“LE OPERE E I GIORNI”, A SERRASTRETTA TORNANO “GLI ANTRI DEGLI ARTISTI”

"Diventare albero" di Kristina Kurilionok
Riparte la rassegna artistica “Catàgeios” con le mostre personali di Kristina Kurilionok e Auksė Petrulienė
di REDAZIONE
SERRASTRETTA (CZ) . 13 GIUGNO 2020 – Riprende la rassegna artistica “Catàgeios. L’antro dell’artista – Le opere e i giorni” a Serrastretta, dopo la sosta forzata causata dalla pandemia del COVID-19, con due artiste lituane e due mostre personali.
Mostra personale di Kristina Kurilionok dal titolo Diventare albero.
Mostra personale di Auksė Petrulienė dal titolo Rabbia e protesta. Cambiamento.
“Pittrice lituana, Kristina Kurilionok coniuga da sempre la sua ricerca pittorica all’indagine psicologica, attraverso un’intensa esplorazione di forme e colori che trovano nel corpo femminile – e nell’autoritratto – l’espediente soggettivo delle sue opere.
Il risultato che ci giunge è una pittura visionaria, simbolica e fisiognomica che colloca il lavoro dell’artista in quel lungo solco dell’arte figurativa occidentale che, dal ‘500 fino ai nostri giorni, si caratterizza come pittura dell’introspezione; quel profondo solco che a partire da Leonardo, Bosch, passando per Goya, fino a Bacon ha indissolubilmente legato la rappresentazione alla ricerca della “verità” umana.
Con Diventare albero la pittura di Kristina Kurilionok si misura con la semplificazione e l’essenzialismo: un’insolita bicromia mette a tema il rapporto intimo tra psyche e natura e, questa volta, a fare da anello di congiunzione tra le due dimensioni è l’archetipo dell’albero. Simbolo assoluto di vita e conoscenza, rigenerazione e nutrimento, mistero e sacralità, l’albero entra nella scena pittorica dell’artista come irresistibile richiamo delle origini.
«Dal forte bisogno di riconnettermi con la natura – scrive Kristina Kurilionok -, ho iniziato il processo di diventare albero. Fin da bambina ho avuto un amico: l’albero. Quello che puoi abbracciare e che ti abbraccerà. Ciò che mi attirava era la sua forza. Quella forza che potevi sentire fluire nel tuo corpo. Stare sotto il mio albero significava sentire il piacere di essere. Essere parte della natura. Integralmente. Poi questa magica connessione è stata dimenticata e assorbita dalla velocità della vita».
Il lavoro di Kristina Kurilionok intercetta uno dei temi più urgenti dell’epoca contemporanea: il recupero del corpo e dei suoi attributi senzienti. Il recupero di un’appartenenza naturale ricercata come verità nascosta.
E in questa bramosa ricerca – come scrisse Herman Hesse nel suo Il Canto degli alberi – gli alberi sono i predicatori più persuasivi. Sono come uomini solitari. Non come gli eremiti, che se ne sono andati di soppiatto per sfuggire a una debolezza, ma come grandi uomini solitari, come Beethoven e Nietzsche (…) non predicano dottrine, predicano la legge primigenia della Vita”.
“Artista singolare e di grande sensibilità sociale, sperimentatrice di tecniche e di linguaggi mediatici, laureata in Grafica e Tecniche di stampa, con un dottorato in Progettazione Grafica presso l’Accademia di Belle Arti di Vilnius, oggi anche docente di Tecniche e Tecnologie di Stampa presso l’Istituto di Grafica Artistica di Kaunas, membro dell’Associazione Artisti Lituani e artista Pramantha dal 2009, Auksė Petrulienė – spiegano i curatori – è famosa per aver inventato lo Psilicone Theatre: una particolare performance che – rielaborando l’eredità del movimento artistico americano Fluxus fondato nel 1961 dall’artista lituano George Maciunas – coinvolge il teatro, la video-proiezione, una particolare tecnica di stampa-scultura, l’interazione tra musica, parola, fonetica e racconto visivo”.

La “Protesta” di Auksė Petrulienė