LETTERE A TITO: L’OTELLO (CALABRESE) SNOBBATO

Perché qua “Cumanda a panza” e ancora “Qua si campa d’aria”!

di Domenico LANCIANO (www.costajonicaweb.it)

–  BADOLATO (CZ) – 26 LUGLIO 2024 – Caro Tito, è passato troppo sotto silenzio il primo anniversario della morte di Otello Profazio “u mastru cantaturi”.

E poco o niente si è fatto (salvo qualche esile eccezione) in suo onore nell’arco del primo anno senza di Lui.

In qualche modo gli amici più cari si sono dati da fare, ma le Istituzioni (come spesso accade) sono state quasi del tutto assenti.

Ormai è storicamente accertato, le Istituzioni (pure come espressione della società civile-elettorale) non riescono, ordinariamente, a valorizzare le ricchezze della Calabria, comunque espresse.

Adesso, nel primo anniversario dalla morte, è stato ricordato con qualche lamentevole articolo da alcuni suoi più eminenti amici, ma gran parte della stampa calabrese lo ha addirittura snobbato, nonostante avesse avuto insistenti sollecitazioni da più parti.

Anche quando come noi (Claudio Sambiase e Domenico Lanciano) abbiamo inviato una nota-stampa per comunicare che era finalmente ascoltabile su << https://www.youtube.com/watch?v=uXU5-qWvoQU >> la canzone << CUMANDA A PANZA >>  che Gli avevamo già dedicato (come controcanto a “Qua si campa d’aria”) fin dal 24 luglio 2023 appena saputo della sua scomparsa e stavamo ancora perfezionando musica e testo.

Di questa canzone non ha fatto cenno nemmeno un quotidiano on-line che solitamente celebra Otello, nonostante avessimo telefonato al suo direttore quasi a … raccomandarci (che umiliazione!) quando avrebbe dovuto essere lui, il direttore di tale giornale, a invitarci a scrivere qualcosa sul nostro amico e maestro Otello, visto e considerato quanto abbiamo espresso nel frattempo (io, in particolare, con una testimonianza ed un piccolo omaggio da ricorrente amico quale sono stato per Otello fin dal 1972): << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-488-un-affettuoso-e-riconoscente-omaggio-per-otello-profazio-1934-2023-mastru-cantaturi/ >>.

Sinceramente e giornalisticamente mi sarei aspettato che almeno questo giornale quotidiano web avesse potuto e voluto dedicare al Maestro più di una pagina speciale (al posto delle due pagine ordinarie dedicate il 24 e il 25 luglio).

Comunque, questa è la realtà. Dobbiamo farcene capaci e persuasi. E a te lo posso dire, caro Tito … ieri, mercoledì 24 luglio alle ore 21.57 (dopo l’arrivo sul mio telefonino dell’edizione di oggi 25 luglio 2024), vista l’assenza di un pur semplice cenno alla canzone “Cumanda a panza” dedicata ad Otello, appena uscita su youtube, ho inviato al pur meritevole e super-premiato direttore di tale testata il seguente messaggio: << Caro Direttore, vedo che il tuo giornale si lamenta che Otello non sia stato adeguatamente onorato nel primo anniversario della morte. Mi dispiace, però, che hai omesso il nostro contributo nel ricordarlo con la canzone a lui dedicata CUMANDA A PANZA … nonostante ti abbia scritto a riguardo in via preventiva …

E’ proprio strana questa Calabria!!! >>.

Ho saputo poi che anche Claudio Sambiase (autore della musica e della registrazione su youtube) si era (come dire) benevolmente raccomandato con il direttore dello stesso giornale, convinto pure lui che non è cosa di tutti i giorni dedicare una canzone ad un caro maestro ed amico scomparso.

E poi del calibro di Otello Profazio!

Abbiamo, così, avuto la prova e la riprova che (a nostro modo di pensare e di dire) davvero qua CUMANDA A PANZA in modo figurato e simbolico, ovviamente.

1 – OTELLO IMMAGINAVA … ERA PROFETA DI SE STESSO

Otello, intelligente ed arguto come era (pure perché “maestro di vita” a modo suo), immaginava cosa sarebbe, più o meno, successo dopo la sua morte.

