PALERMITI (CZ) – «NEI PICCOLI COMUNI SERVIZI DEMOGRAFICI “CENERENTOLA” UFFICI MUNICIPALI»
Responsabile area amministrativa Vincenzo Gullà invoca maggiora attenzione per la formazione dei dipendenti pubblici
Articolo e foto di Salvatore TAVERNITI (Gazzetta del Sud, 8 ottobre 2017)
PALERMITI (CZ) – 9 OTTOBRE 2017 – «In tutti i comuni, in modo particolare in quelli più piccoli, i servizi demografici ancora vengono considerati come la cenerentola degli uffici municipali».
Lo afferma Vincenzo Gullà, responsabile dell’area amministrativa e dei servizi demografici del Comune di Palermiti.
Come presidente del comitato provinciale “Anusca” (associazione degli ufficiali di stato civile e d’anagrafe) di Catanzaro, Gullà è il responsabile organizzativo del convegno regionale su “Novità e innovazione in materia di stato civile: soluzioni e procedure per gli operatori”, che si terrà l’11 e il 12 ottobre a Lamezia Terme.
Il dirigente comunale porterà all’attenzione delle istituzioni gli specifici problemi riguardanti Palermiti e i piccoli comuni della provincia. «Una questione – afferma – riguarda l’efficienza dei dipendenti pubblici che spesso assume un carattere irrealistico e strumentale.
Se penso a quanto s’investe in formazione, efficienza e riqualificazione nei servizi demografici dei comuni mi viene da dire: da dove lo si vede tutto lo spreco, il gonfiamento dei costi, la svogliatezza dei dipendenti di cui tanto si parla?
Io vedo operatori che sono oberati di lavoro, anche per le nuove competenze in materia d’immigrazione, gestione anagrafica dei cittadini stranieri, unioni civili, procedimenti di cambiamento o aggiunta di cognome, il passaggio dall’anagrafe della popolazione residente all’anagrafe nazionale per l’emissione della carta d´identità elettronica e, non ultima, l’applicazione della legge 162/2014 (separazione o divorzio consensuale davanti all’ufficiale di stato civile).
Tutte procedure attribuite agli sportelli comunali, che sono sotto organico, mentre i dipendenti hanno gli stipendi e gli inquadramenti più bassi della pubblica amministrazione. Gli stessi dipendenti spesso realizzano da sé gli strumenti per la tutela della privacy e lavorano con strumentazioni informatiche spesso inadeguate».
«La stessa formazione – conclude Gullà – è spesso “autoformazione” e le esperienze organizzate più significative e diffuse di formazione ed aggiornamento vengono condotte dalle organizzazioni di categoria come l’Anusca».