“O ROMEO”, ECCO IL CORTOMETRAGGIO REALIZZATO DALL’ IIS “COSTANZO” DI DECOLLATURA
Proiettato nell’Aula Magna dell’istituto, destinata a studenti e genitori
di REDAZIONE
– DECOLLATURA (CZ) – 19 DICEMBRE 2024 – È iniziato tutto così, per caso.
Come accade spesso nelle cose belle della vita.
La presentazione di un libro è stato il pretesto che ha fatto scattare la molla e ha dato vita ad un piccolo progetto, ma dal grande significato.
Nasce da qui, come racconta con grande trasporto il regista lametino,“L’idea di girare un cortometraggio con gli alunni dell’IIS «L. Costanzo» di Decollatura dal titolo O «Romeo»” che, a primo acchito richiamerebbe alla mente l’esclamazione di shakaespiriana memoria, ma che sposta i riflettori sui temi dell’amicizia e della solitudine in età adolescenziale.
“In pochissime ore di lavoro – spiega ancora Pileggi – senza aver fatto sopralluoghi, prove o aver studiato nulla a tavolino, così, con grande spontaneità e istintivamente, abbiamo girato con questi meravigliosi ragazzi, le scene del nostro corto scegliendo all’impronta i vari set, senza pensarci troppo e quasi sempre al primo ciak”.
L’occasione per dialogare con il regista e scrittore, è stata la primissima visione del docu-film, proiettato nell’Aula Magna dell’istituto, destinata a studenti e genitori.
La proiezione è avvenuta alla presenza della dirigente, la Dott.ssa Maria Francesca Amendola, del Dsga, Dott. Giuseppe Ferrise e di alcuni docenti, tra cui la coordinatrice del progetto, Barbara Borelli.
Unanime il sentimento al termine della visione: commozione! “Il lavoro fatto in poco tempo da questi giovani studenti che hanno vestito, alcuni c’è da dirlo, per la prima volta, i panni degli attori – ha dichiarato visibilmente emozionata la DS – è stato straordinario e tocca davvero le corde del cuore.
Non me lo aspettavo; non ce lo aspettavamo.
Ci hanno spiazzato con la loro bravura e la loro sensibilità ed empatia nel trasmettere il messaggio contenuto nella sceneggiatura”.
Tutor del progetto e attrice all’improvviso, la prof. Luciana Grandinetti che con grande coinvolgimento emotivo, ha “Stimolato e convinto le mie alunne a partecipare per vincere le loro insicurezze e vivere un’esperienza teatrale che potrà essere loro utile anche per il futuro”.
Un futuro, in realtà, molto più prossimo di quello che si potesse immaginare all’inizio della realizzazione di quest’opera. Infatti, tra i luoghi scelti come set figurano anche due note aziende del Reventino, ovvero il Lanificio Leo e Rubbettino.
E proprio quest’ultima, nella persona del dott. Luigi Franco, direttore editoriale dell’azienda e definito da Pileggi “attore per caso” dato che ha recitato una piccola parte nel film, ha annunciato in anteprima che “In occasione del centenario dalla nascita del grande scrittore reggino Saverio Strati, abbiamo pensato a un’idea originale per coinvolgere dinamicamente i giovani delle scuole.
E questo bellissimo lavoro ci dà l’opportunità di inserire anche questo istituto in una selezione di scuole che concorreranno alla realizzazione di un cortometraggio con story telling e sceneggiatura originali insieme ad una vera e propria troupe cinematografica.
Se lo meritano davvero”.
Alle bellissime parole di Franco, hanno fatto eco quelle di Pileggi.
“Oltre che alla scuola e ai giovani attori protagonisti del corto – ha detto il regista -, devo dire grazie al Lanificio Leo e, davvero col cuore, alla Rubbettino editore per l’opportunità che darà a questi ragazzi e a tutto l’Istituto.
Si vocifera – ha concluso Pileggi – che ci sarà un sequel di questo corto, ma l’opportunità di partecipare e iscriverlo a dei concorsi per le scuole è davvero un’ottima notizia”.
Al termine delle proiezioni parola ai protagonisti che hanno cercato di raccontare le emozioni provate nel recitare e calarsi ognuno nei propri ruoli, tirando fuori anche sorprendentemente per alcuni di loro, sentimenti ed emozioni che non immaginavano.
“É stata un’esperienza -hanno raccontato – davvero bella e che ci piacerebbe ripetere.
Alcuni di noi non erano troppo convinti, ma alla fine ci siamo ricreduti.
Mettersi in gioco e vestirsi dei panni degli attorici ha dato l’opportunità di scoprire lati del nostro carattere e zone della nostra anima ancora sconosciute”.