Ti riporto una (oggi più illuminante) parte del nostro dialogo, avuto in una delle tante nostre conversazioni telefoniche degli ultimi anni (quando si diceva malato, stanco, deluso e fin troppo disincantato).

Gli dicevo: << Maestro Otello, ti faranno un monumento a Reggio o in qualche altra parte della Calabria, magari a Rende dove sei nato e, quasi sicuramente, in altre parti d’Italia e del mondo dove hai portato la tua appassionata arte.

Ricordiamoci che per anni e anni hai portato tutte le regioni italiane in radio a “Quando la gente canta” … >>.

E lui con una bella e corposa risata così mi ha risposto: << Hai mai visto fare un monumento ad un semplice operario?…

Ed io un umilissimo operaio del pentagramma sono, un semplice cantastorie della nostra gente.

Chi vuoi che se ne importi di me … e poi il tempo oggi annebbia tutto… >>.

Mi è rimasta molto impressa questa parte della nostra conversazione per così tanto pessimismo.

Ma oggi intendo “profetica” quella sua frase, quella su convinzione.

Evidentemente conosceva la situazione.

D’altra parte l‘ironia e, a volte il sarcasmo, delle sue “Profaziate” lasciavano intendere un personaggio schivo e gran conoscitore dell’animo umano e della comunità di riferimento.

Comunque dispiace che un uomo che tanto ha dato alla società italiana e calabrese, in particolare, sia stato così snobbato (persino ai funerali, come ho saputo, nonostante il caldo di un luglio inoltrato).

La riconoscenza e la gratitudine individuale e sociale non sono virtù “scontate”.

Purtroppo il mondo è cambiato in peggio anche in Calabria, sempre più irriconoscibile (a mio modesto parere).

Sembra un altro pianeta!…

2 – SALUTISSIMI

Caro Tito, che dire, oltre?…

Non so davvero cosa dire di più.

Tanta è l’amarezza.

Forse confortata da una forte e corposa risata che Otello ha già fatto e continuerà a fare sulle nostre miserie, già tanto trattate nelle sue epopee da cantastorie epico e nelle “Profaziate”.

Comunque sia, l’amarezza resta sempre tanta.

Ma in Calabria e nel Sud un’amarezza in più o una in meno non cambia di molto il nostro già troppo provato “stato d’animo”.

Comunque, speriamo che la società e le istituzioni calabresi avranno modo di rifarsi in meglio, specialmente a Reggio.

Devono comunque salvare la faccia, anche dinanzi al resto dell’Italia.

Cosa sarebbe successo se Otello fosse appartenuto ad un’altra regione?…

A parziale giustificazione, voglio pensare che sia ancora tanto il dolore, lo sbigottimento e l’incredulità per la sua scomparsa che non ci rendiamo ancora conto che Otello (almeno quello in carne e ossa) non ci sia più.

Resta << l’Otello tante cose >> soprattutto musicale e filosofo.

Quello da valorizzare maggiormente.

<< Noi continueremo a scrivere finché non finirà l’inchiostro, dopo scriveremo con il nostro sangue! >>.

Non ricordo chi ha detto questa tremenda frase molto veritiera specialmente per tante persone e tanti popoli … però resto convinto che si addicesse pure ad Otello Profazio così come a tanti altri calabresi temerari del passato e del presente (e spero del futuro).

Come la signora Maria Rosaria De Rito di Diamante (CS), di cui sto curando la pubblicazione cartacea dei primi cento avvincenti racconti  << STORIE D’AMORE E DI CALABRIA >>  (suo libro di esordio che probabilmente uscirà fra qualche mese dall’editore Meligrana di Tropea).

Le ho scritto tale frase poco fa, alle ore 07.20 pure per incoraggiarla a scrivere sempre, rivendicando per la Calabria e per il Sud una vita decente e dignitosa.

Per il momento, a noi non restano che i buoni auspici, anche se nemmeno a questi crediamo più, fondamentalmente.

Per adesso, unica realtà è che devo passare ai saluti.

E, come sempre, ringraziando, saluto te e chi ci segue, specialmente chi ha mostrato di apprezzare il nostro lavoro.

Alla prossima 557, perciò, sempre sperando che il caldo si attenui, pure perché sono in molti a soffrirne.

Tantissime cordialità,

ITER-City, giovedì 25 luglio 2024 ore 08.08 – Da 56 anni (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto” (con Amore).

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