IL FESTIVAL VISTO DA DENTRO: “SANREMO 2024 TRA TRIONFI E ADDII”
Francesco Pungitore
Intervista a Francesco Pungitore: “Successo meritato di Angelina Mango”
di Franco POLITO
PRESERRE (CZ) – 12 FEBBRAIO 2024 – Francesco Pungitore, giornalista con una decennale esperienza nella settimana del Festival di Sanremo, è noto per la sua capacità di cogliere le sfumature più intricate di questa celebre kermesse.
In occasione della chiusura dell’edizione 2024, abbiamo avuto l’opportunità di chiedergli alcune impressioni e valutazioni su quanto accaduto quest’anno.
Quest’anno il Festival ha registrato numeri da record con la serata finale al 74.1% di share e una media di 14,3 milioni di spettatori. Cosa pensi abbia contribuito maggiormente a questo successo?
L’edizione di quest’anno ha saputo coinvolgere il pubblico come poche volte prima d’ora.
Penso che il mix tra emozioni genuine, come la vittoria commovente di Angelina Mango, e l’addio di Amadeus abbiano creato un connubio perfetto tra novità e nostalgia, mantenendo gli spettatori incollati allo schermo.
Parlando di Angelina Mango, la sua vittoria è stata significativa sotto molti aspetti. Qual è la tua opinione al riguardo?
La vittoria di Angelina ha segnato un momento storico, non solo per il suo valore artistico ma anche per quello simbolico.
A dieci anni di distanza dall’ultima vincitrice femminile, la sua affermazione ha sottolineato la continua evoluzione del Festival, rinnovandosi pur restando fedele alle proprie radici.
La sua gratitudine verso tutti, dall’orchestra alla famiglia, ha evidenziato la profonda sensibilità di una ragazza che ha meritato il suo trionfo personale.
Ogni anno Sanremo non è esente da polemiche. Quest’anno il sistema di votazione ha sollevato discussioni. Qual è la tua prospettiva su questo aspetto?
Le polemiche fanno parte del DNA di Sanremo, e quest’anno non è stato diverso. Il sistema di votazione e il sorprendente secondo posto di Geolier hanno acceso i riflettori sulla necessità di una continua riflessione e, forse, un aggiustamento delle regole, dimostrando che il Festival vive e si adatta al suo pubblico e ai tempi.
L’addio di Amadeus e Fiorello è stato un momento molto emozionante. Cosa pensi lasceranno come eredità al Festival?
L’addio di Amadeus e Fiorello ha avuto il sapore di un finale da fiaba, lasciando un’eredità di successo, rinnovamento e calore umano.
La loro capacità di rinnovare il format pur mantenendone lo spirito è una sfida che il futuro conduttore dovrà raccogliere con ingegno e sensibilità.
Quest’anno, oltre agli aspetti artistici e di intrattenimento, Sanremo ha avuto un impatto economico notevole. Puoi darci qualche dettaglio in più?
Assolutamente.
L’impatto economico di Sanremo continua a essere straordinario, con un giro d’affari che quest’anno ha raggiunto i 205 milioni di euro.
La crescita è stata stimolata soprattutto dalla raccolta pubblicitaria, che ha toccato i 60 milioni e 182mila euro.
Una stima autorevole parla di oltre 1.300 posti di lavoro attivati, dimostrando che il Festival non è solo un evento culturale ma un vero motore economico per la città e per il Paese.
Infine, qual è la tua previsione per il futuro del Festival di Sanremo?
Sanremo si trova di fronte alla sfida di superare gli alti standard degli ultimi anni, mantenendo la sua capacità di sorprendere.
La domanda su chi sarà in grado di raccogliere l’eredità di Amadeus e condurre il Festival verso nuovi orizzonti è aperta.
Tuttavia, la storia ci insegna che Sanremo sa sempre come reinventarsi, promettendo un futuro altrettanto brillante e mantenendo il suo posto speciale nel cuore degli italiani.