18 Novembre 2019
156
PATRONO E ANNIVERSARIO SACERDOTALE, STALETTÌ TRA FEDE E RICORRENZA
Nel giorno dedicato a San Gregorio Taumaturgo la comunità si stringe intorno al parroco don Roberto Corapi per i suoi 17 anni di attività pastorale
Articolo e foto di Salvatore CONDITO
STALETTÌ (CZ) – 18 NOVEMBRE – Fede e tradizione nel segno del tempo, il senso di una comunità che si raccoglie per la festa del suo santo patrono San Gregorio Taumaturgo, ma anche occasione per stringersi intorno al suo parroco don Roberto Corapi, nel 17° anniversario della sua ordinazione sacerdotale.
Una cerimonia molto sentita, alla presenza del primo cittadino Alfonso Mercurio e di tanti sindaci del comprensorio.
Momento emozionante è stata la consegna delle chiavi a San Gregorio, da parte del sindaco Mercurio, con la preghiera di affidamento a lui, “nostro Santo Protettore, consegno la chiave di questo paese, proteggilo sempre da ogni pericolo”.
A presiedere L’Eucaristia è stato Don Roberto Corapi, arciprete di Stalettì, alla presenza del Ministro Provinciale dei Frati Minori Fra Mario Chiarello, e Don Paolo Calzona, giunto da Roma per don Roberto, Sacerdote dell’ Opus Dei.
Don Roberto ha ringraziato Dio, per il dono grande che il Signore gli ha fatto, dono da non tenere per se, ma per gli altri, citando San Giovanni Paolo II che definiva il Sacerdozio, dono e Mistero.
Il Sacerdote ha ribadito don Corapi, deve stare, ne davanti il gregge, ne alla fine ma in mezzo al gregge, Sacerdote tra la gente e per la gente, a servizio dell’uomo.
Ed è quello che don Roberto sta facendo da 17 anni, definito il Prete del sorriso, fa vedere la gioia di Cristo, perché è innamorato di Dio.
Il suo è uno stile umile, con l’entusiasmo dei bambini, con la purezza del cuore. Trascinatore di anime e certamente prete secondo il cuore di Dio.
Era il 16 Novembre 2002 quando nella cattedrale di Catanzaro, ore, 17: 40, don Roberto Corapi veniva ordinato Sacerdote per l’imposizione delle mani da parte di S.E. Mons. Antonio Cantisani Arcivescovo Emerito.
San Gregorio Taumaturgo lo aspettava dopo un anno a Stalettì, nel giorno della sua festa, come guida solida e gioioso annunziatore del Vangelo.