Pd, il segretario Neri: «Il governo del centrodestra ha fatto il suo tempo»
di Franco Polito
Il terremoto regionale delle dimissioni del governatore Giuseppe Scopelliti non ha lasciato, e non poteva essere diversamente, indifferente l’ambiente democratico chiaravallese.
«Aldilà delle faccende personali del governatore Scopelliti – attacca il segretario del Pd cittadino e componente della segreteria provinciale del partito Emanuela Neri – che poco mi interessano, gli avvenimenti degli ultimi giorni segnano una linea di demarcazione tra ciò che ha fatto parte del sistema fallimentare del centrodestra calabrese e ciò che deve rappresentare la nuova stagione politica che si prospetta. In tutto questo il Pd dovrà rappresentare la forza scatenante il cambiamento».
Neri non ha dubbi. «Il “modello Reggio” – insiste il segretario – e più in particolare il “modello Scopelliti” è fallito. La politica del dire e del non fare sta subendo il declino che noi del centro sinistra avevamo preannunciato. Il completo abbandono delle aree interne e la cattiva gestione amministrativa stanno a rappresentare il distacco che questa classe politica ha con la gente comune che stenta ad arrivare a fine mese e che ha bisogno di tutela politica sotto tutti i punti di vista. I tagli indiscriminati nella sanità, nei trasporti e nei servizi sociali in nome del bilancio hanno desertificato interi comprensori e costretto la maggior parte dei giovani a cercar fortuna fuori regione».
Non ha dubbi pure nel sostenere come «il governo del centrodestra, esportato anche a Chiaravalle con la pessima gestione Tino, ha fatto il suo tempo» e auspicare «che il nostro sindaco dimostri maturità politica e abbia il coraggio di dimettersi in modo da ridare la possibilità ai cittadini di scegliere un gruppo dirigente capace di gestire il momento critico che stiamo vivendo».
L’attacco a Tino, l’ennesimo, diventa frontale. «La fallimentare gestione dei rifiuti – riferisce Neri – con il paese ridotto ad una discarica a cielo aperto è lo specchio di ciò che questi amministratori pensano sia il vivere civile. Negli ultimi anni è scomparsa una generazione. I giovani che dovrebbero essere il punto di riferimento per il futuro della nostra cittadina sono stati abbandonati e costretti ad emigrare, come succedeva a metà del secolo scorso. La mancanza di pianificazione ha fatto si che si provvedesse, e anche in questo si è provveduto male, solo alla gestione ordinaria senza alcun progetto che mirasse alla creazione di opportunità lavorative e sociali per la popolazione. Mai così in basso era caduta Chiaravalle. Assistiamo solo a continue beghe interne relative alla gestione del potere senza alcun rispetto per coloro che in Chiaravalle ancora ci credono e sperano in un domani migliore. Si dovrà lavorare sodo e dovremo farlo tutti assieme per ristabilire le cose, una volta che quest’onda distruttiva sarà passata e questi “politici della domenica” saranno tornati a fare ciò che facevano prima di andare ad amministrare il nostro comune».
Infine “le soluzioni”. «I Calabresi – conclude il segretario – lo hanno capito, e così anche i cittadini di Chiaravalle: per amministrare non servono i proclami e le belle parole, serve capacità e intelligenza politica. Tutte qualità queste, che nella maggioranza alla regione e a Chiaravalle non si sono viste. La Calabria sta già voltando pagina, Chiaravalle quando lo farà?»