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“LA TOPPA GIUSTA”: LA STORIA DI SALIM CHE DAL PAKISTAN HA PORTATO UNA “NUOVA LUCE” A SATRIANO

Da rifugiato a imprenditore: nel cuore del Basso Ionio Soveratese, riapre un negozio di alimentari grazie all’iniziativa di una famiglia straniera. Il sindaco Chiravalloti: “Un esempio di rinascita e comunità vera. Satriano sia accoglienza concreta”

 –  SATRIANO (CZ) – 11 APRILE 2025 –  Gente che va, gente che viene. In una Calabria che da decenni vede partire i suoi figli alla ricerca di opportunità altrove, sono sempre più numerosi quelli che, da altri continenti, arrivano qui per costruirsi un futuro. Li chiamano spesso “extracomunitari” – un termine che sa più di etichetta geografica che di reale identità culturale – ma sono persone, famiglie, volti, storie. E tra queste, una oggi brilla in modo particolare nel cuore del Basso Ionio Soveratese.

È la storia di Salim, cittadino pakistano arrivato  in Italia grazie al progetto Sai (Sistema di Accoglienza e Integrazione). Da alcuni anni vive a Satriano insieme alla moglie e ai loro quattro figli. Una storia fatta di piccoli passi, sfide superate e, oggi, un grande traguardo: l’apertura del primo negozio di generi alimentari gestito da uno straniero nel borgo satrianese.

Dalla migrazione all’autonomia

Quella di Salim non è solo una vicenda personale. È il simbolo di una rinascita sociale e commerciale, in un territorio che, come tanti piccoli centri del Sud Italia, ha visto negli anni chiudere molte delle sue attività storiche. “Con la sua iniziativa – ha sottolineato il sindaco Massimiliano Chiaravalloti – Salim fornisce un servizio fondamentale alla comunità, che da tempo lamentava la progressiva scomparsa dei negozi di prossimità, con l’unico esercizio rimasto fino ad oggi gestito dalla famiglia Spinzo-Matozzo”. E così, in un centro storico che rischiava di spegnersi, la bottega di Salim accende una nuova luce. Una luce che parla di speranza, di lavoro, di accoglienza.

Un esempio di integrazione possibile

Durante una visita al nuovo negozio, il primo cittadino ha voluto rimarcare quanto questa iniziativa rappresenti un esempio concreto di integrazione riuscita: “Salim è fuggito da una terra ferita da un conflitto armato che dura da anni. Qui ha trovato una nuova casa, ha costruito una famiglia, ha scelto di restare. E oggi regala al nostro paese non solo un servizio utile, ma anche un messaggio potente: è possibile ricominciare, insieme”.

Un ringraziamento particolare è stato rivolto anche a Franco Riverso, che ha accompagnato Salim nel suo percorso e lo ha sostenuto nell’affrontare gli ostacoli burocratici. Tanto che alcune pratiche ancora da completare sono state personalmente ritirate dal sindaco, che ha promesso di consegnarle in Comune per velocizzare l’iter amministrativo.

La sfida dell’accoglienza vera

Ora, però, viene il bello. Quello che inizia quando le belle parole si trasformano in azioni concrete di supporto e vicinanza. Ed è proprio questo l’invito che il sindaco rivolge a tutta Satriano: “Essere veramente comunità significa sostenere Salim e la sua famiglia. Il loro negozio non è solo un’attività commerciale, ma un simbolo di quanto possiamo fare quando apriamo davvero le porte a chi arriva da lontano”.

Perché forse, per qualcuno che parte in cerca di fortuna, c’è sempre qualcun altro che arriva e trova in questo lembo di Calabria “la toppa giusta”: il posto dove ricominciare, contribuire, vivere.