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LAVORO, 162.932 GLI IRREGOLARI


Oltre 42.000 in nero

di REDAZIONE

PRESERRE (CZ) –  19 APRILE 2019 –  Sono 162.932 i lavoratori risultati irregolari dopo gli accertamenti dell’Ispettorato nazionale del lavoro.

Oltre il 40% di questi, pari a 42.305, sono risultati in nero. La maggiore incidenza del fenomeno è stata registrata in Campania, Puglia, Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia Romagna.

I settori merceologici maggiormente interessati sono: servizi di alloggio e ristorazione (10.082
lavoratori in nero, pari a circa il 54% degli accertamenti definiti), commercio (4.722/28%), edilizia (4.710/16%), attività manifatturiere (4.191/39%), agricoltura (3.349/51%).

CAPORALATO IN AGRICOLTURA: Nel settore sono state effettuate 7.160 ispezioni, con un tasso di irregolarità registrato di circa il 54,79%, superiore di oltre 4 punti percentuali rispetto al 2017 (50%). Dei 5.114 lavoratori irregolari riscontrati, 3.349 (65,5%) sono risultati in “nero” e, tra questi, 263 cittadini extracomunitari privi di permesso di soggiorno.

Sono 299 (+220% rispetto alle 94 del 2017) le persone deferite all’autorità giudiziaria, 56 delle quali in stato di arresto. Dei 1.474 lavoratori interessati alle operazioni di contrasto al caporalato ben 673 (circa il 46%) sono risultati totalmente in nero, per circa il 74% (496) impiegati nel solo settore agricolo. Tra le vittime di sfruttamento si contano 478 stranieri (350 nel settore agricolo), ai quali si sommano 157 extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno (130 solo in agricoltura). –

AUTOTRASPORTO: Nel settore dell’autotrasporto sono state complessivamente ispezionate 6.855 aziende e sono state definite 6.183 verifiche, con l’accertamento di 4.358 illeciti e, dunque, con una incidenza delle irregolarità pari a circa il 70,5%. Le infrazioni riscontrate hanno interessato 12.120 lavoratori; di questi, 1.130 sono risultati totalmente “in nero” e 22 extracomunitari privi di regolare permesso di soggiorno. Le più ricorrenti e diffuse tipologie di illeciti a riguardano le violazioni della disciplina in materia di orario di lavoro e dei tempi di guida e di riposo (riscontrate per 4.496 lavoratori) e ai fenomeni interpositori (1.917 lavoratori coinvolti).

CORRETTA QUALIFICAZIONE DEI RAPPORTI DI LAVORO: A seguito dell’accertamento, in sede di attività di vigilanza, del distorto utilizzo delle fattispecie contrattuali flessibili, sono stati riqualificati 5.475 rapporti di lavoro, prevalentemente concentrati in sanità e assistenza sociale (780), attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (769), noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (744), costruzioni (674). I controlli hanno riguardato anche la nuova disciplina in tema di lavoro occasionale.

Anche nel 2018 gli illeciti sono risultati più frequenti nel settore della sanità e dell’assistenza sociale, in una percentuale pari al 40% dei casi, decisamente superiore a quella riscontrata nelle restanti attività economiche.

Sotto il profilo della loro distribuzione territoriale, le violazioni risultano essere concentrate soprattutto nelle Regioni del Centro-Nord (circa il 94%) con particolare riferimento ad Emilia Romagna (984), Lombardia (689), Veneto (538), Liguria (484) e Piemonte (432). 

ESTERNALIZZAZIONI FITTIZIE: Gli accertamenti concernenti le irregolarità in materia di decentramento produttivo (appalto, distacco o somministrazione) hanno riguardato complessivamente 10.877 lavoratori coinvolti in forme di esternalizzazione fittizia.

I casi di fenomeni interpositori rilevati sono risultati così distribuiti nei diversi settori merceologici: trasporto e magazzinaggio (1.951 lavoratori interessati), noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (1.927 lavoratori interessati), costruzioni (1.902 lavoratori interessati), attività manifatturiere (1.592 lavoratori interessati).

Le regioni maggiormente coinvolte sono: Emilia Romagna (2.442 lavoratori interessati), Lazio (1.808 lavoratori interessati), Lombardia (1.359 lavoratori interessati), Veneto (1.292 lavoratori interessati) e Piemonte (931

lavoratori interessati). Nelle regioni del Nord Italia è risultata essere prevalente anche la concentrazione delle fattispecie rilevate di distacco transnazionale fittizio (663 lavoratori interessati).

COOPERATIVE DI LAVORO: Nel 2018, su un totale di 3.311 cooperative ispezionate, ne sono risultate irregolari 1.986 (circa il 60%, nel 2017 le cooperative irregolari sono risultate 1.826 pertanto si registra un aumento in percentuale dell’8,76%).

È stata inoltre accertata l’occupazione irregolare di 28.403 lavoratori (a fronte dei 16.838 del 2017, con un aumento del 60%), 1.036 dei quali totalmente “in nero” (il 3,65% dei lavoratori irregolari).

Sono stati recuperati contributi e premi evasi per un importo imponibile accertato pari a 61.180.914,23 euro, in aumento di circa il 15% rispetto al 2017 (53.294.927,33 euro). –

VIGILANZA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: L’azione ispettiva svolta in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ha riguardato 20.492 aziende, 16.394 delle quali, all’esito dei 20.025 accertamenti definiti, sono risultate irregolari.

Il tasso di irregolarità delle aziende ispezionate, pari a circa l’82%, è aumentato di quasi il 5% rispetto al 2017, quando si era attestato al 77,09%. Nel corso degli accertamenti sono state contestate complessivamente 31.218 violazioni (26.885 penali e 4.333 amministrative).

Tra gli illeciti penalmente rilevanti, 22.198 riguardano violazioni prevenzionistiche, mentre 4.237 irregolarità riguardano le norme che disciplinano l’installazione degli impianti di videosorveglianza e degli altri strumenti di controllo. 

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