LETTERE A TITO: RIPARTITA TRA LA DIOCESI DI ISERNIA E LA BIBLIOTECA COMUNALE DI CASTEL DI SANGRO LA DONAZIONE LIBRARIA DELLO SCRITTORE CALABRESE ANTONIO GRANO
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Ne sono assai lieto e voglio condividere questa grande gioia con te, con i nostri lettori e con tutti coloro che amano la nostra terra
di Domenico LANCIANO (www.costajonicaweb.it)
– BADOLATO (CZ) – 12 SETTEMBRE 2023 – Caro Tito, finalmente i libri di studio dello scrittore calabrese Antonio Grano (Cosenza 1938 – Macchia di Isernia 2014) hanno trovato tutti casa!…
Come ricorderai con << https://www.costajonicaweb.it/lettere-a-tito-n-343-valentina-grano-dona-i-libri-del-padre-antonio-brigante-calabrese/ >> di venerdì 03 settembre 2021, giusto due anni fa, ti ho informato che alcune settimane prima, nel precedente mese di luglio, la sua unica figlia, Valentina che abita ed insegna in Isernia, mi aveva affidato il 90% dei libri appartenuti al padre.
Infatti l’altro 10% (attinenti alla figura di Papa Celestino V) lei, unica erede, aveva già voluto affidare alla Biblioteca Vescovile della Diocesi di Isernia per la loro valenza prevalentemente religiosa.
Nella medesima “Lettera 343” ti ho promesso che ti avrei aggiornato, a missione compiuta, sull’esito delle mie ricerche di sistemazione di queste parecchie centinaia di libri presso qualche biblioteca del Sud Italia. Così dal 05 settembre 2023, finalmente, grazie alla gentilissima disponibilità dell’Assessore alle politiche sociali, prof.ssa Raffaella Dell’Erede, questo 90% ha trovato adeguata collocazione nella Biblioteca Comunale “Vincenzo Balzano” della bella e dinamica città abruzzese di Castel di Sangro (L’Aquila), al confine con il Molise (a circa 40 km da Agnone, dove abito).
Ne sono assai lieto e voglio condividere questa grande gioia con te, con i nostri lettori e con tutti coloro che amano la Cultura.
1 – CHI ERA ANTONIO GRANO
Avevo avuto modo di conoscere ed apprezzare Antonio Grano dall’autunno 1999 nel contesto dell’Associazione Culturale “Amici della Calabria” (fondata nel giugno dello stesso anno in Isernia da me, dal medico psichiatra Domenico Barbaro originario di Platì – RC, dal ristoratore Raffaele Froio di Stalettì – CZ e dall’avvocato Francesco La Cava di Lamezia Terme).
Poiché intellettualmente e culturalmente eravamo più o meno sulla medesima linea di conoscenza storica e di condotta etica e civile, è stata facile e naturale la nostra amicizia che si è espressa anche in varie occasioni di utile e reciproca collaborazione.
Personalmente reputo Antonio Grano uno dei più grandi ed importanti calabresi e italiani del Novecento.
E come tale andrebbe conosciuto da tutti, in particolare da coloro che intendano approfondire tematiche a Lui (come a me) assai care, le principali delle quali puoi arguire dall’elenco delle sue Opere che ti sto per ricordare.
Può giovare ricordare pure che Egli stesso si considerava “brigante calabrese” definizione che ha voluto fosse impressa sulla sua tomba al vecchio cimitero di Macchia di Isernia dove riposa, in mezzo al verde della campagna, tra le braccia e nel silenzio della Natura.
Ed è stato sociologo e sindacalista della CGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro), ma soprattutto scrittore e “ribelle” vocazionale.
Insomma, un vero “calabrese” divenuto “calabro-molisano” per le vicende della vita.
L’ho evidenziato (con foto) tra “I MIEI VIP” alla pagina 58 del settimo volume del “Libro-Monumento per i miei Genitori” (dato alle stampe nel maggio 2007).
