LETTERE A TITO: CONTRO LO SPOPOLAMENTO, A DAVOLI SAREBBE UTILE UNA FIERA DEI FORMAGGI
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Sulla scia dell’esempio di Agnone del Molise
di Domenico LANCIANO (www.costajonicaweb.it)
BADOLATO (CZ) – 7 SETTEMBRE 2023 – Caro Tito, il 29 giugno 2023 alcuni giornali web molisani pubblicavano la notizia (da me inviata) sulla fiera dei formaggi CASEARIA in programma per il 1-2-3 settembre in Agnone del Molise.
Una informazione che (ripresa da tutta l’ultima pagina del mensile locale L’ECO DELL’ALTO MOLISE) provvedevo a diffondere alla stampa molisana persino ancora prima (come poi ho constatato) del lancio ufficiale ANSA del 03 luglio.
Ti trascrivo il link del primo sito che l’ha pubblicata in ordine di tempo (29 giugno 2023): << https://www.molisenetwork.net/2023/06/29/agnone-casearia-fiera-dei-formaggi-universita-delle-generazioni/ >>.
1 – COSTRETTI ALL’AUTOREFERENZIALITA’
Forse perché in famiglia o a scuola o in altre stazioni pedagogiche non ci viene sufficientemente insegnato oppure perché non si ha sufficiente memoria storica o sensibilità sociale (per età anagrafica o per mancati studi o aggiornamenti nel settore in cui si opera) … fatto sta che, nella stragrande casistica, in Italia siamo quasi tutti costretti alla “autoreferenzialità”.
Poiché altri omettono di citare le nostre “referenze” in un determinato contesto, ci troviamo costretti a ricordarle noi stessi.
In verità, è una situazione imbarazzante e persino antipatica; però risulta necessaria non soltanto per una precisazione storica ma anche, a volte, per rivendicare propri lavori originali, priorità o meriti che spesso ci vengono sottratti o negati da altri.
Non è tanto questione di legge penale, bensì di onestà intellettuale o di semplice buon senso cui molti si sottraggono (persino consapevolmente e in cattiva fede).
Esiste, infatti, pure l’esatta imitazione di idee e di meriti storici (a volte veri e propri “furti”).
Purtroppo, è talmente prassi quasi quotidiana che non si può più andare dietro a tutte queste “marachelle” o “scorrettezze” o “furbizie” più o meno gravi.
Ti ricordi quando, a scuola, l’insegnante ci diceva “questa non è farina del tuo sacco” … purtroppo non si approfondiva mai tale discorso in funzione educativa e preventiva.
E quindi è assai frequente il fenomeno, ritenuto quasi lecito e persino naturale o addirittura premiante, di saccheggiare le “proprietà” altrui (specie “intellettuali”).
Anche se più raramente, può pure accadere che una persona abbia avuto la stessa idea o invenzione di un altro che vive in lontani, sconosciuti e diversi contesti … però quando si vive in un medesimo ambiente da una vita è difficile che un’idea possa essere originale se già è stata ampiamente espressa da altra persona e assai pubblicizzata.
Certo, basta cambiare un po’ il nome e qualcos’altro all’idea-progetto già nota ed il gioco è fatto. Quante idee brevettate vengono copiate, magari cambiando soltanto una virgola!…
La vita sociale, si sa, è sempre stata dei “furbi” e dei “furbetti”. C’è da precisare che è tutto perfettamente legale.
Normale.
Manca soltanto la signorilità nel dare un merito di precedenza a chi ce l’ha.
E’ una questione etica.
E di giustizia.
Ma, si sa, l’etica è un intralcio negli affari come nell’arrivismo e nell’arrampicata al potere, alla ricchezza, all’opportunismo e a quant’altro accaparrato in modo illecito. Però bisogna pur dire che il mondo va male in proporzione alla non applicazione della buona etica.
A ciascuno il suo.
