PNRR, L’APPELLO DEL SOVERATESE SGRÒ: «SERVA PER RIPARTENZA SUD, NON PER AUTONOMIA DIFFERENZIATA»
Secondo l’imprenditore, la dicotomia socio-economica del Paese è destinata a crescere a causa delle politiche attuali
di REDAZIONE
SOVERATO (CZ) – 26 APRILE 2023 – “Il Pnrr deve servire per la ripartenza del Sud, non per l’autonomia differenziata”.
È quando denuncia l’imprenditore di Soverato Giovanni Sgrò che punta l’indice sui fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
“Soldi che dovrebbero principalmente servire per sostenere la crescita economica e sociale del Mezzogiorno, e invece vanno ad alimentare l’autonomia differenziata delle regioni più ricche del Paese” a parere di Sgrò.
L’imprenditore, noto per il suo impegno in campo associativo e sul territorio, ha recentemente ribadito la sua posizione durante una trasmissione televisiva su Rai 2, davanti al Governatore del Veneto, Luca Zaia. “
La dicotomia socio-economica tra Nord e Sud Italia è destinata a crescere anche e soprattutto a causa delle politiche attuali” il suo atto d’accusa.
“L’Europa ha stanziato quei fondi del Pnrr per riparare i danni causati dall’emergenza sanitaria da coronavirus, allo scopo di rendere le economie e le società dei Paesi membri più sostenibili e resilienti, e per soprattutto supportare la coesione sociale e territoriale – sottolinea Sgrò. – Proprio a causa della grave disuguaglianza tra Nord e Sud, tra le più elevate del continente, l’Italia è stata tra i Paesi che hanno ricevuto la dote finanziaria più alta”.
In tale contesto quindi “è difficile comprendere perché quei fondi non siano stati in gran parte destinati a colmare il gap meridionale, ma vadano invece a sostenere le regioni più ricche”.
“Sono numerosi i problemi irrisolti che potrebbero essere affrontati con le risorse del Pnrr – afferma Sgrò – come il sostegno alle famiglie con bambini, agli anziani e al sistema ospedaliero al collasso, oltre ad ammodernare le infrastrutture scolastiche senza palestre e biblioteche”.
L’imprenditore esprime, in conclusione, la sua “forte preoccupazione” per il futuro delle regioni meridionali anche per il previsto smantellamento del Reddito di Cittadinanza che “nonostante le sue criticità, è stata comunque l’unica misura di redistribuzione certa per i cittadini del Sud”.
Sgrò chiede quindi “un cambio di rotta alla politica e al governo, affinché la parte più debole del Paese non sia definitivamente abbandonata e sia invece sostenuta, con azioni incisive e concrete di ripresa economica e welfare”.