12 Ottobre 2015
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PRESERRE (CZ) – CALABRIA VERDE, SESTITO: «APRIRE UNA SEZIONE STACCATA A CHIARAVALLE»
Avanzata richiesta a presidente Regione Mario Oliverio. «Senso di giustizia verso popolazione da anni abbandonata»
di Fra. PO.
PRESERRE (CZ) – 12 OTTOBRE 2015 – «La politica dovrebbe insegnare l’arte della buona amministrazione e guidare nel miglior dei modi il progresso dei popoli.
E’ giusto recidere gli sprechi ed azzerare il clientelismo, è giusto riqualificare la spesa, ma è anche giusto guardare la vocazione del territorio, le sue infrastrutture, i servizi di cui necessita per essere competitivo e poi regolarsi di conseguenza considerando, però, la politica un servizio da dare ai cittadini».
Lo afferma Santo Sestito, ex capogruppo consiliare di maggioranza e componente del circolo Ncd di Chiaravalle Centrale, in una missiva indirizzata al presidente della Regione Calabria Mario Oliverio.
«Ho fatto questa premessa – aggiunge – anche per giustificare la presente umile ma fattibile richiesta, se sorretta dalla volontà politica, senza se senza ma, per un senso di giustizia verso una popolazione da anni abbandonata a se stessa dal governo regionale e da quello provinciale. Il Comune di Chiaravalle Centrale è stato sede della Comunità Montana Fossa del Lupo comprendente i paesi di San Vito sullo Ionio, Cenadi, Olivadi, Centrache, Palermiti, Vallefiorita, Amaroni, Girifalco, Cortale, Polia, Monterosso, Capistrano e Torre di Ruggiero. Le attività primarie del comprensorio erano e sono l’agricoltura, la pastorizia e gli allevamenti bovini e suini, un tempo alquanto sostenuti oggi molto diminuiti per la carenza del sostegno dell’ente Regione e dal 2008 ad oggi anche dell’ente Provincia».
«L’azzeramento delle comunità montane – prosegue Sestito – ha accorpato i servizi e ridistribuito il personale, non tenendo presente, però le legittime esigenze della popolazione o l’opportunità di creare sezioni staccate di “Calabria Verde” nelle sedi delle comunità montane la cui spesa sarebbe stata uguale a zero. Chiaravalle era ed è una di queste e non perché si chiama Chiaravalle ma perchè la comunità montana, nel tempo ha costruito un’ampia e comoda sede, dove, oggi, in alcune stanze ha sede il Gal Serre Calabresi mentre per la maggior parte rimane vuota».
«La mia richiesta – chiede Sestito – rivolta alla sua persona con umiltà e rispetto è quella di considerare l’apertura di una sezione staccata di “Calabria Verde” a Chiaravale Centrale, sempre dipendente da Serra §an Bruno. E’ da tenere presente che circa venti operai idraulici forestali di San Vito sullo Ionio non hanno di fatto una vera e propria sede, quando i locali della comunità montana rimangono inutilizzati e nello stesso tempo non viene curato il territorio per come dovrebbe con una sezione staccata di “Calabria Verde” e con il relativo personale qualificato e conoscitore della zona».
«Altro problema – conclude Sestito – è la restituzione dell’Ufficio Agricolo di Zona trasferito senza un giustificato motivo in un’altra sede, intanto nel chiaravallese le aziende sono diminuite, il patrimonio bovino da tremila unità è sceso a qualche decina e la popolazione da 7.622 del 1991 è passata a 5.970 del 2011, mentre il mondo rurale è poco produttivo in tutti i settori».