alle statistiche, non riescono ad esercitare un ruolo effettivamente determinante nella politica al di sopra di una soglia pari al 30%.
Da qui l’opportunita’ ampliata, e facoltativa, per l’elettore di esprimere sulla scheda elettorale due preferenze purche’ a candidati di diverso sesso, proprio per favorire l’ingresso degli uomini e delle donne nelle istituzioni politiche in chiave comparata.
Quel che maggiormente colpisce e’, pero’, lo scarsa campagna informativa sul tema della doppia preferenza di genere; l’opinione pubblica disconosce questa novita’ normativa, un diritto che i partiti politici hanno invece il dovere di divulgare e spiegare ai cittadini per rendere possibile la trasformazione culturale di una societa’ dove il pensiero femminile si mescoli a quello maschile per delineare uno scenario che faccia la differenza e non dove prevalga, contrariamente a quanto spesso accade, lo scopo di individuare la compagine femminile nelle liste al solo fine “riempitivo”.
Purtroppo i numeri testimoniano che in Calabria le donne iscritte ai movimenti partitici sono ancora poche ed altrettante sono coloro che si interessano di politica costantemente e regolarmente. Questo perche’ essere donna in politica significa esser sempre preparata, sempre all’altezza e con la capacita’ di difendere ogni giorno la propria conquistata autorevolezza, in un sistema che per le sue regole privilegia indubbiamente l’egemonia del “maschilismo” e si pone in maniera funzionale al solo paradigma maschile.
Il dato e’ confermato anche dall’accesso nel nuovo Consiglio Comunale di Guardavalle di un solo componente femminile, dimostrazione che le cariche pubbliche elettive rimangono di quasi esclusivo appannaggio e declinazione maschile, sebbene una partecipazione delle donne alla vita politica si renda indispensabile per quelle battaglie civili che le riguardano in prima persona e che non possono essere delegate.
I motivi della carente partecipazione delle donne alla vita politica sono molteplici e forse molti di questi riconducibili a pregiudizi sociali persistenti ed a quel retaggio culturale, poco europeo e molto italiano, per cui la politica è “cosa per soli uomini”.
Ecco allora che anche una corretta informazione sulla nuova metodologia di voto e la sua applicazione nei contesti elettorali può, invece, portare ad un avvicinamento delle donne alla politica e di conseguenza ad una loro presenza maggiore negli enti locali, che si rende necessaria specie quando gli organi decisionali vengono chiamati ad esprimersi su temi di portata sociale che includano un certo grado di sensibilita’.
Non si dimentichi che è stata la regione Campania ad introdurre questo meccanismo per prima in Italia attraverso la propria legge elettorale n. 4/2009, sortendo un esito positivo.
La questione resta aperta pero’ nella nostra Regione, e sul punto piu’ volte l’On.le Wanda Ferro ha rimarcato e ribadito come l’ adozione di questo strumento rappresenterebbe per il nostro territorio l’occasione per affermare una crescita della politica al femminile.
Alla luce di questo, si auspica che anche il Consiglio regionale della Calabria possa approvare un tale importante provvedimento in tempi brevi per adeguarsi alla normativa statale, dal momento che è in grave ritardo soprattutto in considerazione dell’avvicinarsi delle prossime competizioni elettorali, conferendo così il giusto valore al talento delle donne in politica che possono contribuire ai cambiamenti rilevanti nelle strutture di potere.
Avv. Caterina Garzaniti – Presidente circolo territoriale Fratelli d’Italia Guardavalle