10 Ottobre 2018
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MALTEMPO, SINDACI CONTRO IL SISTEMA DI PROTEZIONE CIVILE: NON FUNZIONA
Donato, Doria, Papaleo e Martino: non basta mandare e-mail di allerta
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 10 OTTOBRE 2018 – Quattro amministrazioni comunali. Un coro univoco. “Così com’è il sistema della protezione civile regionale non funziona”.
Al forum sui danni alluvionali, moderato dal giornalista Francesco Pungitore, i sindaci Mimmo Donato (Chiaravalle Centrale), Alessandro Doria (San Vito sullo Ionio), Giuseppe Papaleo (Davoli) e Marco Martino (Capistrano) hanno lanciato bordate pesanti nel commentare le due recenti giornate di pioggia che hanno seminato danni su tutto il territorio.
“Se la protezione civile deve servire solo a mandare e-mail di allerta, allora non ha senso” ha accusato Donato, prima che Doria accentuasse ancora di più i toni. “Neanche una telefonata da Tansi” ha dichiarato il primo cittadino di San Vito, denunciando “isolamento e abbandono” da parte della protezione civile regionale.
“Ho chiesto aiuto e mi hanno risposto che la sola ruspa a loro disposizione si trovava a Cosenza” ha rincarato la dose Donato, puntando l’indice contro un sistema “che scarica sui sindaci le responsabilità, senza dotare i comuni di uomini, mezzi e risorse per affrontare catastrofi enormi come quelle vissute il 5 e 6 ottobre”.
Critiche a “Calabria Verde”, per la mancata pulizia tempestiva di fossi e fiumare, sono arrivate dal sindaco di Davoli, Giuseppe Papaleo. Mentre Marco Martino ha puntato l’indice soprattutto contro la Provincia di Vibo, “totalmente assente sul fronte della manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade”. Tutti hanno riconosciuto il ruolo importante e decisivo delle prefetture e dei Vigili del Fuoco nelle nottate concitate che si sono vissute nella parte centrale della Calabria, dallo Jonio al Tirreno.
Difficile ancora quantificare i danni, anche se i sindaci hanno ipotizzato “svariati milioni di euro” per le opere pubbliche e le abitazioni private travolte dall’onda di piena. Ferite che il territorio difficilmente riuscirà a sanare da solo, senza un intervento diretto di Regione e Governo.