NOCCIOLA TONDA DI CALABRIABIO: A CARDINALE E TORRE RUGGIERO È DI TEMPO DI RACCOLTA
Al via l’annata 2022: un risultato non scontato che anno dopo anno costituisce una sfida e richiede di fronteggiare diversi problemi, in primo luogo climatici
di REDAZIONE
CARDINALE – TORRE DI RUGGIERO (CZ) – 3 SETTEMBRE 2022 – È un periodo cruciale per la raccolta 2022 della Tonda di Calabria bio, iniziata da alcuni giorni.
È il momento più atteso dell’anno per i produttori dell’areale di Cardinale e Torre di Ruggiero che hanno investito per interi e lunghi mesi risorse e fatica.
Un risultato non scontato che anno dopo anno costituisce una sfida e richiede di fronteggiare diversi problemi, in primo luogo climatici.
Riguardo le aspettative per la raccolta, si è espresso Giuseppe Rotiroti, presidente del Consorzio Valorizzazione Tutela Nocciola di Calabria e dell’Associazione dei produttori Tonda di Calabria bio,
«Siamo ai primi giorni di raccolta, ˗ ha spiegato – le prospettive sembrano ottime, ma non eccezionali. Purtroppo non abbiamo potuto iniziare prima per la pioggia dei giorni scorsi. Speriamo che il tempo ci aiuti e che a fine stagione si possa avere un grande risultato.Riguardo la qualità: la nocciola ha un calibro un po’ più piccolo, però a livello di prodotto è ottimo».
Le problematiche connesse alla piovosità sono rilevanti: «La pioggia – ha osservato – non solo ritarda l’inizio della raccolta, ma determina anche una serie di problematiche. Il principale è il rischio di marciume interno, da tenere in considerazione se piove e non riusciamo a raccogliere tempestivamente le nocciole da terra. Per evitarlo bisogna accelerare la raccolta per poterle mettere nell’essiccatoio il prima possibile».
Un’ulteriore difficoltà che si è aggiunta nel 2022 sono i maggiori costi.
«Sono raddoppiati – ha informato – rispetto all’anno precedente. Iniziamo dal gasolio. L’anno scorso si pagava 0,80 – 0.85 € a litro quest’anno 1,50 €. I costi dei consumi vari, anche per i mezzi sono aumentati».
Per quanto i produttori abbiano intrapreso da tempo un processo di meccanizzazione, c’è anche bisogno di manodopera. «Una situazione – evidenzia Rotiroti, contrassegnata in negativo. Non riusciamo a trovare manodopera agricola, manuale e nemmeno specializzata. È una difficoltà che quanto più si va avanti, più si acuisce».
Da qui la necessità di invertire la tendenza, facendo comprendere come il settore corilicolo rappresenti una voce importante dell’economia agricola del territorio e come con il suo indotto possa essere un’opportunità di sviluppo.