PRESERRE (CZ) – Eremi di Calabria, piccole ed uniche isole-rifugio
Uomini che esistono in comunità nella Chiesa cattolica ma centrate nella preghiera e nel silenzio. Dalla vita eremitica-cenobitica vissuta in certosa, a Laico eremita per volontà di Gesù Cristo al servizio della chiesa cattolica
By Anicec a cura di Gerardo Madonna
PRESERRE (CZ) – 20 MARZO 2015 – Decollatura, sorto gradatamente con l’aggregazione di insediamenti rurali sparsi sulle pendici del monte Reventino e verso la Sila Piccola, dà i natali al Frate P.P., (portato ad inserirsi spiritualmente con i certosini per diventare dopo fruttuosi e positivi anni di preghiere e in continua ricerca col bisogno di legarsi alla Chiesa, alla conversione di vivere con se stesso e diventare laico diocesano, frate eremita, come i padri del deserto in fervore alla ricerca del Volto e della divina presenza di Dio sulla terra.
In un eremo della montagna di Conflenti, l’eremita vive il deserto nella forma di vita superiore, adorando il santissimo sacramento nella sua cella lontana dai nuovi valori della società attuale, dimenticando la nuova emergente letteratura spirituale.
Con umiltà e amore per Dio, segnano questo uomo nella traccia di un cammino verso la pace interiore e preghiera continua eseguita 24 ore su 24, e per il tempo di vita che avrà, compagna sarà la fiducia nel potere della preghiera a Dio permettendo di sentirsi per se stesso utile al mondo.
Il laico già frate certosino, lo troviamo in missione giorno di domenica presso la Chiesa di San Bernardo da Chiaravalle, vigilante agli attacchi improvvisi provenienti dalla astuta creatura del male, che fà calare la Parola (anche quella dettata dalla Madre di Dio) dall’esterno all’interno della persona per poi farla meditarla per essere sempre buoni con se stessi e con gli altri, ci ammonisce e ci dice: “chi giunge al monastero conventuale della certosa è perchè si è chiamati da un primo innamoramento per Dio, lì percorri le prime tappe di crescita, liberandoti dagli attaccamenti e accettando la tua nuda essenza, senza consolazione né aspettativa, senti dentro e per sempre, la continua adorazione del Cristo, il tuo essere si libera e la vita si trasforma in serenità”.
Un frate che non ama essere conosciuto nei media o dalla cronaca ma, da Dio. Ci parla con parole usate da Gesù e riportate nel Vangelo, attingendo la Luce nella certezza di brevità della vita umana e dell’eternità di vita spirituale al servizio di Dio.
Una preghiera continua la sua, di creatura orante non solo per se stesso ma per l’utilità che reca agli altri; in un Dio non solo personale ma un Dio collettivo fatto di azioni complete e concreto, che scende nei minimi particolari nelle relazioni del sè e con gli altri.
Un Dio di tutti e di quaggiù che bisogna viverlo sulla terra, in questa vita breve ed incerta, con umiltà, beatitudine e in divina grazia per poterLo poi vivere eternamente in cielo.
Il monaco che custodisce nelle mani il santo rosario, fa parlare il suo cuore e ci fa ricordare anche quei temi affrontati dell’omelia nella basilica di San Pietro ripresi anche nel corso dell’Angelus, in cui Papa Francesco ha spiegato che Dio “come di tutti è il Creatore e il Padre, così di tutti vuole essere il Salvatore. Per questo, siamo chiamati a nutrire sempre grande fiducia e speranza nei confronti di ogni persona e della sua salvezza: anche coloro che ci sembrano lontani dal Signore sono seguiti – o meglio ‘inseguiti’ – dal suo amore appassionato e fedele”.
“Non dimentichiamo di leggere e meditare ogni giorno la parola di Dio”, in quanto “La stella che è in grado di guidare ogni uomo a Gesù è la Parola di Dio: essa è luce che orienta il nostro cammino, nutre la nostra fede e la rigenera. È la Parola di Dio che rinnova continuamente i nostri cuori e le nostre comunità”.
Prendere coscienza della gravità dell’esistenza della vita di ognuno di noi: un andare sulla Via senza ritorno, è e rimane un’occasione unica quella di copiare la vita di Gesù, senza lasciarsi sfuggire le redini dell’avvento del regno di Dio e cioè di un mondo in cui si deve realizzare la sua volontà, l’amore tra tutti gli uomini e il rispetto della giustizia.
In attesa di instaurare il suo regno, Dio concede il perdono a tutti i peccatori affinchè si convertano e che a loro volta perdonano.