FESTIVAL D’AUTUNNO, A MONTAURO UNA SERATA SPECIALE CON I TARANTA CELTICA PROJECT
Il pubblico della Grangia si è trovato di fronte un gruppo sperimentale che ha avuto il coraggio di fondere le tradizioni musicali di regioni apparentemente distanti, Irlanda e Calabria traendone effetti davvero godibili
di Domenico NARDA
– MONTAURO (CZ) – 27 AGOSTO 2023 – I ruderi del Monastero di Sant’Anna a Montauro, luogo suggestivo che incanta chi lo visita soprattutto di notte, da un po’ di tempo danno ospitalità ad eventi di varia natura, compreso mostre d’arte o rappresentazioni teatrali.
Nell’ambito del “Festival d’autunno” patrocinato dal comune, alla presenza del sindaco Giancarlo Cerullo e del componente di maggioranza Antonio Cerullo, è stato il turno di un gruppo musicale davvero speciale: Taranta Celtica Project.
Negli ultimi dieci – quindici anni le nostre piazze d’estate sono state invase da tarantellari provenienti da ogni dove, che vivacizzano le serate ma hanno il difetto di essere sempre uguali a se stessi.
Stavolta finalmente il pubblico della Grangia si è trovato di fronte un gruppo sperimentale che ha avuto il coraggio di fondere le tradizioni musicali di regioni apparentemente distanti, Irlanda e Calabria traendone effetti davvero godibili.
Nati musicalmente nell’aprile di questa’anno dopo un incontro fra i maestri percussionisti Andrea Piccioni e Dave Boyd al Red Studio nella contea di Tipperary in Irlanda, il progetto si è sviluppato in seguito ad una serie di prove e di concerti avvenuti proprio nella regione britannica e che hanno visto il “sold out” in ogni città.
Ieri sera chi ha avuto la fortuna di trovare posto nell’area spettacoli dell’edificio storico montaurese è rimasto stregato dalla bravura dei polistrumentisti del complesso : Marcello De Carolis e Francesco Loccisano alla chitarra battente, Mico Corapi flauto e voce, Bryan Morrissey al banjo, Courtney Cullen al violino, Lottie Cullen fisarmonica e Uilean pipes (uno strumento che somiglia ad un flauto ma alimentato non dal fiato ma da un piccolo mantice), oltre naturalmente ai già citati Boyd e Piccioni che dettavano il ritmo con tamburello e bodhran.
La musica che viene fuori da questa fusion è accattivante e coinvolgente al punto che gran parte degli spettatori hanno danzato per tutta la serata, ma c’è di più, il rimando e le rincorse ritmiche fra i componenti italiani e quelli irlandesi e la continua variazione strumentale danno origine a gradevoli e per niente scontate sonorità, che impediscono all’ascoltatore di assuefarsi agli effetti acustici, tenendolo sempre sveglio ed elettrizzato.
Al gruppo di base si sono poi aggregati, nel corso della serata altri componenti, Danilo Gatto e Antonio Critelli che hanno completato le armonie inserendo ciramelle e zampogne.
Le richieste di bis degli spettatori entusiasti ha costretto i musicisti a ripresentarsi sul palco più volte, sorpresi a loro volta da un’accoglienza forse inaspettata in terra di Calabria.