18 Ottobre 2015
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PRESERRE (CZ) – CRISI EDITORIA, IN DIECI ANNI SPARITA 1 EDICOLA SU 4
Rete passata da un totale di 40mila punti vendita a poco meno di 30mila, per una riduzione complessiva del 25%
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 18 OTTOBRE 2015 – Negli ultimi dieci anni, in Italia, e’ sparita un’edicola su quattro e le vendite de periodici sono crollate: 2 milioni di copie in meno rispetto al 2007. “La recessione, le politiche di inasprimento fiscale sui prodotti editoriali e la crisi dell’informazione tradizionale hanno colpito duramente la rete di vendita della carta stampata: dal 2004 al 2014 hanno chiuso senza essere sostituite circa 10mila rivendite tra edicole e negozi di giornali e riviste. Complessivamente la rete e’ passata da un totale di 40mila punti vendita a poco meno di 30mila, per una riduzione complessiva del 25%. A lanciare l’allarme e’ Fenagi, l’associazione di categoria che riunisce gli esercenti dell’informazione.
“Il calo di vendite e’ un fenomeno cui assistiamo da diversi anni. Ma durante la crisi il numero di copie venduto si e’ dimezzato”, spiega il presidente di Fenagi Confesercenti Giovanni Lorenzetti. “Oggi siamo sui 3,3 milioni di giornali al giorno, 2,1 milioni di copie in meno del 2007. Calano anche gli investimenti pubblicitari, ridottisi di 1,4 miliardi di euro rispetto al periodo precedente alla crisi. E il futuro non lascia ben sperare: nei primi 8 mesi del 2015 le vendite sono diminuite di oltre il 13% sullo scorso anno. Mentre il numero delle edicole, nello stesso periodo, ha fatto registrare 449 nuove iscrizioni e 948 cancellazioni, con un saldo negativo di 499 unita’, in ulteriore peggioramento rispetto al saldo (-355) registrato nell’agosto 2014. Di questo passo la rete delle edicole morira’ prima della carta stampata”.
“La scomparsa delle edicole – aggiunge Lorenzetti – e’ un segno negativo dei nostri tempi: scompaiono capitoli di storia cittadina, luoghi di incontro, discussione ed abitudini consolidate. A rischio e’ un servizio di vicinato essenziale soprattutto in un Paese come l’Italia, dove il digital divide e’ ancora ampio, soprattutto per alcune fasce d’eta’. Ma a rischio e’ anche il pluralismo dell’informazione e la promozione culturale garantiti da giornali e riviste tradizionali, che offrono un ‘secondo tempo’ di approfondimento di qualita’, ancora non eguagliato dall’informazione di rapido consumo disponibile online. Eppure, constatiamo che nella legge di stabilita’ mancano completamente misure a sostegno della rete tradizionale”.
“Ormai – conclude Lorenzetti – e’ imprescindibile una riorganizzazione e riqualificazione di tutta la filiera della distribuzione e vendita. Occorre puntare sulla qualita’ del prodotto e sulla commercializzazione, favorendo incentivi alla vendita. Per questo Fenagi chiede al Governo di recuperare la rete delle edicole tradizionali come canale dedicato alla vendita del prodotto editoriale cartaceo. Una rete che favorirebbe la copertura sul territorio nazionale e darebbe agli editori la garanzia di un’offerta plurale. Bisogna anche puntare sull’informatizzazione: l’obiettivo e’ creare un network di ‘edicole 2.0’ di servizi di vicinato, da quelli amministrativi, informativi e turistici a quelli informatici”.