1 Febbraio 2020
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POST REGIONALI, SERRA: CORSI E RICORSI POLITICI
Ipotesi elezioni anticipate dopo l’elezione a consigliere regionale del sindaco Luigi Tassone. Il precedente del 2005 e gli scenari attuali. Dimissioni o decadenza per Tassone? Nel primo caso finirebbe l’esperienza amministrativa, nel secondo la facente funzioni Tucci dovrà correre ai ripari e convincere almeno uno dei sei consiglieri d’opposizione per avere la maggioranza in consiglio
Fonte: ILVIZZARRO.IT
SERRA SAN BRUNO (VV) – 1 FEBBRAIO 2020 – «Corsi e ricorsi storici», si potrebbe filosofeggiare come si fa in genere in questi casi.
Perché non è la prima volta che un sindaco in carica alla guida del Comune di Serra San Bruno deve interrompere prematuramente il suo mandato e non è, di conseguenza, la prima volta che il suo vice va ad acquisire la carica da facente funzioni.
Così a breve il numero 2 del locale Municipio, Jlenia Tucci, andrà a rimpiazzare il neo consigliere regionale e quasi ex sindaco Luigi Tassone, così in passato uguali dinamiche interessarono il vice sindaco di allora Raffaele Lo Iacono che nel 2005 subentrò a Bruno Censore, pronto a consegnare la fascia tricolore per fare il suo esordio tra gli scranni del consiglio regionale.
C’è una differenza sostanziale però, e non si tratta di una differenza di poco conto: mentre il Lo Iacono traghettò per circa 12 mesi il Comune verso la prima tornata elettorale utile, cioè della primavera successiva, forte di una solida maggioranza a suo sostegno nella massima assise cittadina, diversa è la situazione attuale.
Le elezioni regionali di domenica scorsa hanno infatti innescato un effetto domino: Tucci assumerà la carica di sindaco facente funzioni a sostituzione di Luigi Tassone eletto consigliere regionale, ma nessuno potrà surrogare lo stesso Tassone, ossia non è previsto l’ingresso in consiglio del primo dei non eletti perché non si va a sostituire un consigliere comunale ma bensì il primo cittadino votato con elezione diretta.
Da qui lo stallo sancito dalla condizione attuale: sei consiglieri in maggioranza e sei componenti in minoranza. Perfetta parità numerica. Ergo, l’amministrazione della facente funzioni Jlenia Tucci non avrebbe i numeri per governare la cittadina e si tratterebbe quindi del “mandato” più breve della storia del Comune di Serra San Bruno.
Si tratterebbe, perché vi è ancora una possibilità di salvarsi in calcio d’angolo per l’amministrazione in carica, ossia rafforzarsi con un nuovo cambio di casacca. Di conseguenza, qualcuno degli attuali consiglieri di minoranza dovrebbe convincersi del fatto che è estremamente necessario mandare avanti l’attuale esperienza amministrativa.
Nello specifico si dovrebbe dunque registrare il ritorno alla “casa madre” di uno dei tre consiglieri “dissidenti” (Walter Lagrotteria, Valeria Giancotti, Brunella Albano) usciti dalla maggioranza (e prima ancora dal Pd locale) qualche mese fa in aperta polemica con la gestione Censore-Tassone, oppure – e sarebbe ancora più clamoroso – si dovrebbe assistere all’improbabile “salto della quaglia” di uno dei tre consiglieri comunali del gruppo d’opposizione Liberamente (Alfredo Barillari, Rosanna Federico o Cosimo Polito) pronto a rimpinguare le fila della maggioranza.
Solo in tal caso lo squilibrio numerico a sfavore della minoranza sarebbe ripristinato, con 7 consiglieri in maggioranza (sindaco facente funzioni Jlenia Tucci compresa) e solo 5 in opposizione.
Se il “mercato” consiliare non dovesse andare a buon fine all’orizzonte non si materializzerebbe null’altro che le elezioni imminenti, con i comizi convocati già tra aprile e giugno prossimo.
Il primo cittadino, dunque, o si dimette prima della proclamazione degli eletti in consiglio regionale – portando il Comune al commissariamento fino al voto di primavera – o attende la proclamazione e decade automaticamente e, in questo caso, la decadenza si completerebbe dopo la fine di febbraio (quindi si dovrebbe votare nel 2021), ma Jlenia Tucci non avrebbe la maggioranza.
Se i voti in consiglio dovessero essere uguali tra maggioranza e opposizione (con la votazione infruttuosa), infine, il prefetto, previa diffida, potrebbe nominare un commissario ad acta.