2 – CASEARIA – Fiera di formaggi in Agnone del Molise
Così, appena ho appreso da “L’Eco dell’Alto Molise” che in Agnone si stava organizzando CASEARIA (Fiera dei formaggi del centro Sud, sottotitolo poi divenuto dei “Fiera dei formaggi italiani”) per venerdì 1 – sabato 2 e domenica 3 settembre, mi sono premurato ad evidenziare che fin dal 1983 ho ripetutamente (quasi anno dopo anno) avanzato un’idea-proposta fatta privatamente e pubblicamente ai caseifici e alla società civile ed istituzionale agnonese ed altomolisana per una fiera dei formaggi, per un gemellaggio tra Alto Molise e la valle dell’Emmental svizzero, per la preparazione del vademecum “La famiglia Latticini” (onde educare al gusto e alla salute anche con un apposito fumetto adatto pure per le scuole), per la preparazione di monoporzioni per single, per la creazione di animaletti domestici in pasta di caciocavallo (come da noi in Calabria) specialmente per i bambini.
Può darsi pure che mi sbaglio (e perciò chiedo scusa) ma chi stava organizzando non poteva non sapere di tale mio precedente. Eppure, non sono stato né chiamato per dare una mano alla migliore riuscita di CASEARIA né è stata citata la mia idea-progetto all’inaugurazione di venerdì mattina 1 settembre 2023 da parte degli organizzatori di questa prima e bella manifestazione agnonese.
Ribadisco, tutto lecito, tutto legale, tutto normale.
A parte ciò, mi è dispiaciuto molto che qualche più illustre “Casaro” di successo (con cui ero stato in più stretto contatto fin dal 1983 per cercare di realizzare la proposta di una fiera dei formaggi in Agnone) non mi abbia confortato nemmeno di una sola parola né persino di un solo sguardo riguardo alla priorità dell’idea.
Ignorato quando non destinatario di qualche sorrisetto di sottile sfottò da parte di qualcuno che già conosceva … come per dire “Tu hanno fregato!”.
Eppure avevo portato dalla Calabria persino gli animaletti fatti con pasta di caciocavallo, acquistati in un caseificio di Lamezia Terme per dimostrare praticamente come si sarebbero potuti produrre pure in Alto Molise per i bambini. C’est la vie (è la vita)!
Il mercantilismo ha una bella faccia, allettanti modi e accattivanti tradizioni ma, a volte, è una brutta bestia.
A parte ciò, sono assai ma proprio assai contento che si sia finalmente realizzata e nel migliore dei modi la prima edizione di CASEARIA … davvero un evento degno di grande avvenire non soltanto a livelli interregionali ma addirittura nazionali e anche esteri.
Ciò conferma la mia lungimiranza, datata appunto 1983 e ripetuta (inascoltato) sempre negli anni seguenti … se ne dovrebbe trovare ampia traccia sulla stampa locale e regionale, nonché nel mio archivio personale ma anche nella memoria dei Casari locali (specialmente di Qualcuno) e, in particolare, dell’artista Fabio Verdone cui avevo commissionato ripetutamente (già oltre dieci anni fa) il fumetto “La famiglia Latticini” (mai comunque fatto).
Ho sempre sostenuto e continuo a sostenere che è necessario seminare bene (sempre, ovunque e comunque), senza mai pensare che i frutti del proprio lavoro possano essere raccolti da altri.
Ed io ho (sempre, ovunque e comunque) socializzato le mie idee-proposte-progetti (pure perché non mi aspetto niente da nessuno, anzi). E non è la prima volta che mi trovo “copiato” senza alcun riconoscimento nemmeno morale o, sottovoce, personale. “Chi più può faccia, chi più sa dica” è un generoso ed antico proverbio in uso nella mia Badolato … e però devono poter campare tutti (pure gli idealisti e i promotori). Con la propria dignità.
La Natura ci ha affidato talune doti che bisogna spendere per la società tutta non tanto per noi stessi. Così ho elargito idee-proposte-progetti a non finire, senza mai pensare a me stesso, anzi mi sono sempre offerto di lavorare gratis pur di realizzare iniziative a favore e a progresso dei Luoghi e delle Genti nel cui contesto si svolge la mia vita (pure come riconoscenza e gratitudine dell’ospitalità).
Tuttavia, nei limii del possibile e della signorilità, sarebbe sempre onesto ed opportuno riconoscere ad ognuno i propri meriti almeno ideali.
