“GENTE IN ASPROMONTE”, IL COMPRENSIVO DI CHIARAVALLE CENTRALE PORTA IN TEATRO CORRADO ALVARO
Appuntamento sabato prossimo alle ore 21.15
di REDAZIONE
CHIARAVALLE CENTRALE (CZ) – 29 GIUGNO 2022 – Sabato 2 luglio alle ore 21.15 non prendete impegni: al Teatro Impero di Chiaravalle Centrale (CZ) gli allievi del Laboratorio di Teatro dell’IIS Enzo Ferrari presenteranno una versione teatrale di Gente in Aspromonte, il racconto di Corrado Alvaro, con libero adattamento e riduzione di Pino e Luca Michienzi.
Lo straordinario testo alvariano ha ottenuto il riconoscimento del premio “La Stampa” nel 1931 e continua ancora oggi a rappresentare la Calabria ai suoi più alti livelli, tanto da influire sulle attuali vicende letterarie nazionali.
Nell’ambito del “Progetto di inclusione sociale e lotta al disagio “Scuola al Centro” Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020 Asse I – Istruzione – Fondo Sociale Europeo (FSE), 2018 10.1.1A-FSEPON-CL-2019-179, titolo del modulo Il teatro entra a scuola, è stato avviato dall’IIS Enzo Ferrari un percorso laboratoriale diretto da Luca Michienzi e Anna Maria De Luca, coordinati dalla Tutor Prof.ssa Rossana Voci.
Scopo del laboratorio è quello di far conoscere meglio uno dei più grandi autori del Novecento italiano ed europeo che da San Luca, paesino aspromontano della Locride, ha dato lustro all’Europa accendendo emozioni grazie ai suoi elevati messaggi.
In un momento di grandi sconvolgimenti dei valori umani, il teatro realizzato con i giovani studenti delle scuole diventa indicatore di pace, fratellanza e rigeneratore delle menti; trova inoltre in Corrado Alvaro un autore che esprime uno degli aspetti più positivi di questa terra.
Mai come in questo momento la Calabria necessita di progetti rivolti ai giovani che, nel totale scompenso degenerativo, acquistano maggiore forza e consistenza accomunando la società civile in una sinergia vitale che gli è propria, con la volontà di superare barriere e confini ghettizzanti e di emarginazione.
Perciò, l’esito scenico del laboratorio teatrale, voluto con forza dal Dirigente Scolastico Prof. Saverio Candelieri e diretto dalla Compagnia Teatro del Carro, diventa storia di costumi, usi e tradizioni, dove letteratura e ricerca antropologica s’intersecano e si mescolano per non perdere la storia dei valori veri, dell’idioma, quella autoctona delle proprie radici. Dalla conoscenza delle grandi opere letterarie i giovani possono risalire, attraverso il teatro, alla conoscenza e alla comprensione degli autori stessi.
L’adattamento teatrale rispetta volutamente gli elementi essenziali del racconto, mantenendo il lirismo letterario delle parole alvariane attraverso i discorsi della popolazione di San Luca.
E’ attraverso queste narrazioni che viene portata avanti la tragica storia della famiglia Argirò. L’atto conclusivo della vicenda, con il protagonista Antonello che incendia il bosco dei Mezzatesta, padroni del paese, conferisce all’analisi della miseria e dell’abbandono del popolo del Sud il valore della protesta sociale, del bisogno di cambiare le cose presenti, la presa di coscienza dell’ingiustizia e una via d’uscita che sia indicatrice di una nuova strada da percorrere nel futuro.