22 Dicembre 2019
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GUARDAVALLE, LA FIGLIA DEL SINDACO E L’ESAME DI COSCIENZA DI BRUMOTTI
Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da Maria Rosaria Ussia all’inviato di “Striscia la Notizia”
GUARDAVALLE (CZ) – 22 DICEMBRE 2019 – «Caro Signor Brumotti,
io e Lei non ci conosciamo. Sono Maria Rosaria Ussia, nata e cresciuta a Guardavalle, il paese cui Lei ha fatto visita qualche giorno fa.
Ha avuto il piacere di conoscere mio padre e le mie sorelle. Mio padre è il sindaco che Lei ha intervistato. Cosa posso dirLe a riguardo? Sono una studentessa universitaria, per cui non risiedo quotidianamente a Guardavalle. Studio e mi appassiona molto farlo perché, come dice Gratteri, la vera arma per combattere gli ignoranti è istruirsi.
Mi chiedo se Lei si sia fatto un esame di coscienza. Io non credo e Le spiego anche perché. I miei genitori e, nella fattispecie, il mio Papà, sono delle persone che hanno fatto e fanno tutt’ora sacrifici per mantenermi, senza mai farmi pesare nulla. Mio padre è quella persona, la cui sveglia lo tira giù dal letto alle 5:30. Ogni santissima mattina.
Mio padre è quella persona che io vedo, all’incirca, 30 minuti al giorno, giusto durante la cena. Lei si chiederà perché. Mio padre è un professionista che lavora al servizio delle persone, in ospedale, e, una volta terminato il suo lavoro in ospedale, rientra a Guardavalle ma non a casa. Mio padre è quella persona che, nonostante i mille impegni, ha deciso di spendersi per la propria comunità, per la passione, l’affetto e la stima che ha nei suoi confronti.
Da qui nasce il suo secondo “lavoro per passione”, come mi piace definirlo, che è quello di essere il Sindaco di una comunità di circa 4.600 persone. Il fatto che io veda poco mio padre è relativo ai mille impegni che lui ha. Però non mi lamento.
Lei si chiederà perché. Io non mi lamento perché capisco che mio padre solo così è felice. Capisco che mio padre, nonostante la stanchezza, gli acciacchi e il tempo che non basta mai, AMA dedicarsi al suo Paese.
Lei è molto furbo, Signor Brumotti. Però non sa che ci sono persone molte più furbe di Lei. Lo sa che è un reato filmare le persone e poi pubblicare questi video senza il loro consenso? Caro il Signor Brumottistar, come Le piace farsi chiamare su Instagram, Lei è informato sulle leggi sulla privacy?
Suppongo di sì, Lei è una persona dall’inesauribile sapienza, dall’ineguagliabile coraggio e dalla pragmatica audacia. Io sono solo una banale ragazza, ignorante perché, non so se Lei ha mai studiato filosofia ma Socrate diceva che saggio è colui che sa di non sapere. A me non è mai piaciuta filosofia, devo essere onesta, però voglio definirmi ignorante perché, pur studiando, sento sempre che non è mai abbastanza. Ciononostante, studiavo questa materia più delle altre. Alla fine, mi è servita.
Lei, signor Brumotti, forse non ha sfruttato la dottrina socratica perché si è trattenuto molto a Guardavalle, è stato accolto, ha visitato il nostro borgo. Eppure, credo che Lei abbia voluto descrivere una realtà che esiste solo nella sua testa, forse Lei guarda troppi film della Marvel. O forse è un visionario. Non saprei dire, non mi piace etichettare le persone. A lei, invece, piace.
Le piace dare subito un giudizio. Forse, in una vita parallela, avrebbe potuto fare il giudice, chissà. Ha descritto il mio Paese come un far west moderno. Perché non prova a istruirsi, prima di dar voce ai suoi pensieri? Guardavalle è una comunità unica, composta da persone perbene e leali. I Guardavallesi sono persone che hanno forgiato le loro famiglie su valori quali l’onestà, l’altruismo e la Dignità.
