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OPERAZIONE “GENESI”, L’AVVOCATO TASSONE RESTA IN LIBERTÀ

Anche la Cassazione ribadisce: non c’è corruzione nel rapporto tra la legale e il giudice Petrini

Fonte: Edoardo CORASANITI (LANUOVACALABRIA.IT)

PRESERRE (CZ) – 27 SETTEMBRE 2020 –  L’operazione “Genesi” arriva in Cassazione. Accolta la tesi difensiva sulla inammissibilità del ricorso della procura di Salerno che voleva ripristinare la misura cautelare: l’avvocato Marzia Tassone, difesa dai suoi colleghi Valerio Murgano e Tonino Curatola, continua a rimanere in stato di libertà.

Dopo il Tribunale della libertà, è la Corte di Cassazione a confermare l’assenza assoluta di gravità indiziaria. 

Marzia Tassone è finita agli arresti domiciliari nell’ambito dell’operazione “Genesi”, il blitz che lo scorso 15 gennaio ha messo in luce un presunto giro di corruzione tra giudici, avvocati e professionisti.

Tassone deve rispondere di 4 presunti episodi di corruzione nei confronti del giudice della Corte d’Appello di Catanzaro e della Commissione TributariaMarco Petrini. 

Dalle carte delle indagini, a gennaio scorso Tassone è  identificata come la donna con una relazione stabile con il magistrato. Scattano i domiciliari (e una valanga di chiacchiere e pettegolezzi) fino al 13 febbraio: il Tdl di Salerno annulla l’ordinanza per mancanza di gravità indiziaria, come spiegherà qualche giorno dopo : non c’è corruzione.

Posizione che, oggi, di nuovo, viene fortemente indebolita dai magistrati romani che hanno confermato la decisione del Tdl, nonostante l’appello della Procura campana.