Nell’articolo che hai pubblicato il giovedì 14 aprile 2014 (tre giorni dopo la sua morte) << https://www.costajonicaweb.it/leredita-di-antonio-grano-brigante-calabro-molisano/ >> ho elencato le sue Opere a stampa che qui, come utile pro-memoria, torno ad evidenziare, pure per capire la caratura del personaggio e dello scrittore-saggista:
Collana religiosa: 1- I Castelli di Pietro (1996) 2- La leggenda del chiodo assassino (1998) 3- Celestino V (2001) 4- L’ultima profezia di Celestino (2009) 5- Celestino V cittadino del mondo (2009) 6- Santa Barbara (2000) 7- Il diavolo e l’acqua santa (2012) 8- Il malato guaritore (2012) 9- Psichiatria dell’inferno (2012).
Collana antropologica: 1- Macchia di Isernia (2002) 2- Un uomo, la sua terra: Mimmo Pellegrino (2003) 3- Delirio molisano (2013); Collana marxiana: 1- Goodbye, Marx! (2009) 2- L’immagination au povoir (2013) 3- Diario di bordo (2014) 4- Una storia fotografica (2014).
Collana meridionalistica: 1- La chiamarono Unità d’Italia (2009) 2- Io, brigante calabrese (2009) 3- Pietà per i vinti! (2011) 4- Le parole sono pietre (2011) 5- Il male oscuro dell’Italia unita e separata (2012) 6- A sinistra della Questione Meridionale (2013).
Collana napoletana: 1- Trattato di Sociologia della Canzone Classica Napoletana (2004) 2- Ladislao d’Angiò-Durazzo (2005) 3- Malafemmena (2008) 4- ‘O surdato ‘nnammurato (2010) 5- Partono ‘e bestimente (2011).
Libri tutti da leggere e su cui riflettere adeguatamente. Però, per la sua originalità e rivelazione, mi permetto di segnalare l’essenziale “Collana meridionalistica” in particolare l’imperdibile libro “Le parole sono pietre” del 2011 che riporta tutti gli insulti che il Nord (persino nel neo Parlamento dell’Italia unita) ha riservato contro il nostro Sud.
Alcuni davvero raccapriccianti. Esorto tutti a leggerlo per documentarsi bene, per approfondire i fatti e per farsi una dovuta coscienza meridionalistica … anche perché (nonostante siano trascorsi ben 162 anni da quella sanguinosissima e coloniale “pseudo unità italiana”) pare che sia cambiato poco o niente.
Anzi, a parere di taluni studiosi, la predazione non soltanto continua ma è aumentata (spesso sotto altre forme, meno appariscenti) … tanto è che il divario Nord – Sud diventa ogni giorno più drammatico ed indegno di un Occidente che vanta di essere addirittura cattolico e di un’Italia “costituzionale” e democratica.
Ricordo che esiste la possibilità di ricorrere gratuitamente al prestito inter-bibliotecario per poter leggere un libro che si trova in una qualsiasi biblioteca sita nel nostro territorio nazionale.
Basta recarsi in una biblioteca abilitata e si può avere la copia desiderata da tenere per un mese e poi restituirla senza alcun ònere.
2 – L’ASSESSORE RAFFAELLA DELL’EREDE
Grazie alla gentile e generosa accoglienza della professoressa Raffaella Dell’Erede (nella foto di questo paragrafo) assessore ai servizi sociali della Città di Castel di Sangro (circa 6500 abitanti, a 800 metri sul livello del mare, in provincia de L’Aquila, ad appena 28 km dalla molisana Isernia) hanno trovato casa (nella locale Biblioteca Comunale “Vincenzo Balzano” – https://it.wikipedia.org/wiki/Vincenzo_Balzano) i tantissimi volumi appartenuti ad Antonio Grano per i suoi studi sui principali temi del suo forte e tenace impegno di intellettuale e professionale.
