IL CONSERVATORIO TCHAIKOVSKY A CATANZARO, ‘A FILANDA: «VEDERE PER CREDERE»
Riceviamo e pubblichiamo:
CATANZARO – 6 APRILE 2022 – L’Associazione “A Filanda” non può che plaudire ad ogni iniziativa che riguardi l’avvio di nuove attività culturali ed anche economiche nella nostra amata città, perché il nostro scopo è proprio quello di incoraggiare tutte le iniziative che valorizzano la cultura, l’artigianato, il commercio, vera essenza vitale di ogni comunità.
La notizia che l’edificio della ex Stella sarebbe destinato ad un uso pubblico e, precisamente,a diventare la sede di un conservatorio statale di musica, non può che compiacerci, tanto che verrebbe da dire: “Era ora, finalmente!”.
Infatti, l’impegno di destinare il fabbricato dell’ex Stella quale sede del conservatorio musicale era stato già assunto dall’amministrazione provinciale di Catanzaro sin dal 2019 e, da quanto si apprende dalla stampa, dovrebbe essere stato già riqualificato e destinato al conservatorio Tchaikovsky (conservatorio che ricordiamo è già stato inaugurato in grande stile dal sindaco due anni fa e che ha avuto solo tre mesi circa di vita per poi chiudere e non riaprire).
Ottima notizia. Quindi, il capoluogo di Regione dovrebbe dotarsi, ripetiamo finalmente, della presenza di un importante strumento di formazione culturale, destinato ai giovani che hanno attitudini e tendenze nel campo musicale.
Una inversione di tendenza rispetto all’impoverimento lento e costante che la città ha dovuto subire nel corso degli anni, complice una classe politica troppo spesso distratta. Va anche rilevato che, come nel caso della ex Stella, l’Amministrazione comunale abbia scelto di ristrutturare l’edificio senza demolirlo.
Lo stesso trattamento non è stato però riservato alla ex scuola Maddalena, già sede storica di un monastero delle suore convertite. In questo caso a nulla sono valsi gli appelli e le esortazioni di diverse personalità e associazioni, compresa la nostra, di conservare lo stabile, riqualificarlo e destinarlo a scopi sociali.
Il Comune ha optato per la demolizione e ricostruzione in chiave più moderna e “funzionale”. Sembra un Deja Vu, infatti, la memoria non può che tornare alla demolizione dello storico palazzo Serravalle, un vero gioiello artistico e storico che, nel 1975, fu abbattuto, nonostante il parere contrario di buona parte della cittadinanza e del sovrintendente alle belle arti, per ampliare la carreggiata stradale e per dare un nuovo assetto urbanistico alla città.
Queste in sintesi furono le motivazioni. Ancora oggi molti cittadini considerano scellerata quella demolizione poiché causò un colpo mortale a quello che era il cuore pulsante della cultura catanzarese, luogo di ritrovo e aggregazione.
Al posto della strettoia, dopo l’abbattimento di palazzo Serravalle, oggi ci sono degli striminziti giardini, la carreggiata stradale, occupata da ambo i lati da auto in sosta, è aumentata di poco e la classica passeggiata sul corso a cui erano usi i cittadini catanzaresi è solo un ricordo.
Quindi mentre aspettiamo di vedere realizzato il progetto di demolizione e ricostruzione dell’ex Maddalena, che sarà destinato in parte ad alloggi per le forze dell’ordine ed in parte ad area fruibile dalla cittadinanza, siamo anche curiosi di vedere in che modo gli abitanti del quartiere potranno godere di questo abbellimento moderno, che sorgerà a fianco di una antica Chiesa costruita nel 1500.
A proposito, a poche decine di metri sorge la vecchia scuola Mazzini, ora in disuso, ed in uno stato di degrado e abbandono, da noi in passato già denunciato, ma che non pare rientrare in alcun obiettivo di riqualificazione.
Non è nostra intenzione entrare nel merito delle scelte dei nostri amministratori, certamente legittime e ponderate, ma ci piace sottolineare anche la drammatica situazione in cui versa il centro storico, sempre più impoverito e con i problemi di sempre mai risolti, traffico stradale in primis.
Al riguardo dobbiamo sottolineare la solerzia dell’amministrazione comunale che si è contraddistinta nel numero di interventi per regolare, in più occasioni, la direzione del flusso delle auto su Corso Mazzini, una volta in un senso e poi in quello opposto, secondo logiche impossibili da decifrare.
Per non parlare poi della cronica carenza di posti auto ed i parcheggi realizzati senza pratici collegamenti con il centro.
Un esempio per tutti il parcheggio antistante la balconata di Bellavista, servito da un orrendo ascensore, collocato senza alcun rispetto estetico per la facciata del belvedere, che, purtroppo, è quasi sempre inutilizzato in quanto più delle volte non è in funzione.
Giusto per dovere di cronaca va citato anche il parcheggio del Teatro Politeama, vero monumento allo spreco e all’inutilità.
Ritornando all’annuncio che lo stabile ex Stella sarebbe destinato a sede di un conservatorio statale, dobbiamo rilevare che tale notizia arriva a pochi mesi dalle elezioni amministrative, tre anni dopo l’impegno assunto dalla Provincia. Una coincidenza certamente o la volontà di completare un percorso già avviato.
Noi guardiamo sempre con fiducia all’operato dei nostri amministratori, ma l’esperienza ci porta comunque ad essere un tantino diffidenti e, come San Tommaso, aspettiamo di vedere per credere.
‘A FILANDA, Associazione di Promozione Sociale – Cav. Giorgio Ventura – Presidente