Non si vive di solo pane e il salario dell’intellettuale è costituito prevalentemente dal riconoscimento dei suoi meriti personali e sociali, specialmente quelli di progresso comunitario.
E’ profondamente ingiusta quando non “criminale” una società che usa saccheggiare.
3 – AGNONE CAPITALE 52 SETTIMANE
Ormai da parecchi anni (sono almeno 30, ben documentati) dico e scrivo e sollecito fino alla noia di far diventare Agnone del Molise un vero e proprio EVENTIFICIO utilizzando le 52 settimane dell’anno, in tutto o in parte, rendendo CAPITALE di qualcosa questa antica ed operosa Città. Già possiamo considerarla “Capitale delle Campane” poiché ha la più antica fonderia del mondo, la Pontificia Marinelli.
L’idea-proposta-progetto è quella di dedicare “sistematicamente” ogni settimana dell’anno ad un raduno o una manifestazione (sociale, religiosa, economica, sportiva, fieristica, ecc. ecc.) richiamando altrettanti settori produttivi (interregionali) e facendo incontrare persone e categorie (come ho fatto già nel dicembre 1983 con la “Festa dei 18enni” o dei “Neo-Maggiorenni” e nel dicembre 1989 con la “Festa del libro molisano e della comunicazione sociale” ripetuta con successo per ben 16 edizioni).
AGNONE CITTA’ DEI RADUNI e degli incontri è una mia idea già assai pubblicizzata nella stampa locale e prospettata già nei primissimi anni 90. Mi fa piacere, quindi, che il concetto di “Agnone capitale” (di qualcosa) sia stato utilizzato pure da CASEARIA, evento che, in questo caso, può davvero trasformare Agnone in una Capitale dei Formaggi in Italia e in Europa così come in tanti altri settori, poiché ha tantissime carte da giocare.
Già basterebbe fosse nel concreto “capitale del Molise” per i formaggi come lo è stata “Atene del Sannio” (capitale territoriale della Cultura) molto tempo fa (cultura che adesso va però alquanto scemando e che sarebbe proprio il caso di ripristinare adeguatamente).
Ti ricordo che Agnone, assieme ad altre 25 realtà, è nella rosa delle candidate a “Città della cultura italiana” per il 2026.
Immediatamente dopo la vicenda di “Badolato paese in vendita” (1986) avevo proposto di fare di Agnone la capitale dello spopolamento italiano, europeo e mediterraneo; e capitale per altri settori, situazioni e condizioni.
La stessa cosa ho proposto venisse fatto per altre città italiane (specialmente calabresi), con precisi progetti, fattibili se c’è visione, lungimiranza, impegno e concretezza.
In vita mia non ho fatto altro (in prevalenza) che elaborare progetti su progetti, alcuni dei quali ho realizzato (spesso a spese mie, a volte con qualche esiguo contributo locale) per dare lustro a paesi e città e auspicabilmente lavoro ai giovani (aspetto che ho ritenuto sempre prioritario in tutte indistintamente le mie iniziative).
L’unico evento realizzato interamente a spese di un Ente (la Comunità Montana Alto Molise) è stato quello della prima “Maratona Sannitica” svoltasi con vero successo nell’agosto 1984 sul percorso Agnone – Castelverrino – Pietrabbondante tanto da essere ripetuta poi dalla Fidal di Isernia per altre tre edizioni.
4 – AGNONE CITTA’ DEL FUOCO SUPERATA DA ATESSA (CH)
Organizzata dalla Pro Loco, da parecchio tempo in Agnone del Molise si svolge la cosiddetta ‘Ndocciata, un suggestivo corteo di lunghe torce portate in spalla da ‘ndocciatori.
In origine era una tradizione legata al Natale; infatti veniva realizzata lungo il corso principale cittadino alla Vigilia della nascita del Bambinello (con attinente presepe Vivente, curato dal Cenacolo francescano).
Dopo il 1996 (quando tale incantevole e suggestiva manifestazione del fuoco fu offerta a Papa Giovanni Paolo II in Piazza San Pietro l’8 dicembre), la ‘Ndocciata si sta realizzando per i turisti e visitatori ogni 8 dicembre. In tale data l’evento è più maestoso e gode sempre di maggiore successo e notorietà.