Tali volumi sono serviti ad Antonio Grano non soltanto per la sua maggiore e migliore formazione di sindacalista della CGIL e di sociologo ma anche per la stesura dei suoi 27 lavori dati alle stampe.
Infatti, Egli ha prodotto in tutto 27 volumi (più uno di poesie reso noto postumo): 9 riguardano la Collana religiosa (quasi tutta dedicata a Papa Celestino V di cui è stato uno dei maggiori studiosi a livello mondiale); 3 per l’antropologica; 4 per la marxiana; 6 per la meridionalista e 5 per la napoletana (quasi tutta dedicata alla canzone classica).
Questo ultimo aspetto della donazione rende Castel di Sangro una “capitale” della canzone classica napoletana, un rilievo di notevole importanza. Conscia di ciò, l’assessore Dell’Erede intende presentare ufficialmente tale donazione (e, in particolare, i libri sulla canzone classica partenopea) durante le prossime festività natalizie quando nel comprensorio sciistico della vicina Roccaraso ci sarà, come di consueto, una notevole presenza di turisti e villeggianti provenienti dalla Campania che, in gran numero, hanno una seconda casa a Castel di Sangro o immediati dintorni.
Sarà sicuramente una bella festa della canzone napoletana ma anche della cultura.
Nelle mattinate di lunedì 04 e martedì 05 settembre 2023 ho provveduto a trasportare in due viaggi da Agnone con la mia Fiat 500X (per un percorso più agevole di circa 55 km, evitando la minore distanza di 39 km e il maggiore dislivello delle montagne più alte) il carico di libri alla Biblioteca sita al piano terra del palazzo municipale di Castel di Sangro.
Poi ho provveduto a pubblicizzare tale donazione, attraverso distinti comunicati-stampa evidenziati finora da sette giornali web (3 molisani e 4 abruzzesi).
Lo farò pure per la nostra Calabria e per la Campania, di modo che si sappia che alla Biblioteca “Vincenzo Balzano” della bella e dinamica Città abruzzese esiste la possibilità di conoscere gli studi importanti ed approfonditi di Antonio Grano che si sono tramutati in preziosi libri ma anche in un continuo e tenace impegno storico-sociale.
Ecco il link-tipo per il Molise: << https://www.altomolise.net/notizie/attualita/38395/agnone-cospicua-raccolta-di-libri-pregiati-di-antonio-grano-donati-alla-biblioteca-comunale-di-castel-di-sangro-l-aquila >> e quello per l’Abruzzo << https://www.laquilablog.it/da-agnone-una-cospicua-raccolta-di-libri-pregiati-di-antonio-grano-donati-alla-biblioteca-comunale-di-castel-di-sangro/ >>.
A parte la cospicua donazione di Antonio Grano, ho affidato alla Biblioteca Comunale di Castel di Sangro alcuni libri ed opuscoli di cui sono stato autore o editore, tra cui la collana iridata “Libro-Monumento per i miei Genitori” (il cui quarto volume è quasi tutto dedicato alla vicina città abruzzese di Lanciano).
Inoltre, dal cordiale e seppur breve ma proficuo colloquio che ho avuto con l’assessore Raffaella Dell’Erede (che insegna in un liceo cittadino ed era perciò alle prese con la frenetica organizzazione del nuovo anno scolastico) mi è parso di capire che ci sono possibilità di collaborazione per qualche altra bella ed utile iniziativa socio-culturale di spessore.
Cosa che mi auguro tanto e di vero cuore possa avvenire, pure perché merita maggiore ruolo e migliore visibilità anche internazionale questa Città, incuneata in un lussureggiante territorio al confine con il Molise e “capitale” naturale e vocazionale dell’alta Valle del fiume Sangro.
Tra l’altro abbiamo accennato pure ad un libro fotografico cittadino.
Pure a tale proposito,
Le invierò, prima possibile, un consistente elenco di idee-proposte culturali e promozionali.