Un paese in cui se sei in difficoltà, ci sarà sempre qualcuno che ti soccorrerà. Un paese fatto di usi e tradizioni. Un paese in cui a maggio si vanno a raccoglierei fiori per fare le collane per la festa patronale. Ma Lei cosa ne sa, Signor Brumotti? Lei, che è così bravo a fare i collage con i video e le immagini, cosa ne sa di questi valori ?
Sono contenta di una cosa, però. Vede, signor Brumotti, Lei, Paladino della Giustizia dei giorni nostri. Lei, che è arrivato a bordo della sua mitica bicicletta. Lei non sa che la vita è come un boomerang. Tutto ciò che uno fa oggi, avrà una ricaduta. Per cui, mi chiedo, Lei ha una famiglia ?
Non sono informata a riguardo. Non mi interessa, in realtà, perché Lei è una persona anonima e piccola. Però, vorrei farLa riflettere. Io conosco molto bene il mio papà, che è un diamante per la sua unicità. L’immagine che Lei, Leone dietro la telecamera, ha mostrato di mio papà, non lo rispecchia per nulla, però le persone che non lo conoscono, potrebbero credere alle non veritiere storie che Lei vuole raccontare.
Pensi se sua figlia/o vedesse ciò, riesce a immaginare o a quantificare quanto male potrebbe fare? Non penso perché Lei è un intoccabile, caro Brumottistar. Lei è una persona con il cuore di pietra che niente e nessuno può scalfire o turbare. Sono contenta, però, della solidarietà di cui è stato pervaso il mio papà.
La ringrazio per l’immagine che ha dato di mio papà. La ringrazio perché ha voluto espressamente mettere in difficoltà un uomo e una famiglia onesta e perbene. La ringrazio perché, da oggi, non so se riuscirò a vivere a cuor leggero. La ringrazio, signor Brumotti. Lei, sì, che è proprio una bella persona.
Vede, Lei mi ha fatto capire quanto amo la mia famiglia. Lei, dall’alto della sua conoscenza, non so se conosce valori quali l’umiltà e l’educazione. Io credo di conoscerli e sa chi devo ringraziare per questo? I miei genitori e, dopo di loro, i miei insuperabili nonni che ho amato alla follia e che amo tutt’ora. Loro mi hanno insegnato tanti valori, che gelosamente custodisco nel mio cuore.
Chiedo scusa se sono stata molto prolissa. So di essere logorroica, ma ci tenevo a segnalarLe questa constatazione. Lo so, in genere, Le vengono segnalate problematiche importantissime, quale una statua.
Certo, una statua è un problema enorme, rispetto alle emergenze di prima necessità di un paese, cui bisogna sopperire. Però, ho una richiesta per Lei, Illustrissimo Brumotti, perché non intervista le persone che Le hanno segnalato questo enorme problema a Guardavalle? Ah, forse non è possibile fare i loro nomi. Beh, non è questa omertà? Lei, Paladino della giustizia,
Difensore dei giusti, Superman dei giorni nostri. Il suo faticoso ed estenuante lavoro La porta a dover tutelare, sempre per privacy si intende, i Giusti. Perché Lei ha lo stesso potere del Padre Eterno, Lei può decidere chi va in Paradiso e chi all’Inferno.
Credo sia veramente un brutto lavoro svegliarsi e andare in giro per l’Italia, a spese del datore di lavoro, a inventare favolette, un lavoro veramente stancante. Però, Le confesso che non è un lavoro che farei. Non so come andrà la mia vita e la mia carriera, però spero un giorno di avere lo stesso buon cuore e la stessa semplicità che ha il mio Papà.
Spero, tuttavia, di essermi guadagnata un posto in Paradiso.
Almeno la mia loquacità è servita a qualcosa!»
Cordialmente, Maria Rosaria Ussia, cittadina non anonima di Guardavalle, uno splendido borgo calabrese