11 Aprile 2021
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“NON RIAPRO, NON PAGO”, PARTE DA CATANZARO LA MOBILITAZIONE NO-TAX
L’imprenditrice Monica Minervini: “Resistenza fiscale contro il lockdown”
di REDAZIONE
CATANZARO – 11 APRILE 2021 – “Io non pago per i vostri errori”. Un appello alla “resistenza fiscale” e un invito, a chiare note, a “riaprire tutto e subito”.
Lo lancia, da Catanzaro, l’imprenditrice Monica Minervini, da anni impegnata professionalmente in un settore, quello dei congressi e degli eventi, che più di tutti sta pagando il peso del lockdown.
“Dopo quattordici mesi di chiusure e di non-lavoro – scrive Monica Minervini – migliaia di aziende come la mia sono sull’orlo del fallimento. Subiamo tutti gli errori evidenti e clamorosi di un’intera classe politica, nazionale e regionale, che, per oltre un anno, non ha saputo dare risposte all’emergenza sanitaria, creando, parallelamente, altre due gravissime emergenze: una economica e, l’altra, sociale”.
“Che Stato è – sottolinea – quello che ti costringe a pagare le tasse, ma ti obbliga a non lavorare? Che Stato è quello che ti calcola il centesimo dei fatturati, ma ti concede briciole di ristori?”.
“A chi giova tutto ciò?” si chiede l’imprenditrice, pronta a sostenere un fronte di “resistenza fiscale”. “Niente aperture, niente tasse” la sintesi di una battaglia che già raccoglie tanti consensi su Facebook. “Sul mio profilo personale – spiega Monica Minervini – arrivano, ogni giorno, le testimonianze e gli sfoghi di chi non ce la fa più”. “Come liberi imprenditori e cittadini – ribadisce – siamo pronti alla mobilitazione.
Una protesta pacifica, di disobbedienza civile che immaginiamo come un grande No-Tax Day, per far capire a chi ci governa che adesso siamo stanchi e diciamo basta!
Non si può prorogare l’emergenza all’infinito”. Da Monica Minervini, infine, un invito a riflettere “su decenni di tagli alla Sanità che hanno smantellato la rete ospedaliera pubblica, il sistema della ricerca, le università, causando ciò che tutti stiamo vivendo: non abbiamo posti letto, non siamo in grado di produrre cure e vaccini”.
“Dobbiamo pagare sempre noi per i vostri errori?” conclude.