LAVORO, LA SENATRICE GRANATO ALLA MANIFESTAZIONE DEI SINDACATI ALLA CITTADELLA REGIONALE
Appuntamento a Germaneto alle ore 10
di REDAZIONE
CATANZARO – 11 OTTOBRE 2021. “Quelle dei sindacati di base sono state le uniche voci che si sono levate a tutela dei lavoratori rispetto alle politiche repressive del governo.
Il Green Pass è un vero oltraggio alla Costituzione, al codice di Norimberga, alla Carta fondamentale dei diritti dell’uomo, ma i sindacati Confederali si sono trovati finanche a manifestare con Confindustria in favore di questo inedito provvedimento, rinunciando a 50 anni di conquiste sindacali.
Oggi, forti di una aggressione subita ad orologeria da una parte del corteo dei manifestanti, opportunamente dirottata verso la sede della CGIL, le loro voci monocordi col governo, alimentano le reti unificate del mainstream nell’ostentazione di vuote patenti di antifascismo, forma di accreditamento molto più a buon mercato di questi tempi, rispetto ad un ruolo a cui hanno ormai del tutto abdicato.
Ecco perché stamattina alle 10 sarò a Catanzaro con i lavoratori rappresentati dalle sigle di base di fronte al palazzo della Regione”.
E’ quanto afferma la senatrice Bianca Laura Granato (L’Alternativa c’è).
“I corpi intermedi non possono rischiare di essere dismessi in una fase così buia della storia della Repubblica – afferma ancora la senatrice Granato -.
La mia presenza sarà una testimonianza di questa necessità. Quello che sta avvenendo rischia di delegittimare i corpi intermedi della società e questo non può e non deve accadere a causa del consociativismo opportunistico di alcuni”.
“La gente e i lavoratori devono tornare ad avere fiducia sia nella buona politica, sia nei buoni sindacati. Nessuno può essere lasciato ai margini della società – afferma ancora -. Sarò in controtendenza, ma la mia solidarietà va ai lavoratori traditi e non a chi li ha traditi. La violenza è da condannare in ogni caso, ma a tutti i livelli.
Da quella istituzionale a quella delle forze extra parlamentari le quali con le loro reazioni inopportune e scomposte rischiano di gettare discredito sulle libere manifestazioni del dissenso, che sono l’unica forma di libera espressione rimasta ai cittadini ormai inermi di fronte ad una oligarchia eterodiretta, che non ne rappresenta gli interessi “.