PRESEPE ARTISTICO A SANT’ANDREA APOSTOLO DELLO IONIO, COME SUL SET DI UN FILM
Il pezzo forte è rappresentato dalle 56 statuette “Santucci”, singole o riunite in gruppi plastici, di cui i più importanti sono: la Natività, i Pastori nella grotta, la Nuvola con i dodici Angeli, Dio Padre, Spirito Santo ed Angelo reggi-cartiglio, i Musici, i cosiddetti “Giocatori”, i Re Magi a cavallo, i Re Magi adoranti ed offerenti
Fonte: Pro Loco Sant’Andrea Apostolo dello Ionio
– SANT’ANDREA APOSTOLO DELLO IONIO (CZ) – 7 GENNAIO 2025 – A Sant’ Andrea Apostolo dello Jonio Borgo, nella Chiesa Matrice, viene realizzato a cura dell’Arciconfraternita del SS Sacramento, un artistico presepe costruito con sughero e muschio.
La realizzazione richiede oltre dieci giorni di lavoro ed occupa, all’ interno della Chiesa, una superficie di oltre 30 metri quadrati.
Il pezzo forte è rappresentato dalle 56 statuette “Santucci”, singole o riunite in gruppi plastici, di cui i più importanti sono: la Natività, i Pastori nella grotta, la Nuvola con i dodici Angeli, Dio Padre, Spirito Santo ed Angelo reggi-cartiglio, i Musici, i cosiddetti “Giocatori”, i Re Magi a cavallo, i Re Magi adoranti ed offerenti.
“I Santucci” sono stati realizzati da Vincenzo Zaffino e Salvatore Carnovale, due artisti entrambi originari di Serra San Bruno, molto conosciuti nella Calabria.
Le statuette realizzate da Vincenzo Zaffino, sono state realizzate tra il 1865 ed il 1879, quelle realizzate da Salvatore Carnovale, portano impressa la data del 1906. L’intervento del Carnovale, successivo a quello dello Zaffino, si è reso necessario per implementare le statuette in quanto alcune si erano deteriorate o addirittura trafugate!
Entrambi gli Artisti, sono di notevole spessore ma, l’attenzione viene attirata, particolarmente, da quelle realizzate da Vincenzo Zaffino, nipote dell’Esimio Vincenzo Zaffino, noto scultore ed intagliatore di Serra San Bruno, molto conosciuto nell’ Italia meridionale all’inizio dell’ottocento, di cui si conservano presso Chiese parrocchiali della Calabria, alcune sue sculture in legno.
Lo Zaffino “Junior”, in una delle statuette datate 1866, Il Pastore con il montone, incide una dedica allo Zio per ricordarlo in modo esemplare!
Va evidenziato che le statuette di Vincenzo Zaffino hanno uno stile uniforme e molte le rappresenta con i costumi in voga alla data della nascita di Gesù, vestiti da pelli e tessuti del tempo; mentre con altre statuette vuole lanciare un messaggio storico, sociale e politico del tempo, post unità d’ Italia, rappresentando nel presepe il “Brigante”, con il cappello conico ed il mantello nero, oppure la “Pacchiana” che indossa in copri capo cosi detto “Tovaglia” di color bianco o ancora il celebre “Incantato”, anche per recuperare una memoria “locale”!
Lo stesso Zaffino si rappresenta in una delle statuette, un pastore che porta sulle spalle un agnello, con lo sguardo rivolto verso destra ad incrociare lo sguardo di una giovane e formosa donna, in groppa ad un asino, “A Suvaritana”, (Donna di Soverato), secondo tramandazione orale, sua fidanzata/amante!
Il Presepe con i magnifici “Santucci” dello Zaffino, fu inaugurato il 24 dicembre 1881 e lo stesso fu invitato a presenziare, ospite del Priore dell’Arciconfraternita del SS Sacramento del tempo. Vincenzo Zaffino non si presentò alla Funzione di mezzanotte del 24 dicembre 1881, tra lo stupore dei presenti!
La mattina del 25 dicembre, giorno di Natale, fu trovato morto nella stanza in cui era ospitato, soffocato dal monossido di carbonio, sprigionato dal gran braciere di carbone che gli era stato preparato per attenuare il freddo di quella giornata. Fu tumulato nei sotterranei della Chiesa Matrice, come si usava in quel tempo.
Elisabetta Centi, storica dell’arte, a proposito dei “Santucci” e del Presepe, in una sua relazione, così recita: «Ci troviamo di fronte ad un’opera di indubbio valore artistico e di notevole importanza storica!
Si può, tranquillamente, affermare che, visitare il suggestivo Presepe di Sant’ Andrea Borgo è come scoprire, piano piano, l’incantevole sceneggiatura di un bel film!»