OLTRE IL ROSA, STALETTÌ SI TINGE DEI COLORI DELLA PREVENZIONE

In un convegno sono stati affrontati i vari aspetti chirurgici psicologici della problematica del tumore al seno

di Salvatore CONDITO

– STALETTÌ (CZ) –  7 DICEMBRE 2023 –  – Si è parlato di prevenzione di patologie al Seno, presso la sala polivalente, grazie ad un convegno dal titolo “Oltre il colore Rosa, gli altri colori della prevenzione”.

Una serata organizzata dall’ Amministrazione Comunale del Sindaco Mario Gentile, che grazie alla sensibilità del Consigliere delegato ai Servizi Sociali Valentina Lombardo, sono stati affrontati i vari aspetti chirurgici psicologici della problematica del tumore al seno.

Prevenzione e velocità nella diagnosi le parole chiave sviluppate nel corso della serata. Giuseppe Calabretta referente dell’Associazione Italiana Ricerca sul Cancro, ha evidenziato gli impegni dell’associazione sul territorio con le tante iniziative di sensibilizzazione.

Nel corso della serata si è posto l’accento, ancora una volta, su quanto la prevenzione sia importante ed il ruolo fondamentale di una diagnosi precoce di tumore.

L’obiettivo è quello di aumentare il numero di diagnosi precoci. Infatti, sottoporsi regolarmente acontrolli mammografici riduce in maniera significativa il rischio di morire per tumore al seno.

Evidenziato che il tumore al seno non colpisce soltanto le donne, ma, seppur in misura nettamente inferiore può colpire anche gli uomini. Non sarebbe male, dunque, ricordarlo nei materiali di comunicazione diffusi.

In Calabria sono ben 14 le associazioni di volontariato affiliate ad Europa Donna Italia.

Tutte svolgono un’attività encomiabile e fondamentale.

 Ottobre mese dedicato appunto alla prevenzione concampagne di sensibilizzazione sul tumore al seno che giocano spesso sulla dimensione sensuale e sessuale.

Spesso, tuttavia,si utilizzano donne belle giovani quandoUna campagna, invece, dovrebbe essere informativa, mirata, incisiva e dire esattamente cosa fare per ridurre i rischi legati al cancro al seno.

Una Campagna sicuramente originale e allo stesso tempo informativa è “Know Your Lemon” ormai datata nel 2003 ha raffigurato dodici figure di limoni con delle irregolarità, è stato mostrato alle donne come si presentano le anomalie legate a un possibile carcinoma: un nodulo, una zona dove la pelle è più spessa, rientri della pelle, un cambiamento della posizione del capezzolo.

Nella maggior parte dei casi questi sintomi non sono legati a un tumore, ma è importante individuare eventuali cambiamenti e consultare lo specialista se si nota qualcosa di diverso.

Si tratta di un modo semplice e immediato per spiegare alle donne come riconoscere questi sintomi, cercando al tempo stesso di rendere la malattia più concreta e tangibile.

Invece con un approccio più duro e diretto, alcune campagne si sono concentrate sull’estetica del dopo-tumore, come quella presentata da una agenzia di comunicazione egiziana, che raffigura due palloncini di cui uno scoppiato. 

Questo tipo di campagne affermano che una diagnosi precoce riduce la possibilità di interventi invasivi e quindi di segni sul corpo, dove il più estremo è la perdita del seno.

Sappiamo però, che la prevenzione non sempre basta: storia familiare, genetica, tipo di tumore, età sono solo alcuni dei fattori indipendenti dalla donna che posso influenzare l’esito della malattia. 

L’obiettivo è far passare il messaggio che sicuramente si potrà evitare il peggio se si effettuano gli opportuni controlli e se si monitora con attenzione la situazione.

Relatori della serata: la dott.ssa Maria Renne, chirurga senologa presso A.O.U. R. Dulbecco Catanzaro, la prof.ssa Segura Garcia Cristina, docente di psichiatria presso UMG Catanzaro, Giuseppe Calabretta, referente di zona AIRC e Flora Raschielli, con la sua toccante interpretazione del libro IM/PAZIENTE, il racconto della malattia di Malle giovane donna francese che a 30 anni scopre di avere un tumore metastatico incurabile al seno.

È la narrazione di lotta non solo contro la malattia e il dolore ma anche contro quei cliché, quegli stereotipi imposti dalla società che creano disuguaglianze tra uomini e donne anche nella malattia perché una donna deve essere bella, femminile, lavoratrice, fertile, madre, moglie a tutti i costi.

Tutto sembra ruotare attorno all’esteriorità e al corpo e per questo bisogna camuffare con parrucche, foulard, trucco.

È una corsa contro il tempo, tutto deve tornare come prima.