Per renderla ancora più utile e significativa, ho proposto già da allora di realizzare in Agnone il “Museo del Fuoco” (raccontando il fuoco in ogni suo aspetto, dalla sua “invenzione” fino alla fusione nucleare e nelle utilizzazioni quotidiane, magari facendosi sponsorizzare dalle grandi Aziende energetiche come ENI – ENEL ecc.).
Un museo espositivo, educativo, dinamico ed interattivo pure con risvolti di “Mostre-Mercato” e di turismo (specialmente studentesco) inserendo nel circuito pure la Fonderia Marinelli e altre realtà produttive locali.
Agnone è riuscita a realizzare finora una piccola iniziale esposizione-mostra della ‘Ndocciata in due stanzette nel centro storico. Troppo poca cosa rispetto all’imponente evento che si vanta di essere la più grande manifestazione del fuoco del mondo. Ho proposto pure una ‘Ndocciata esportazione (Festival di Sanremo, Olimpiadi invernali, al Columbus Day di New York e tanto altro).
Ho avuto quindi sentimenti contrastanti quando (nell’estate 2017) alle cantonate di Agnone ho visto e letto il primo manifesto che annunciava la “Festa del Fuoco” (adesso ribattezzata “Fiera del Fuoco” di Atessa, in provincia di Chieti), una cittadina industriale a circa 45 km da Agnone, sulla attigua Valle del fiume Sangro.
Da una parte mi dispiaceva che tale evento non si svolgesse (come immaginato e indicato già dal 1996) in Agnone del Molise ma nel confinante Abruzzo … dall’altra mi sono sentito soddisfatto perché sentivo valide le mie lungimiranze e le sollecitazioni a realizzare qualche manifestazione (pure “Mostra – Mercato”) sul fuoco. Agnone, quindi, è stata superata dalla vicina Atessa nella realizzazione di un’utile iniziativa sul fuoco, di cui Agnone potrebbe ancora diventare la Capitale se si affrettasse a varare un progetto ben articolato, completo e lungimirante.
Cosa che auguro di vero cuore. L’evento annuale di Atessa (che si svolge nel primo fine-settimana di settembre, appunto dal 2017) è incentrato prevalentemente sulla mostra-mercato di stufe ed altre soluzioni per il riscaldamento domestico e aziendale. Tale festa-fiera si sta affermando come una delle migliori d’Italia con sempre maggiore successo, producendo visibilità e nuova ricchezza economica e socio-culturale con le manifestazioni collaterali che si arricchiscono sempre più di contenuti e di significati.
Insomma, Agnone ha perso una delle sue tante buone occasioni per diventare davvero “Capitale del Fuoco”. Ma non tutto è ancora definitivamente perso.
5 – DAVOLI CASEARIA
Caro Tito, la mia Badolato (sullo Jonio catanzarese) aveva davvero numerosi pastori.
Ed alcuni altri venivano a svernare da noi, in transumanza dalle montagne delle Serre dove (nella mia infanzia e prima adolescenza, cioè anni 50-60) nevicava e gelava molto più di adesso. Mio padre stesso aveva “affittato-affidato gratuitamente” ad un pastore delle Serre il terreno e la casetta diruta di Vodà dove ricoverare le sue pecore.
Le ricotte e i formaggi di Badolato erano rinomati, come tutti i latticini calabresi, tra cui primeggia il “Caciocavallo silano” che è diventato il paradigma per tale squisito e ricercato prodotto caseario tutelato da un apposito Consorzio.
La cosiddetta “provola” però (in mancanza di produzione locale) veniva acquistata da noi badolatesi nei negozi di Davoli o di Russomanno, alle porte di Soverato. E ancora adesso è così, pure perché a Badolato sono praticamente scomparsi i pastori e la derivata attività casearia la quale ultimamente si era limitata soltanto al formaggio pecorino o caprino o misto.
Nel giugno scorso (durante la mia settimana di permanenza a Davoli per l’evento della FESTA DEL NOME ITALIA e del conseguente PREMIO PRIMA ITALIA 2023) ho acquistato alcuni latticini anche da regalare a persone care.
