EVENTO STORICO A SQUILLACE, EFFETTUATA LA RICOGNIZIONE DELLE OSSA DI SANT’AGAZIO
L’ultima ricognizione risale al 7 maggio del 1834 con il vescovo mons. Andrea Maria Rispoli, mentre la prima ricognizione delle reliquie del santo patrono avvenne il 16 gennaio 1735, sotto l’episcopato di mons. Nicola Michele Abati
di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 7 maggio 2022)
SQUILLACE (CZ) – 9 MAGGIO 2022 – Evento storico a Squillace.
Dopo 188 anni si è svolta la ricognizione dei reperti ossei attribuiti a Sant’Agazio, patrono della città e della diocesi. L’iniziativa è partita dall’arcivescovo metropolita mons. Claudio Maniago.
L’ultima ricognizione risale al 7 maggio del 1834 con il vescovo mons. Andrea Maria Rispoli, mentre la prima ricognizione delle reliquie del santo patrono avvenne il 16 gennaio 1735, sotto l’episcopato di mons. Nicola Michele Abati.
La procedura è regolamentata da una specifica istruzione dell’apposito dicastero vaticano e si fa per accertare l’identità della salma o per constatare lo stato di conservazione dei resti, come nel caso delle ossa di Sant’Agazio.
Alla storica cerimonia, svoltasi nella Basilica cattedrale, hanno preso parte molti fedeli, oltre alle autorità civili, il sindaco Pasquale Muccari, il maresciallo dei carabinieri Umberto Torre, il comandante della polizia locale Pino Merenda e numerosi sacerdoti e religiosi.
L’urna con le reliquie, dopo la festa in onore di Sant’Agazio che si celebra oggi in forma solenne, sarà collocata sotto l’altare della cappella restaurata a lui dedicata nella stessa Basilica.
In particolare sono stati rinvenuti 40 reperti ossei suddivisi in tre blocchi: due ossa per il primo blocco, tre per il secondo, cinque per il terzo, nove ossa di piccole dimensioni, ventuno ossa lunghe.
In un contenitore di vetro erano presenti piccoli frammenti di ossa adagiati sul cotone. Rinvenuti anche quattordici fiori in tela, un cordone di fiori in tela, la scritta in legno “Corpo di Sant’Agazio”, due basamenti in legno.
I reperti sono stati ripuliti e riposti nello stesso reliquiario, poi richiuso con il sigillo dell’attuale vescovo.
Le ossa di un braccio nel 1584 venne portato dall’allora vescovo mons. Marcello Sirleto a Guardavalle dove il santo è stato proclamato patrono.
L’atto della ricognizione, inserito nell’urna, è stato firmato dal parroco don Vincenzo Iezzi, dal maestro delle cerimonie liturgiche don Raffaele Zaffino, dal direttore del museo diocesano don Maurizio Franconiere, dal canonico penitenziere della Basilica mons. Giuseppe Megna e dal cancelliere arcivescovile don Stephen Achilihu, oltre che dall’arcivescovo Maniago.
Sabato scorso il presule ha presieduto anche la solenne concelebrazione eucaristica in onore di Sant’Agazio, nel corso della quale il sindaco di Squillace Muccari, a nome della città, ha offerto il cero votivo.
Nel pomeriggio, invece, si è svolta la processione per le vie cittadine e, al termine, ci sono stati la benedizione e il bacio delle reliquie.
A Squillace si celebrano due feste solenni: una il 16 gennaio, detta della traslazione, che rievoca l’arrivo miracoloso al lido di Squillace del corpo e delle reliquie, e l’altra il 7 maggio, giorno del martirio, tramandato dai menologi bizantini.