Speriamo bene.
Ti terrò aggiornato.
3 – VALORE DI UNA DONAZIONE
Caro Tito, sono davvero assai lieto che la donazione Grano abbia trovato degna sistemazione sia nella Diocesi di Isernia che alla Biblioteca Comunale di Castel di Sangro.
Il nostro “brigante calabrese” meritava un luogo dove poter essere meglio conosciuto e studiato, data pure la sua importanza e la grande mole di lavoro effettuato in tutta la sua vita specialmente per esortare tutti gli italiani (specialmente noi meridionali) a conoscere nel profondo i fatti della malaunità nazionale e a rendere giustizia alle regioni e ai popoli del nostro Sud che ancora continuano ad essere derubati di tutto, persino dei propri figli attraverso la continua emorragia dell’emigrazione (in particolare intellettuale) che spopola, depaupera e desertifica all’inverosimile quella che fu uno Stato sovrano notevole nel contesto europeo e mediterraneo (l’ex Regno delle Due Sicilie).
Stato sovrano aggredito come attualmente è aggredita e distrutta l’Ucraina da parte dell’imperialismo russo.
Oggi più che mai esiste ed è estremamente sempre più aggressivo quello che potremmo indicare come “imperialismo padano” supportato persino da una insidiosa e subdola economia statale e addirittura (paradossalmente) da una suicida e malintesa sudditanza di talune regioni meridionali, spesso appoggiata, malauguratamente, da meridionali residenti non soltanto al Sud ma persino al Nord (e spesso sono i più accaniti antimeridionalisti).
Ricordo e ribadisco ai nostri lettori, soprattutto ai nostri volenterosi e più orgogliosi corregionali calabresi, che possono trovare gran parte delle Opere a stampa di Antonio Grano nella preziosissima e irrinunciabile (anche se martoriata) Biblioteca Calabrese di Soriano (Vibo Valentia) e che, volendo, possono usufruire gratuitamente del prestito inter-bibliotecario nazionale da cui avere un libro in lettura per un mese, rivolgendosi a qualsiasi biblioteca abilitata a ciò in tutto il territorio italiano.
L’onesta ed etica conoscenza può contribuire a renderci liberi nel pensiero ed anche nell’azione.
4 – CASTEL DI SANGRO “CAPITALE” DELLA CANZONE CLASSICA NAPOLETANA
Nel comunicato-stampa che invierò domani lunedì 11 settembre alla stampa calabrese e poi, in settimana, pure alla stampa di Napoli e Campania evidenzierò il fatto che, con la donazione Grano, Castel di Sangro sta per diventare “capitale” della canzone classica napoletana.
L’inaugurazione di tale “capitale” dovrebbe avvenire fra pochi mesi, sotto le feste natalizie con la sua presentazione.
Gli appassionati e i cultori di questa musica famosa in tutto il mondo potranno leggere, studiare o approfondire tutti i volumi utilizzati da Antonio Grano per scrivere e poi pubblicare nell’aprile 2005 il poderoso “Trattato di sociologia della Canzone Classica Napoletana” (ben 472 pagine) andato in stampa per i tipi di Palladino editore in Campobasso, ma anche gli altri libri attinenti “Malafemmena”(2008), ‘O surdato ‘nnammurato (2010) e Partono ‘e bastimente (2011).
Recentemente ho avuto la possibilità di recuperare la registrazione del bellissimo dialogo di presentazione in TV del libro “ Malafemmena” di Antonio Grano (https://www.youtube.com/watch?v=3WfaEI0lH8c – intervista di Doretta Coloccia andata in onda su Teleregione Molise, tra il 2008 e il 2013).
Prego te e tutti i lettori di dedicare un’ora del proprio tempo (tanto dura tale video) per seguire questa appassionata ed appassionante “lezione” non soltanto di napoletanità ma soprattutto di vita quotidiana.
Si accenna pure al “femmminicidio” quando ancora non se ne parlava abbastanza e forse non c’era tale termine.