I formaggi e gli altri latticini calabresi sono tra i più buoni al mondo (è ampiamente certificato, specialmente quelli della Sila), però pare che la nostra Calabria non abbia una vera e propria manifestazione fieristica a loro dedicata. Magari ci sono delle sagre ma non delle vere e proprio “Mostre-Mercato” o “Fiere” con annessi e connessi (convegni, manifestazioni promozionali collaterali, ecc.).
Così è pure per altri prodotti emblematici della Calabria (come la Nduja, il bergamotto, la cipolla rossa di Tropea, il cedro, ecc.).
Manca la più spinta promozionalità e la visibilità adeguata a livelli anche internazionali con appositi eventi di richiamo, anche se sono numerose le piccole iniziative a riguardo. Manca però L’EVENTO centrale, sensazionale e qualificante.
Cosa che, per una FIERA DEI FORMAGGI, avrei già pensato a Davoli (sullo stesso Jonio catanzarese) che ha una lunga tradizione di produzione e vendita di latticini.
6 – UNA FIERA DEI FORMAGGI A DAVOLI ???
Infatti, l’ho già detto a qualcuno del luogo a metà giugno 2023 (prima ancora che sapessi di Casearia): Davoli potrebbe diventare “Capitale dei Formaggi” per la Calabria.
Per fare tale percorso potrebbe realizzare una fiera di settore che funga pure da vetrina nazionale (e possibilmente internazionale, almeno mediterranea).
Tale evento sarebbe di sicuro successo, per diversi motivi: primo tra tutti perché tale luogo (alle porte di Soverato, la quale ogni anno risulta essere la città più ricca della Calabria) sta diventando un sempre più importante centro commerciale che attrae clientele pure da altre province calabresi; poi ha sempre dimostrato di avere una precisa vocazione casearia; ed anche perché c’è necessità di rilanciare i prodotti calabresi da esportazione.
Si farà? …
Spero di sì.
Adesso non posso che riproporre l’idea-progetto, così pubblicamente.
E, pure a tale proposito, farò massima diffusione di questa “Lettera n. 480” specialmente agli addetti ai lavori e alle istituzioni locali e regionali.
Visti il grande consenso, l’ottima partecipazione e riuscita (come prima edizione) dell’appena conclusasi << CASERIA – Fiera dei formaggi italiani >> di Agnone del Molise (zona montana) … non dovrebbe essere difficile per Davoli località montana e marina (o altra località calabrese come in Sila o nel crotonese) raggiungere e, quasi sicuramente, superare i lusinghieri risultati della antica cittadina altomolisana. Quindi, cercasi Capitale calabrese dei formaggi.
Chi si candida?…
Davoli, Crotone, Camigliatello Silano, Serra San Bruno, Gambarie, ecc.???
7 – I PREMIATI DI CASEARIA 2023
Caro Tito, traggo dal sito << https://www.termolionline.it/news/attualita/1128796/casearia-premia-formaggi-molisani-emiliani-e-abruzzesi >> i risultati della premiazione avutasi in Agnone del Molise nel pomeriggio di domenica 03 settembre 2023 a conclusione della prima edizione di Casearia – Fiera dei formaggi italiani.
Dallo stesso sito web è tratto il significativo e completo video di tale premiazione << https://www.youtube.com/watch?v=DU4DZzzPDEQ >>.
Tra i premiati pure il mio amico Mario Borraro dell’Azienda Agricola portata avanti assieme al figlio Pietro e alla moglie Carmela Colavecchio titolare (che ho visitato tre mesi fa circa) in contrada Selva a Castropignano (Campobasso). Ma ecco il testo della premiazione, tratto da << www.termolionline.it >> (il più esaustivo a riguardo).
<< Agnone. – Assegnati i premi di Casearia, la rassegna dei formaggi italiani di Agnone (1-3 settembre) organizzata dall’omonima associazione culturale e dalla Emlive di Erasmo Di Pietro.
