13 Novembre 2018
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LA SPIRITUALITÀ CRISTIANA DI ALDO MORO
Nella sala consiliare di Sersale presentato lavoro di ricerca di Mario Arcuro su statista Dc
di REDAZIONE
SERSALE (CZ) – 13 NOVEMBRE 2018 – Un appuntamento molto partecipato e apprezzato quello tenutosi presso la sala consiliare del comune di Sersale in occasione della presentazione del lavoro di ricerca di Mario Arcuri sulla spiritualità cristiana nell’impegno politico di Aldo Moro.
L’iniziativa è stata fortemente voluta dall’Azione Cattolica Diocesana, e dal suo presidente Francesco Chiellino e sostenuta dall’Arcivescovo Metropolita mons. Vincenzo Bertolone che ha personalmente curato l’introduzione del lavoro realizzato da Arcuri. In apertura dell’incontro i partecipanti hanno avuto il piacere di ascoltare la figlia primogenita di Moro, Maria Fida, che ha voluto porgere i saluti e il personale compiacimento per l’iniziativa e per lo studio realizzato.
Come relatori hanno offerto il loro contributo il giornalista Rai Rosario Carello, il vicario episcopale mons. Giuseppe Silvestre, il consigliere comunale di Gimigliano Claudio Rotella e il presidente del circolo cosentino “La nuova frontiera dei liberi e forti” Maurizio Misasi.
All’incontro hanno partecipato il sindaco di Sersale Salvatore Torchia, il presidente del Consiglio Comunale Carmine Capellupo, i consiglieri regionali Sinibaldo Esposito e Antonio Scalzo.
«L’iniziativa odierna – ha affermato Chiellino – vuole prendere spunto dalla figura dello statista Aldo Moro per favorire la formazione e l’impegno in politica dei cattolici. Già in passato l’Azione Cattolica diocesana ha iniziato un percorso nelle scuole che, attraverso la presentazione della figura del costituzionalista e politico prof. Giuseppe Lazzati, ha cercato di stimolare le giovani generazioni all’impegno socio politico».
Il vicario episcopale Giuseppe Silvestre ha preso spunto dalla ricca e articolata presentazione curata da monsignor Bertolone per evidenziare, tra l’altro, che la politica di Aldo Moro ha di fatto reso concreto e operativo quanto voluto dal Concilio Vaticano II, in riferimento all’impegno dei laici nella società.
Rosario Carello ha fornito un’analisi particolareggiata del libro di Arcuri, facendo riferimento al percorso storico maturato dai giovani della Federazione Universitaria dei Cattolici (FUCI) degli anni quaranta, una generazione cresciuta e formata da Giovanni Battista Montini, futuro Papa Paolo VI, e che ha dato un contributo fondamentale per la ricostruzione del tessuto sociale, civile, democratico dell’Italia Repubblicana.
Con la ricerca su Moro, Arcuri mantiene viva la spiritualità di una delle figure più rappresentative del cattolicesimo italiano ed europeo del XX secolo. Una lettura di Moro che va oltre lo stereotipo comune del ricordo del suo rapimento e dei drammatici 55 giorni che seguirono.
Il profilo che propone Arcuri dello statista italiano è quello di un uomo di fede, impegnato in politica che, la sera del 15 marzo 1978, alla vigilia della presentazione di un governo DC che prevede il sostegno del Partito Comunista di Enrico Berlinguer, è impegnato nello studio di un testi più importanti di teologia del XX secolo, “Il Dio Crocefisso” di Jurgen Moltmann. Una spiritualità, quella di Aldo Moro, presente quotidianamente anche nell’attività politica, attraverso la quale privilegiava la dignità della persona umana.
«Abbiamo provato – ha affermato Mario Arcuri – a dare un contributo alla conoscenza della dimensione spirituale della complessa personalità dello statista cattolico. In Moro ritroviamo il rispetto inequivocabile e senza riserve del terreno proprio della politica, il richiamo alla saggezza umana, all’onestà di vita, a quel carattere di esemplarità nella lealtà e nella rettitudine che al politico è necessaria soprattutto in regime democratico. Disponibile a misurarsi con la società che cambia, a cogliere possibilità di innovazione e di crescita democratica».
Una storia importante per tutti i soci di AC per l’intera società italiana, nel segno di una fede che si fa storia, di una contemplazione che chiede a ciascun socio di agire per il bene comune.
“L’impegno – ha commentato il Presidente Chiellino- è di continuare a costruire quella Chiesa in uscita, tanto cara a papa Francesco, una chiesa di persone accoglienti, di cuori che battono. Per questo abbiamo voluto celebrare questa memoria per far rivivere quei valori che sono il fulcro del nostro agire.”