E’ una visione concreta della vita e dei rapporti tra uomo e donna a 360 gradi. Nonostante il pessimismo di fondo, c’è ancora chi fa coppia, chi si sposa pensando di fare una famiglia con figli come atto di fede nel futuro (cosa che, nonostante tutto, è in atto da milioni di anni).
Nella famiglia credono pure Giuseppe e Martina, freschissimi sposi, cui dedico con affetto il seguente paragrafo 5, con i migliori auguri di una vita coniugale felice ed armoniosa il più possibile.
5 – L’ALTRUISMO DEGLI SPOSI GIUSEPPE E MARTINA INGRATTA
Caro Tito, in Italia sono in forte e preoccupante calo sia i matrimoni che le nascite.
Pure per questo motivo è bello e beneaugurante salutare la nascita della nuova famiglia nata dall’unione di Giuseppe Ingratta (ingegnere informatico) e di Martina Di Stefano (laureata in ambito sanitario) il cui amore è nato sui banchi della scuola media in Agnone del Molise dove risiedono i genitori, mentre entrambi lavorano a Roma. Ieri, sabato 09 settembre 2023 hanno “coronato il loro sogno”.
Da oltre quaranta anni che ho frequentato o abito in Agnone, questo è davvero il matrimonio più bello, giovanile, allegro e simpatico cui mi sia capitato di partecipare.
Ma anche quello più ricco di contenuti sociali ed umanitari.
Altruistici.
Il primo lodevole contenuto è, appunto, quello umanitario che evidenzia il loro altruismo, l’affettuoso attenzione e il grande amore per l’infanzia in difficoltà. Infatti, parte del ricavato dalle “buste-dono” avute dagli invitati verrà donato alla Fondazione THEODORA onlus (www.theodora.it) che dal 1995 sostiene i bambini i ospedale.
Si può aiutarla in diversi modi, pure tramite la firma del 5×1000 nella propria dichiarazione dei redditi. E’ la prima coppia di sposi in assoluto di cui ho saputo aver fatto un simile gesto umanitario.
In verità è da quasi 38 anni (da metà degli anni 80) che cerco di sensibilizzare le coppie di sposi affinché rinuncino ad un piatto del loro troppo ricco menu (a volte più di 20 portate, oltre all’abbondanza e agli sprechi) per dare in beneficenza il costo corrispettivo.
In questa “crociata” ho coinvolto pure l’allora ottimo vescovo di Trivento (CB) mons. Antonio Santucci e persino l’Ordine dei Medici poiché le portate nei matrimoni, nelle cresime, nei battesimi e persino nelle feste dei 18 anni sono eccessive e possono fare male alla salute (pure perché mediamente una famiglia partecipa ad almeno 5 o addirittura dieci eventi all’anno).
Nel lodare il gesto di Giuseppe e Martina, il nostro saluto pubblico vale pure per tutte le altre coppie che si sono giurate eterno amore e che hanno intenzione di procreare, ma anche di essere vicine in qualche modo a chi ha più bisogno, poiché la gioia va condivisa con le sofferenze ed il dolore.
Auguri di felice vita coniugale ed altruistica, carissimi e stimatissimi Giuseppe e Martina!
6 – SALUTISSIMI
Con le accorate esortazioni ricavate dall’invito alla migliore e maggiore lettura dei libri di Antonio Grano e dall’invito ad imitare il bel gesto umanitario di Giuseppe e Martina, ti ringrazio per voler pubblicare questa (secondo me) importante lettera n. 481 mentre ti do appuntamento alla prossima “Lettera n. 482”.
Un cordialissimo saluto a te e a chi ci segue.
Abbracci fraterni.
ITER-City, domenica 10 settembre 2023 ore 23.23 – Da 56 anni ormai (dal settembre 1967) il mio motto di Wita è “Fecondare in questo infinito il metro del mio deserto”.
Foto presa dal web.