Nelle quattro sezioni, affidate al giudizio della commissione dell’Onaf (Organizzazione nazionale assaggiatori formaggi), presieduta da Gabriele Di Blasio, ad aggiudicarsi il premio sono stati due caseifici del Molise e due di altre regioni. 1- Pasta filata stagionata fino a tre mesi: Caseificio Di Nucci di Agnone con la stracciata; 2- Pasta filata stagionata oltre tre mesi: Azienda agricola di Carmela Colavecchio di Castropignano con il caciocavallo; 3 – Formaggio semi stagionato fino a sei mesi: Azienda agricola Colle del Nibbio d Civitaluparella, del chietino, con Ula; 4 – Formaggio stagionato oltre tre mesi: caseificio 4 Madonne di Modena che ha concorso con il Parmigiano-Reggiano con quaranta mesi di stagionatura.
Ai vincitori l’originale trofeo realizzato dall’artista Ettore Marinelli della Fonderia Marinelli, che rappresenta la C stilizzata del logo Casearia.
A premiare i vincitori il sindaco di Agnone, Daniele Saia, e il vice presidente della Regione Molise, Andrea di Lucente >>.
8 – GLI AEREI DI CARTA
Caro Tito, avrai sicuramente notato (e lo avranno visto pure i nostri gentili lettori) che non ho più fatto riferimento alla guerra in Ucraina e ad altri gravissimi problemi, drammi e paure che attanagliano singoli popoli e l’intera umanità (come i cosiddetti “cambiamenti climatici” ma anche le violenze di genere, le morti sul lavoro, ecc. ecc.).
Ho l’impressione si sia sprigionata nel mondo un’energia così tanto malefica e così tanto difficile da domare o arrestare che ormai deve fare il suo corso fino ad esaurirsi. Se mai si esaurirà. Talune potenze, per avere l’egemonia globale, hanno scatenato una guerra ibrida che (ho la netta impressione) parte da lontano. Infatti, ho la sensazione che l’epidemia del Covid faccia parte di tale progetto di indebolimento del cosiddetto Occidente, così come le forzate (forse pure pagate) emigrazioni e persino gli incendi.
A proposito di incendi … ci pensi che con un solo fiammifero (oppure con una semplice tanica di benzina dal costo irrisorio) puoi procurare tanti danni ad una nazione come una o più bombe atomiche o altri costosi armamenti e bombardamenti?…
Ritengo che forse sia il caso di dichiarare gli incendi come questione di interesse militare e venga applicata addirittura lo stato di emergenza o addirittura la legge marziale. Come o peggio che per le mafie. Soltanto così forse si possono arginare alcuni tristi e devastati fenomeni non domabili altrimenti. Come le droghe o la guerra sessuale, che producono tante di quelle vittime come in un conflitto armato.
Insomma bisogna darsi una regolata verso un equilibrio sostenibile ambientale, socio-economico tra i popoli e contro le povertà di qualsiasi genere.
Ho sempre auspicato il riequilibrio, la felicità e l’Armonia.
Osservando tutto questo, giorni fa ho pensato che noi maschietti siamo educati alla guerra fin da bambini con i giocattoli ed altri atteggiamenti. Ci metto pure la consuetudine che avevano di costruire e lanciare “aerei di carta” quando eravamo già alle scuole elementari e medie. Bastava un foglio di quaderno per confezionare un aereo di carta da lanciare verso un compagno di classe. Ero così bravo a fare tali aerei di carta che facevo divertire pure i miei cuginetti e i vicini di casa.
La forma di tali aerei era così aerodinamica che, in un certo senso, pare abbia anticipato di decenni la forma appuntita degli aerei militari e civili attuali.
Purtroppo viviamo tempi che non mi sarei mai immaginato così tristi e violenti.
Se continuano così, temo che lo sfogo più conseguenziale sia davvero una vera guerra globale con il rischio di tragico stravolgimento del pianeta e quindi dell’umanità.
Aveva ragione mio padre: “Chi possiede armi, prima o poi le usa”.
Meglio, quindi, non averne!…
Bisogna lavorare per il disarmo generale!
9 – IL PDF DEL << LIBRO-MONUMENTO PER I MIEI GENITORI >>
Caro Tito, ho appena esaurito le cinquecento copie cartacee della collana di sette volumi del “Libro-Monumento per i miei Genitori”. L’ultima copia ho affidato a mio cugino Ariel Battaglia il quale a Lomas de Zamora (una città facente parte della grande metropoli Buenos Aires) ha realizzato la “Biblioteca per i discendenti badolatesi in Argentina” dal momento che è proprio lì la cosiddetta “Quarta Badolato” (dopo Badolato borgo, Badolato Marina e Wetzikon in Svizzera).
