“GUERRA, SPERANZA E INCHISTRO”, CON IL LIBRO DI IZZI A SOVERATO SI PARLA DELLA SHOAH
In occasione della Giornata della Memoria si è voluto ricordare uno dei tanti episodi che hanno caratterizzato gli anni ’40 determinando un vero e proprio olocausto nei confronti degli ebrei e non solo
di REDAZIONE
– SOVERATO (CZ) – 26 GENNAIO 2025 – Nel salone dell’istituto Maria Ausiliatrice di Soverato, è stato presentato il libro “Guerra, speranza e inchiostro”, scritto da Felice Izzi per La Rondine Edizioni 2024.
In occasione della Giornata della Memoria si è voluto ricordare uno dei tanti episodi che hanno caratterizzato gli anni ’40 determinando un vero e proprio olocausto nei confronti degli ebrei e non solo.
La caratteristica dell’evento è consistita nella presenza di documentazione, un diario, delle foto, delle lettere che Anna Arturi, figlia del militare della Guardia di Finanza Felice Izzi, deportato in Germania l’otto settembre del ’45, ha preservato e custodito.
Il volume, profondo, agile e significativo, rappresenta un ricordo ed una forte denunzia di violenze e prigionia determinate da motivazioni inspiegabili e pazzesche.
Gli alunni dell’istituto hanno seguito con molta attenzione il racconto ed i vari passaggi di una storia reale della quale, a distanza di anni, abbiamo tutti il dovere di parlare, ricordandola affinché, se possibile, tali terribili fatti vengano ben conosciuti e non accadano mai più.
La Consigliera comunale con delega all’istruzione, Caterina Gatto, nel sottolineare la profonda cultura e la sensibilità d’animo del Professor Izzi, ha evidenziato le eccellenti capacità educative e narrative del collega al fianco del quale ha anche lavorato.
In un’aula attenta e gremita è stato ribadito il concetto per cui è fondamentale non dimenticare le storie di violenza e deportazione, oggi difficilmente comprensibili, accadute realmente, soprattutto perché si sono ripetute anche di recente, il 7 ottobre del 2023!
Il messaggio del volume di Felice Izzi è semplice: ciascuno di noi ha il dovere morale di impegnarsi concretamente per permettere al ricordo ed alla memoria di diventare insegnamento ed esempio anche per i nostri comportamenti quotidiani.
Le nuove generazioni sono pronte e consapevoli: rispettano la Memoria e sono in grado di cambiare in meglio il mondo.
Ogni giorno, davvero, deve essere 27 gennaio ed ogni forma di violenza deve essere emarginata e messa all’angolo.