7 Marzo 2020
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IL CORONAVIRUS FERMA LA GIUSTIZIA, STOP ALLE UDIENZE FINO AL 31 MAGGIO
La sospensione non si applica per le udienze relative alle dichiarazioni di adottabilità, ai minori stranieri non accompagnati, ai minori allontanati dalla famiglia e ad alcuni tipologie di udienze di convalida dell’arresto o del fermo
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 7 MARZO 2020 – Un ponte di sospensione feriale di 15 giorni, per ‘traghettare’ i tribunali e le procure verso le nuove misure di contenimento del contagio da Coronavirus (Covid-19). Questa la decisione presa nel Consiglio dei ministri che si è protratto fino alla notte, dove sono state varate le misure sui tribunali insieme a quelle sul potenziamento del Servizio Sanitario Nazionale, in un unico decreto.
La stretta sugli uffici giudiziari sarà valida fino al 31 maggio salvo diverse disposizioni in corso.
Il capo dell’ufficio giudiziario, infatti, avrà la facoltà di sospendere fino al 31 maggio le attività (e quindi le udienze, per i reati non gravi). La sospensione, si legge nel decreto, avviene in caso di “emergenze epidemiologiche certificate”.
La sospensione non si applica per le udienze relative alle dichiarazioni di adottabilità, ai minori stranieri non accompagnati, ai minori allontanati dalla famiglia e ad alcuni tipologie di udienze di convalida dell’arresto o del fermo.
“Il decreto legge, approvato dal Cdm, consentirà il rinvio delle udienze non urgenti” ha spiegato in una conferenza stampa il Guardasigilli Alfonso Bonafede. “Da oggi per due settimane ci sarà la sospensione feriale degli uffici giudiziari. Dal 23 marzo sarà possibile per i vertici degli uffici giudiziari rinviare le udienze non urgenti. Possibili anche le videoconferenze per le udienze”. Il ministro ha poi sottolineato che le misure valgono fino al 31 maggio ma se ci sarà un clo dei contagi si tornerà lentamente alla normalità.
“Mi preme ringraziare tutti gli addetti ai lavori con cui sono stato in contatto in questi giorni per prendere delle misure fondamentali, in particolare mi riferisco alla magistratura ma anche all’avvocatura.
Permettetemi di ringraziare il Consiglio nazionale forense ma anche ad esempio cito l’unione delle camere penali” ha detto Bonafede.
E’ un momento in cui, “in una situazione di emergenza, il mondo della giustizia deve essere compatto”, aggiunge.