Poiché l’appena trascorsa estate 2023, alcuni mi hanno chiesto i sette volumi, penso sia opportuno segnalare a quanti siano ancora interessati a tale collana editoriale (stampata nel maggio 2007) i link di tutti i sette volumi presenti nella “Lettera a Tito n. 141” (https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-141-la-mia-eredita-sociale-e-in-omaggio-i-sette-volumi-del-libro-monumento/).
Ecco tali link:
10 – BUTERA (CL): POESIE CONTRO LO SPOPOLAMENTO
Caro Tito, tu sai come e quanto sia sempre sensibile alle problematiche dei borghi spopolati. Quando posso conservo documentazione di ciò che ho la possibilità di reperire.
Lo scorso 27 agosto, ho letto sul sito web del quotidiano AVVENIRE la seguente notizia << https://www.avvenire.it/attualita/pagine/le-poesie-sulle-saracinesche-chiuse-il-grido-della-sicilia-che-si-spopola >>.
Tratta di Butera un comune siciliano sito nella zona interna nella provincia di Caltanissetta; ha circa 4200 abitanti (in costante calo) con un vasto territorio che giunge, in circa 23 km, al mare Mediterraneo del Canale di Sicilia.
Zona economica mista agricola-industriale–turistica.
Nonostante ciò o proprio per questo il suggestivo borgo antico (di stile arabo-normanno) si spopola sempre di più.
I negozi chiudono uno dopo l’altro.
Così un giovane abitante del luogo, il poeta Emanuele Savio Fiore (36 anni, la stessa età che avevo io quando ho lanciano l’appello di “Badolato paese in vendita”) ha voluto reagire contro lo spopolamento del proprio paese.
Ha pensato bene di scrivere poesie di vari Autori sulle saracinesche chiuse dei negozi ormai inattivi da tempo.
A tale scopo ha costituito un gruppo di ragazze e ragazzi suoi amici e piano piano stanno completando una vera e propria antologia poetica ed ogni saracinesca ne diventa una pagina.
La bella, lodevole ed originale idea ha generato molta curiosità, cosicché Butera vecchia (se così possiamo denominare il borgo antico) è meta di pellegrinaggi da ogni parte della Sicilia e anche di turisti nazionali ed esteri che affollano le spiagge pure della confinante provincia di Agrigento.
In tutto il mondo, ovunque ci sia lo spopolamento (generato soprattutto dalla cattiva globalizzazione) si moltiplicano le idee che intendono ad avversare questo assai nocivo e drammatico fenomeno.
Sono proprio tali e tante le iniziative contro lo spopolamento che andrebbero raccolte ed illustrate in uno o più libri o siti web.
Personalmente spero che ci sia una Capitale dello Spopolamento che si renda leader di questa immane lotta contro la disgregazione di popoli, comunità e territori.
11 – SALUTISSIMI
Caro Tito, per il momento non mi resta che passare ai saluti, augurando BUON NUOVO ANNO SCOLASTICO A SCOLARI, STUDENTI, DOCENTI, PERSONALE AMMINISTRATIVO E AUSILIARIO nonché a tutti coloro che affrontano un NUOVO ANNO DI LAVORO dopo un periodo di ferie o di vacanza.
L’attuale crisi sociale e civile (nazionale e globale), non soltanto economica, ha bisogno urgente della volontà, dell’impegno e della buona fede di tutti per essere superata, altrimenti si è sempre punto e capo, con seri pericoli per il pianeta, la democrazia e per la pace.
Nel ringraziarti per la pubblicazione di questa Lettera n. 480, ti confido che c’è una lunga lista di argomenti in attesa di diventare “Lettera”.
E probabilmente mi toccherà sintetizzarli in una MISCELLANEA D’ESTATE.
Vediamo come mi riesce meglio.
Allora, a presto e buon fine settimana.
Ciao,
ITER-City, mercoledì 06 settembre 2023 ore 07.29 – Ha 56 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”.