25 Giugno 2019
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‘NDRANGHETA, ARRESTATO PRESIDENTE CONSIGLIO COMUNALE PIACENZA
Apparterrebbe al gruppo capeggiato da Salvatore Grande Aracri, Francesco Grande Aracri e Paolo Grande Aracri, considerati ai vertici del clan mafioso attivo, in base al quadro accusatorio, nelle province di Reggio Emilia Parma e Piacenza e sottoposti a provvedimenti restrittivi
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 25 GIUGNO 2019 – La Polizia di Stato di Bologna, in collaborazione con quella di Parma, Reggio Emilia, Piacenza e con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo, sta eseguendo una vasta operazione nei confronti del sodalizio ‘ndranghetistico operante in Emilia, storicamente legato alla famiglia mafiosa dei Grande Aracri di Cutro.
Tra gli arrestati anche il presidente del consiglio comunale di Piacenza, Giuseppe Caruso. Secondo gli investigatori, Caruso appartiene al gruppo capeggiato da Salvatore Grande Aracri, Francesco Grande Aracri e Paolo Grande Aracri, considerati ai vertici del clan mafioso attivo, in base al quadro accusatorio, nelle province di Reggio Emilia Parma e Piacenza e sottoposti a provvedimenti restrittivi.
I provvedimenti, emessi dal Gip del Tribunale di Bologna su richiesta della Dda, sono eseguiti dai poliziotti della squadra mobile di Bologna in collaborazione con quelle di Parma, Reggio Emilia e Piacenza in varie province dell’Emilia Romagna.
Nell´ambito dell´operazione, denominata Grimilde, sono impegnati circa 300 tra donne e uomini della Polizia di Stato appartenenti a tutti gli Uffici investigativi dell´Emilia Romagna, al Reparto Mobile di Bologna, al Reparto volo Emilia Romagna, al Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna, alle Unità Cinofile della Polizia di Stato.
Sono in corso di esecuzione, in varie città d’Italia, anche 100 perquisizioni nei confronti di coloro che pur non essendo direttamente destinatari del provvedimento restrittivo emesso dall´Autorità Giudiziaria di Bologna sono risultati, nel corso dell´indagine, collegati al gruppo ‘ndranghetistico operante in Emilia Romagna.
I destinatari del provvedimento restrittivo sono accusati a vario titolo di associazione di tipo mafioso estorsione, tentata estorsione, trasferimento fraudolento di valori, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, danneggiamento, truffa aggravata dalle finalità mafiose.
I dettagli dell’operazione saranno resi noti in una conferenza stampa in programma alle 10.30 presso la Questura di Bologna alla quale parteciperanno il Procuratore di Bologna Giuseppe Amato, il Direttore della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia Francesco Messina il Direttore dello Sco Fausto Lamparelli.