OPERAZIONE DEI ROS A REGGIO CALABRIA, ESEGUITE 14 MISURE CAUTELARI
Indagati il sindaco Pd e il capogruppo di FdI nel Consiglio regionale
Fonte: ANSA.IT CALABRIA
– REGGIO CALABRIA – 11 GIUGNO 2024 – A Reggio Calabria i carabinieri del Ros hanno eseguito 14 misure cautelari nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Dda su presunti rapporti tra ‘ndrangheta e politica.
Nell’inchiesta sarebbero indagati tre esponenti politici locali ai quali é contestato, tra l’altro, il reato di scambio elettorale politico-mafioso.
L’indagine, secondo quanto si é appreso, riguarderebbe presunti illeciti commessi in occasione delle elezioni regionali del 2020 e del 2021 e delle elezioni comunali a Reggio del 2020.
Ci sono anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, del Partito Democratico, ed il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale, Giuseppe Neri, tra gli indagati dell’inchiesta dell’operazione “Ducale” che stamattina ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari.
Tra gli indagati figura inoltre il consigliere comunale di Reggio Calabria Francesco Sera, del Pd. L’ipotesi di reato a carico di Falcomatà, Neri e Sera è scambio elettorale politico-mafioso. Per Neri e Sera, la Dda di Reggio aveva chiesto l’arresto, ma il Gip non ha accolto la richiesta. Nessuna richiesta, invece, era stata fatta per Falcomatà.
Delle 14 misure cautelari che sono in esecuzione, sette riguardano l’arresto di persone per le quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere, mentre altri quattro indagati sono finiti ai domiciliari.
Nei confronti di altri tre, invece, è stata emessa la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip distrettuale di Reggio Calabria su richiesta della Dda, diretta da Giovanni Bombardieri, Alle persone coinvolte nell’operazione sono contestati, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, reati elettorali, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici.
Al centro dell’inchiesta ci sono le attività ed i condizionamenti esercitati sulla politica locale dalla cosca Araniti della ‘ndrangheta.
I carabinieri del Ros stanno conducendo l’operazione avvalendosi dell’ausilio dei militari del Comando provinciale di Reggio Calabria e dello Squadrone eliportato “Cacciatori Calabria”.
INDAGATO ANCHE SINDACO PD E CAPOGRUPPO FDI IN REGIONE
Ci sono anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà, del Partito Democratico, ed il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale, Giuseppe Neri, tra gli indagati dell’inchiesta dell’operazione “Ducale” che stamattina ha portato all’esecuzione di 14 misure cautelari.
Tra gli indagati figura inoltre il consigliere comunale di Reggio Calabria Francesco Sera, del Pd.
L’ipotesi di reato a carico di Falcomatà, Neri e Sera è scambio elettorale politico-mafioso.
Per Neri e Sera, la Dda di Reggio aveva chiesto l’arresto, ma il Gip non ha accolto la richiesta. Nessuna richiesta, invece, era stata fatta per Falcomatà. Per il sindaco Falcomatà la Dda non ha avanzato al Gip distrettuale, Vincenzo Quaranta, richiesta di arresto in quanto non ha ritenuto “compiutamente integrati tutti i presupposti legittimanti la misura cautelare”.
L’inchiesta é stata condotta dal Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, dagli aggiunti Stefano Musolino e Walter Ignazitto e dal sostituto procuratore Salvatore Rossello.
Dall’inchiesta é emerso che é uno degli arrestati per i quali sono stati disposti i domiciliari, Daniel Barillà, genero di Domenico Araniti, indicato come esponente apicale dell’omonima cosca, avrebbe alterato le operazioni di voto nelle tornate elettorali del 2020, quando si è votato per le elezioni regionali e comunali di Reggio, e del 2021, anno in cui sono state ripetute le consultazioni regionali dopo la morte prematura della presidente Jole Santelli.
In particolare, Barillà si sarebbe procurato le schede elettorali di cittadini impossibilitati a recarsi al seggio e, con la complicità di scrutatori compiacenti, gli avrebbe fatto esprimere il voto per Giuseppe Neri e Giuseppe Sera.
Un “favore” che, secondo la Dda, avrebbe consentito a Barillà di ottenere da Neri e Sera nomine in enti pubblici come professionista esterno.
FALCOMATA’: «CHIARIRO’ NELLE SEDI OPPORTUNE»
“Questa mattina ho appreso di essere indagato in un’inchiesta della Procura di Reggio Calabria.
È una vicenda che, come sempre è accaduto in tutte le situazioni giudiziarie che ho dovuto affrontare in questi anni, chiarirò nelle sedi opportune, pienamente rispettoso dell’attività della magistratura, per la quale nutro piena fiducia”.
Lo afferma, in una dichiarazione, il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.
“Chi mi conosce – aggiunge – sa che ho sempre svolto il mio ruolo in piena onestà, tenendo fede al principio della legalità come bussola del mio agire politico ed amministrativo.
Ed in questo senso intendo continuare ad operare con serenità nell’interesse della città, nella piena consapevolezza di quanto importante sia l’attività repressiva nei confronti delle cosche di ‘ndrangheta, portata avanti dalla magistratura, che vedrà sempre nelle istituzioni territoriali che mi onoro di rappresentare uno strenuo ed integerrimo alleato”.