“LUOGHI CASSIODOREI”, ITALIA NOSTRA CHIEDERÀ IL VINCOLO PER LA FONTE ARETHUSA DI STALETTÌ
Situata sulla via Grande, ha una facciata monumentale sormontata da un architrave ed è dotata di un bacino di raccolta delle acque che ancora sgorgano da una sorgente naturale
di Salvatore CONDITO
– STALETTÌ (CZ) – 8 OTTOBRE 2024 – Il Territorio al centro di una visita da parte di un gruppo di iscritti della sezione Italia Nostra Catanzaro, che ha effettuato un sopralluogo alla storica” Fons Arethusa”, posta ai piedi del Mons Moscius (attuale Coscia di Stalettì).
L’iniziativa che si è svolta in estate, mette al centro l’importanza di valorizzare siti archeologici che ricadono nei “Luoghi Cassiodorei”, al centro di un progetto di scavi proposta dal Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, che vede impegnati i Comuni di Stalettì e Squillace per i prossimi cinque anni alla ricerca delle radici cristiane per la causa di beatificazione e canonizzazione di Flavio Magno Aurelio Cassiodoro.
Una visita che ha registrato la presenza di Domenico Benoci, direttore degli scavi sui luoghi cassiodorei per conto del Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana nonché docente di teologia all’ateneo Pontificio Regina Apostolo rum, da Gabriele Castiglia docente di Topografia dell’Orbis Christianus Antiquus presso il Pontificio Istituto di Archeologia Cristiana, oltre al Sindaco di Stalettì Mario Gentile.
La fonte Aretusa, la troviamo descritta da Cassiodoro nel 527, in “Cassiodori Senatoris Variae”, e successivamente nelle citazioni di molti autori che, nel corso dei secoli, hanno scritto di storia cultura e archeologia della Calabria.
Situata sulla via Grande, la Fons Arethusa, ha una facciata monumentale sormontata da un architrave ed è dotata di un bacino di raccolta delle acque che ancora sgorgano da una sorgente naturale; essa rappresenta la sosta sulla via Grande, antica strada della quale rimangono tracce in alcuni basolati che in epoca romana, collegava Scolacium a Stalettì.
Italia Nostra, Sezione di Catanzaro, con la sua Presidente Elena Bova, raccogliendo gli insegnamenti della studiosa Emilia Zinzi che nel 1997, scrisse sulla Fonte Aretusa in un testo di “Analisi storico- territoriale e pianificazione”, ha in progetto di chiedere al Ministero dei Beni Culturali, l’apposizione del vincolo storico- culturale su questo importante luogo Cassiodoreo, favorendone la salvaguardia e valorizzazione.
Un passaggio importante perché proviene dal un Associazione di rilievo nazionale, in un momento strategico in cui il Comune di Stalettì, si sta avviando ad importanti scelte territoriali quali il Piano Strutturale Comunale che andrà a disegnare una nuova visione di gestione, ma soprattutto la creazione di un parco letterario e marino, attraverso acquisizione e recupero del Casino Pepe.
Intenzioni e progetti che vedono ad un tavolo amministratori, studiosi avvocati e architetti, con la volontà di riprendere e dare dignità ad un territorio violentato e abusato da speculatori che fin dagli anni sessanta hanno messo gli occhi e soldi per distruggere i ” Luoghi Cassiodorei”.
Oggi serve un atto di coraggio, per creare un nuovo pensiero un nuovo ” Umanesimo”, in cui i propri cittadini devono prendere coscienza e consapevolezza dell’immenso patrimonio storico e ambientale presente in ogni angolo di questo splendido borgo, dal Vivarium Cassiodoreo al Castellense al Convento di San Gregorio, alla Chiesa dell’Immacolata, alle frazioni di Copanello e Caminia.
In questi giorni però si sono registrate le dimissioni dalla carica di Vice Sindaco di Luciano Roberto, che andrà al gruppo misto, ora il Sindaco dovrà scegliere il suo successore tenendo conto degli equilibri della sua maggioranza, che dovrà riunirsi e capire il futuro alla luce di un programma elettorale e impegni presi con i cittadini.
