“GASPERISANI SI NASCE”, TUTTO PER L’AMORE PER GASPERINA DI LINO ZACCARIA
Presentazione del libro con richiesta del pubblico di assegnare la cittadinanza onoraria all’autore
di Domenico NARDA
– GASPERINA (CZ) – 13 AGOSTO 2’24 – La presentazione del libro “Gasperisani si nasce” a Palazzo Manni in questa prima settimana di agosto, si è aperta con la richiesta da parte del pubblico di assegnare la cittadinanza onoraria a Lino Zaccaria, scrittore per caso e capo redattore del Mattino di Napoli per professione.
Alla presenza del sindaco del comune collinare Gregorio Gallello che ha aperto i lavori e del giornalista moderatore Pietro Melia, l’autore ha descritto il contenuto del testo, un po’ autobiografia di un’infanzia vissuta in paese e un po’ aneddoti di varia natura riguardanti la storia della comunità.
L’introduzione all’argomento è stato curato da Mario Voci che si definisce non storico ma cultore di storie locali e da Gori Celia linguista e autore a sua volta di articoli e monografie sul dialetto calabrese.
Ad ambedue l’autore ha riconosciuto l’importanza del contributo che hanno fornito per la stesura finale dell’opera letteraria, a partire dal confronto fra le memorie di un’epoca lontana, per finire ai dettagli semantici del vernacolo “gasperisano”.
Gori Celia nel suo intervento descrive la fatica, sopraggiunta una certa età, di mettere insieme i fatti, ma l’autore sa partire da una base di ricerca documentale e storica, trattando in maniera elegante e senza retorica del lavoro degli artigiani come dei sentimenti collettivi, che facevano della comunità paesana una sorta di famiglia allargata.
Si sofferma poi sia sulla nascita del casale di Gasperina, dai Normanni in poi, sia sull’elenco di personaggi del paese realmente esistiti che hanno costruito tutti insieme l’identità del paese e lancia infine un appello ai giovani affinché non dimentichino le proprie origini e vadano sempre orgogliosamente alla ricerca delle proprie radici.
“Queste opere letterarie danno un contributo importante alla rinascita dei paesi in via di spopolamento” è la dichiarazione iniziale di Mario Voci quando tocca a lui parlare e sottolinea l’originalità delle informazioni rappresentate nel volume.
L’autore non ha mai tagliato il cordone ombelicale con i luoghi natii, continua lo studioso e infatti Lino Zaccaria benché lontano per anni da Gasperina per ragioni di lavoro, ha sempre tenuto vivo sia l’amore x la comunità sia la memoria delle cose materiali esistenti nel territorio, facendogli assumere a volte connotazioni di sacralità.
“Perché adesso e non prima hai deciso di scrivere le memorie e perché questo titolo” chiede il giornalista Pietro Melia e l’autore non si fa pregare per dare risposte e narrare i fatti della sua vita.
Il lavoro di redattore in un giornale lo si fa dietro le quinte, non si scrive più, si controllano gli articoli degli altri, non si hanno momenti per le ispirazioni letterarie, poi quando alla fine della carriera si ha tanto tempo a disposizione ci si può dedicare ad altro con serenità.
L’autore ha poi raccontato divertenti aneddoti ricompresi anche nel libro; come ad esempio la storia del nonno emigrato in America all’inizio del 900 diventato, grazie alla conoscenza della lingua inglese un punto di riferimento per tutti i gasperinesi emigrati dell’epoca, fino all’incontro casuale con uno strano personaggio che poi sarebbe diventato Al Capone.
Oppure il fatto della zia Franceschina Catrambone, esimia professoressa di matematica, capace di esternare i pensieri con sottile ironia che, quando vide suo nipote nascere con la testa a “cucuzziello”a causa del forcipe della levatrice, non si trattenne dal dire “si ava u campa accussì megghiu u signura u su pigghia”.
E ancora la storia di un parente arrivato col treno da Napoli che si aspettava nella stazione di Montauro una carrozza ad accoglierlo e invece si trovò davanti un contadino con un asino, sul quale suo malgrado fu costretto (anche su sentieri stretti e sul ciglio del burrone) a raggiungere Gasperina.
E fra l’esposizione di altri episodi di scandali (il tradimento di una moglie in un paesino dove queste cose non venivano facilmente tollerate) e di piacevoli amenità fra amici si conclude la serata di festa per l’autore, che si è premurato di ringraziare il numeroso pubblico che ha osato sfidato l’afa di un pomeriggio di agosto.