GUARDIE MEDICHE, “SCATTANO” I SINDACI DELLE PRESERRE E DEL BASSO IONIO
Repertorio
Oggi incontreranno la dirigente del Distretto sanitario di Soverato
di Franco POLITO
– PRESERRE (CZ – 8 GENNAIO 2025 – Disservizi alle ex guardie mediche: si muovono i sindaci delle Preserre e del Basso Ionio.
L’iniziativa è partita dal primo cittadino di Gasperina, Gregorio Gallello, che nei giorni scorsi aveva scritto al commissario straordinario dell’Asp di catanzaro, Antonio Battistini, per segnalare la gravità dei vuoti assistenziali alla postazione gasperinese.
Un primissimo scossone, a cui hanno fatto seguito l’intento di voler incontrare il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, e l’esortazione indirizzata a Daniele Vacca, sindaco a Soverato, comune Capo Ambito, «per rendersi promotore di un tavolo tra i primi cittadini e la responsabile del Distretto Sanitario di Soverato in cui discutere di quanto sta accadendo con le postazioni di continuità assistenziale del comprensorio».
Detto, fatto: la riunione a cui parteciperanno 28 sindaci è fissata per oggi.
«È il primo passo istituzionale di confronto – aggiunge Gallello – Dobbiamo tutti insieme con tenacia impegnarci nella difesa di questo presidio sanitario».
Una presa di posizione netta, che arriva in concomitanza con la provocatoria ordinanza con cui il sindaco di Belcastro, Antonio Torchia, ha vietato ai propri cittadini di ammalarsi per via del mancato funzionamento della postazione cittadina di assistenza continua.
Il bubbone è scoppiato: l’intento dei sindaci delle Preserre e del Basso Ionio è quello di provare a raddrizzare una situazione che sta via via precipitando sempre più verso il baratro.
Dicembre, e con esso le feste natalizie, hanno accentuato l’andamento a singhiozzo del servizio alle continuità assistenziali di Gasperina, Palermiti ( qui i giorni senza medico di guardia sono stati addirittura 20), San Vito sullo Ionio e Vallefiorita.
La carenza di medici disposti ad accettare incarichi e turni di reperibilità sta incancrenendo il complesso quadro del comparto.
Di mezzo ci vanno i cittadini.
Maggiormente pernalizzate le fasce deboli della popolazione in un territorio in via di spopolamento e soggetto a una progressiva quanto implacabile spoliazione di servizi.
Indispensabili le corse ai pronto soccorso con l’inevitabile, ulteriore, congestione di quelle strutture.
La conseguenza?
La medicina territoriale va in tilt, precipitando in un imbuto senza fondo.