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L’ENERGIA SPORCA: LE RAGIONI DEL NOSTO SECCO “NO” ALL’EOLICO SELVAGGIO

Riceviamo e pubblichiamo:

PRESERRE (CZ) –  16 FEBBRAIO 2023 –  «Come mai ci sono persone che si oppongono alle pale eoliche, laddove avanzano a scapito di ettari di bosco e di suolo libero dal cemento?

Perché il suolo e gli alberi assolvono funzioni indispensabili alla sopravvivenza della specie umana, e queste persone, prendendo le distanze dalla barbarie economica che affligge la nostra epoca, esprimono attaccamento alla vita, pensano che la salute collettiva – e in ultima istanza la loro stessa pelle – sia più importante di qualche miserabile affare finanziario riservato a pochi.

E come mai allora esistono tante altre persone favorevoli alla realizzazione di centrali eoliche anche nei luoghi in cui il bilancio ecologico dell’operazione risulta nettamente negativo, come accade nelle Serre calabresi?

Semplicemente perché costoro ritengono, in certi casi persino in buona fede, che la cosiddetta transizione ecologica possa ridursi a una mera transizione energetica,  e non debba invece perseguire soprattutto la rigenerazione dell’ecosistema terrestre (cioè della casa malandata in cui stiamo abitando) attraverso l’abbandono il più possibile rapido di un sistema economico fondato sullo spreco di risorse, sulla loro ingiusta distribuzione e su un eccesso di produzione responsabile dell’alterazione dei cicli geochimici e dell’avvelenamento dell’ambiente. 

Sotto le insegne del cambiamento queste persone, in altri termini, sono alla ricerca di espedienti per continuare a fare quello che stavamo già  facendo,  intendono munirsi di strumenti all’avanguardia per segare meglio il ramo su cui siamo seduti, e con sguardo svelto e fiducioso  colgono nel dramma dell’uomo contemporaneo un risvolto positivo: il loro punto di vista è sintetizzato da Massimo Beccarello della Confindustria,  il quale considera l’ambiente un grande driver della crescita delle aziende.

L’imperversante isteria da approvvigionamento energetico è in sostanza un gran polverone che punta a eludere la necessaria messa in discussione degli attuali assetti economici e sociali, e in questo quadro noi esponenti della società civile calabrese, mentre salutiamo con soddisfazione la  ragionevole e confortante bocciatura  da parte del Dipartimento Territorio e Tutela dell’Ambiente  regionale del progettato impianto di produzione di energia elettrica da fonte eolica denominato Carbonaio che voleva abbattersi su un’area forestale del comune di Monterosso Calabro (fa il paio, si noti bene, con il diniego ministeriale al progetto Primusdi qualche anno fa), e mentre ringraziamo il delegato per la Calabria del WWF Angelo Calzone per il suo impegno sul fronte legale, sottoponiamo all’opinione pubblica alcune semplici domande.

La protezione dell’ambiente naturale e della biodiversità – usiamo parole di Paolo Cacciari –  consiste nella cura di una precondizione della vita non disponibile, non negoziabile, non mercificabile, non monetizzabile. Ma bisogna aprire gli occhi e contribuire alla chiarezza visto che siamo entrati nella furbesca fase in cui tanti hanno imparato a cavalcare “l’onda verde” per fare soldi con l’ambiente e di conseguenza, come scrive Miguel Amoros, l’adozione del lessico ecologista da parte degli imprenditori accompagna logicamente questo processo, perché oggi il linguaggio ecologista è il linguaggio della politica e pertanto la lingua degli affari.

Tuttavia le parole non riescono a nascondere i fatti: i progetti vandalici di un tempo continuano imperterriti il loro compito distruttivo gomito a gomito con quelli nuovi, solo che tale compito si auto qualifica come “verde”. Gli interessi dominanti continuano a essere quelli della classe dominante, quantunque legittimati come affari di Stato e in difesa dell’ambiente: dietro TAV, linee ad alta tensione, dighe e autostrade previste nei loro piani, si manifestavano potenti interessi industriali e finanziari, gli stessi che oggi promuovono i parchi eolici o le centrali fotovoltaiche.

Sorretti da questa lucidità daremo filo da torcere al progetto che continua a incombere sul comune di San Vito, e i venti di morte, speriamo, non avranno la meglio anche in questo caso sui palpiti di vita».

Movimento Ambientalista delle Preserre; Angelo Calzone, delegato WWF Calabria; Club Alpino Italiano (CAI) sezione d’Aspromonte; Commissione Regionale Tutela Ambiente Montano (TAM) del CAI Calabria; Lipu Calabria; Laboratorio Territoriale San Lorenzo Condofuri; Centro Sociale Angelina Cartella – Reggio Calabria; Associazione Altro Sud; LiberaMente San Vito sullo Ionio; Associazione Kalibreria – Soverato; Cooperativa A Menzalora Petrizzi; Comitato Salviamo la Scarpina – Soverato; Associazione Primavera Andreolese; Italia Nostra Crotone; Italia Nostra Lamezia Terme; Italia Nostra “Paolo Orsi” Soverato-Guardavalle; Avamposto Agricolo Autonomo Santa Caterina; USB Calabria; SOS Rosarno; Codacons Calabria; Associazione culturale I Sognatori; Progetto Terre di Perré; Laboratorio Artigianale CateriSana; Associazione culturale Banda Pilusa Reggio Calabria-Bovalino; Stazione Ornitologica Calabrese; Terre di Vesìa – Serrata; Brigata Calabra; Sentieri d’Aspromonte Condofuri; Gioacchino Criaco, scrittore; Associazione Calabria Resistente e Solidale; Forum Ambientalista Calabria; Margherita Corrado, archeologa; Arturo Lavorato, regista; Felice D’Agostino, regista; ANPI – Serrata, Laureana di Borrello e Galatro; Domenico Minuto, storico; Pino Fabiano, scrittore; Maria Teresa Muraca, docente presso Istituto Pratesi di Soverato; Movimento 14 luglio Nicotera; Equo Sud; Cataldo Perri, musicista/scrittore; Coordinamento dei Movimenti per la Difesa del Territorio (CMDT); Giuseppe Pisani, docente di scienze e micologo; Associazione Serre Trekking; Movimento Turismo del Vino Calabria; Alfonso Picone Chiodo, naturalista; Associazione Terra dei Morgeti – San Giorgio Morgeto; Ubimaior-Another Beach Project – Isola Capo Rizzuto; Associazione Le Cento Città – Crotone; Associazione culturale di volontariato Cotroneinforma – Cotronei; Centro sociale Nuvola rossa – Villa San Giovanni; Davhill Blues Band – Davoli; Pro loco di Polistena; Forum delle associazioni vibonesi; Alberto Ziparo, Università  di  Firenze; Società dei territorialisti e delle territorialiste