FOSSE ARDEATINE, ANPI CATANZARO CELEBRA L’ANNIVERSARIO E RICORDA GIOVANNI VERCILLO

Domani, alle ore 17, verrà depositato un fiore in ricordo di quelle persone innocenti trucidate il 24 marzo 1944 nella città di Roma
di REDAZIONE
– CATANZARO – 22 MARZO 2025 – “In tutto il mondo sembra inarrestabile il desiderio di guerra, le tragedie del passato non sono bastate a riportare un nuovo umanesimo. Al posto del grido di Pace si sente forte il rumore delle armi; al posto della diplomazia prevale il conflitto brutale”.
Così l’Anpi Catanzaro in vista di lunedì prossimo, quando verrà celebrato l’annivesario delle Fosse Ardeatine.
IN MEMORIA DEGLI INNOCENTI
Anpi invita all’appantamento di domani, 24 marzo: in via Giovanni Vercillo (ore 17) sotto la targa che porta il suo nome verrà depositato un fiore in ricordo di quelle persone innocenti trucidate il 24 marzo 1944 nella città di Roma».
LA GUERRA CHE FALCIA DONNE E BAMBINI
I partigiani catanzaresi, osservando il mondo attuale in guerra, ricordano che “a morire soprattutto i civili, donne e bambini come in questi giorni a Gaza, un orrore senza fine. La Memoria sbiadisce, i tentativi di riscrivere la Storia sempre in agguato. Una conferma ulteriore è arrivata in queste ore dalla presidente del consiglio col suo rozzo attacco al Manifesto di Ventotene, ai suoi valori, e ai suoi autori incarcerati dal regime fascista”.
Ecco perché, in questo 80° anniversario della Liberazione, Anpi Catanzaro sottolinea come “per nessuna ragione ci fermeremo nel ricordare la mostruosa dittatura nazifascista col suo carico di violenza, uccisioni e morti”.
IL VALORE DEL 24 MARZO
Anpi conclude evidenziando che “il 24 marzo rimane una data centrale del nostro calendario civile, da non dimenticare e celebrare con la solennità che merita, non solo dalla nostra Associazione ma da quanti, istituzioni in primis, hanno il dovere morale e politico di ricordare alle cittadine e ai cittadini che la democrazia e la libertà fu riconquistata anche con il martirio delle 335 vittime delle Fosse Ardeatine, quel luogo di morte dove 81 anni fa i nazisti con la complicità dei fascisti italiani portarono a termine il loro piano di sterminio».
IL SACRARIO COMMEMORA L’ECCIDIO
Le Fosse Ardeatina è un episodio della resistenza di Roma all’occupazione tedesca durante la Seconda guerra mondiale. Il comando tedesco, per rappresaglia contro un attentato partigiano subito in via Rasella (che provocò la morte di 33 soldati), ordinò la fucilazione di 10 italiani per ogni tedesco ucciso.
Il 24 marzo 1944 i tedeschi, guidati da H. Kappler, ufficiale delle SS, comandante della polizia tedesca a Roma, trasportarono alle F.a. – una cava di tufo situata tra le catacombe di Domitilla e di s. Callisto sulla via Ardeatina – 335 fra detenuti politici (civili e militari), ebrei o semplici sospetti (scelti assieme al questore fascista P. Caruso) e li trucidarono. Il massacro avvenne a 23 ore dall’attentato e fu reso noto solo a esecuzione avvenuta.
Qualche giorno dopo il massacro, che riguardò un numero di vittime maggiore rispetto a quello che l’ordine originario aveva prescritto, fecero saltare con la dinamite le volte della galleria per ostruire l’accesso alla cava. Dal 1949 un sacrario costruito sul luogo dell’eccidio, meta di continui pellegrinaggi, ne custodisce la memoria.