Giudice di pace: il Ministero “mantiene” gli uffici

Chiaravalle, palazzo Staglianò

Fonte: di Dario Macrì (Il Quotidiano della Calabria)

Il mantenimento degli uffici del Giudice di pace a Chiaravalle ha finalmente tutti i crismi dell’ufficialità.

Il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha infatti firmato il decreto che dispone il mantenimento di 285 uffici del giudice di pace a seguito della recente riforma delle circoscrizioni giudiziarie.

Accogliendo quasi integralmente le 297 istanze formulate dagli enti locali che si impegnano a mantenere a loro cura e spese gli uffici giudiziari di prossimità nei loro territori.

Sta quindi andando a buon fine l’azione intrapresa dall’amministrazione comunale di Chiaravalle insieme a quella dei comuni del comprensorio delle preserre e del basso ionio, iniziata sin dai primi passi della riforma che ridisegnerà la geografia giudiziaria del nostro Paese. Che minacciava anche il Giudice di pace di Chiaravalle il quale, come noto, serve un bacino d’utenza territorialmente molto ampio.

Sopravvissuta ad una prima scrematura da parte del Ministero, l’istituzione con sede in Via Mario Ceravolo dovrà essere mantenuta interamente dai comuni, che dovranno sobbarcarsi tutte le spese di servizio, comprese quelle del personale di cancelleria.

Tutto previsto, comunque, dagli amministratori del comprensorio che hanno aderito all’iniziativa del sindaco Gregorio Tino e inoltrato al Ministero la richiesta di mantenimento della sede di Chiaravalle.

Nella lista firmata da Orlando, oltre a Chiaravalle, è previsto il mantenimento anche degli Uffici del giudice di pace di Badolato, Squillace e Borgia. Ad ogni modo, l’ampiezza delle circoscrizioni giudiziarie territoriali deve essere ancora formulata e resa pubblica (il disegno di legge sulla giustizia dovrebbe essere presentato entro 15 giorni).

Quindi non si può prevedere quali e quanti comuni servirà il Giudice di pace di Chiaravalle, ma secondo indiscrezioni dovrebbero essere più numerosi rispetto al passato.

Allargandone, di fatto, il bacino d’utenza. La battaglia per il mantenimento del Giudice di pace era iniziata a fine 2011 e proseguita anche con l’ipotesi di accorpare il Giudice di Badolato, oltre a quello di Davoli, alla sede della città delle preserre. Consigli comunali e riunioni fra amministratori hanno infine prodotto la richiesta al Ministero che, per il bene del territorio, è stata finalmente accolta.