MONTEPAONE (CZ) – Le vacanze calabresi della scrittrice Maria Giuseppina Tommesani
Maria Giuseppina Tommesani al mare in Calabria
L’autrice di “Non siamo genitori perfetti, ma possiamo migliorare” descrive situazioni concrete, spesso ironiche, soffermandosi sulla nuova dimensione della famiglia e sul rapporto tra genitori e figli
Fonte: articolo e foto di Gianni Romano (Il Quotidiano del Sud, in precedenza denominato Il Quotidiano della Calabria)
MONTEPAONE (CZ) – 14 LUGLIO 2014 – Sceglie il mare azzurro e cristallino della Calabria per le sue vacanze la scrittrice bolognese Maria Giuseppina Tommesani, alle stampe a cura di Albatros edizioni il suo saggio “Non siamo genitori perfetti, ma possiamo migliorare”.
Un punto di vista privilegiato il suo, studi magistrali poi laurea in pedagogia ma dopo avere ottenuto l’abilitazione all’insegnamento entra invece in banca, la vita aveva deciso così, ma il suo è un messaggio rassicurante ed ottimista.
Tommesani parla e narra di situazioni concrete spesso in modo ironico descrivendo le maggiori problematiche che si manifestano tra genitori e figli. Il saggio è di facile lettura, snello, semplice e breve. Ottanta pagine su cui riflettere, ma questi spunti danno certo da pensare su come ripartire dal dialogo costruttivo tra le generazioni senza che, tra di loro ci siano muri che dividano. Tanti i temi da cui ripartire, come il bambino incompreso, la maleducazione tollerata, le famiglie chiuse come ostriche, l’educazione delegata alla scuola, e un tema quanto mai importante come quello dei nuovi educatori, la televisione, il computer, la play station e il cellulare.
Ma davvero sono loro oggi a dettare legge con i nostri figli? Sembrerebbe proprio di sì, basti guardare al linguaggio di questi ragazzi e al dominio assoluto che piattaforme digitali come facebook attraggano i giovani escludendoli dal dialogo attivo, fatto di un vis a vis virtuale fatto di messaggi brevi e anonimi, oggi si comunica purtroppo con tablet o smatphone, una volta per parlare con un amico bastava andare a trovarlo a casa sua.
Dove sono allora le agenzie educative? Prima era la tavola da pranzo il primo soggetto educativo, si parlava intorno alla cena, con il telegiornale che la televisione mandava in onda, ora è difficile che la famiglia classica si ritrovi attorno al tavolo, esigenze diverse e orari diversi scombinano queste famiglie, e allora si delega tutto alla scuola, ai professori e ai loro concetti, ma non è sempre così.
Ma ancora Tommesani pesca a fondo, è cambiata la Trinità? Sembra proprio di sì, oggi è composta da soldi, sesso e successo, del resto la televisione ci propone immagini con ragazze e ragazzi bellissimi, magri e sorridenti, vestiti griffati e macchine lussuose, creando un senso di emulazione difficile da eguagliare se la famiglia di origine è monoreddito, questo crea solo squilibri e false aspettative. Ma Tommesani è attenta alle tematiche della famiglia e non poteva non occuparsi del fenomeno legato al consumo di alcol e droga,l’età di questi consumatori è calata in modo preoccupante, giovani che dicono “ma che vuoi che sia una canna”?
Ma su questa tematica c’è una corsa alla giustificazione anche da parte di politici che invece dovrebbero e presto trovare soluzioni a questo fenomeno che riduce i giovani in schiavitù e spacca le famiglie dal suo interno.
Ma allora si chiede Tommesani è una visione inquietante? Nò! Certo come dice il titolo non siamo genitori perfetti ma possiamo migliorare, bisogna stare vicino ai propri figli, capirli e interpretare i loro bisogni, dire di no con forza quando non è possibile e tollerare quando è per il loro bene e la loro crescita, perché in fondo se migliorano loro, i nostri figli, allora miglioriamo anche noi.