8 Novembre 2019
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MARIO OCCHIUTO RINVIATO A GIUDIZIO, ACCUSA È BANCAROTTA FRAUDOLENTA
Mario Occhiuto
La prima udienza del processo è stata fissata per il 2 aprile prossimo
di REDAZIONE
COSENZA – 8 NOVEMBRE 2019 – Il Giudice per le udienze preliminari del Tribunale di Cosenza ha rinviato a giudizio Mario Occhiuto, sindaco di Cosenza, indicato da FI come candidato alla presidenza della Regione Calabria, accusato di bancarotta fraudolenta.
Il riferimento è al fallimento dell’azienda Ofin, di cui Occhiuto è stato amministratore delegato fino al 2011. La bancarotta riguarda una cifra intorno ai tre milioni di euro. L’udienza preliminare era stata rinviata a oggi a causa del legittimo impedimento del legale di Mario Occhiuto, l’avvocato Nicola Carratelli.
Nell’ambito della stessa inchiesta, la sorella del sindaco Occhiuto, Annunziata, che è stata amministratore e legale rappresentante della stessa società nell’ultimo lasso di tempo, fino al fallimento, è stata condannata ad un anno e 4 mesi, con pena sospesa e non menzione.
E’ stata invece archiviata la posizione di Carmine Potestio, socio della Ofin e già capo di gabinetto del sindaco al Comune di Cosenza.
La prima udienza del processo è stata fissata per il 2 aprile prossimo.
“Com’era ampiamente prevedibile – afferma Occhiuto – alla luce anche della funzione che il codice attribuisce all’udienza preliminare nonché per la complessità dei fatti ancorché risalenti nel tempo, siccome elaborati da una ricostruzione della Guardia di Finanza opinabile e per la estrema tecnicità dei reati connessi a vicende fallimentari, il giudice dell’udienza preliminare ha ritenuto necessario l’approfondimento dibattimentale ed ha quindi fissato per il 2 aprile 2020 la data dell’inizio del processo davanti al tribunale collegiale di Cosenza”.
“Ovviamente – continua – tale decisione non ha nessuna valenza di merito e sono convinto anzi che le varie tesi deducibili in mia difesa in sede dibattimentale troveranno il dovuto accoglimento.
A tal fine, ho ritenuto, pur avendone la possibilità, di non chiedere alcun differimento dell’udienza proprio per vedere quanto prima accertata la mia estraneità rispetto all’accusa mossami.
Il decreto di rinvio a giudizio – precisa Occhiuto – com’è noto non produce alcun effetto rispetto alla carica di sindaco né costituisce affatto impedimento per i futuri progetti politici in essere”.