PRESERRE (CZ) – «LA DESTRA DEVE RIPARTIRE DALLA CALABRIA, CON PIÙ FIAMMA E PIÙ NAZIONALISMO»
Riceviamo e pubblichiamo:
PRESERRE (CZ) – 9 DICEMBRE 2017 – «Prima del progetto Fratelli d’Italia l’ideologia di destra, nel complesso regionale Calabrese, è stata profondamente minata da tutta una serie di linee programmatiche disgregative, che nel tempo, ne hanno determinato l’effettivo collasso, ponendola, in alcuni frangenti, alla stregua d’incolpevole vittima d’oltraggiose aggressioni mediatiche.
Se l’ideologia interpretata ha caratterizzato un buio periodo per la destra calabrese, certamente l’anima ideologica è rimasta illesa da tale procedimento erosivo, mantenendosi salda ad alcuni principi, che, nonostante gli eventi storici, non possono assolutamente essere rimossi.
In Calabria è dunque giusto ripartire dall’anima della destra, evitando, in questo frangente, di cascare in errori d’indirizzo che potrebbero in qualche modo falcidiare la ripartenza politica di uno dei più importanti percorsi politici della nostra terra. Basta con la tolleranza politica, con i reflussi di spirito democristiano, e tantomeno con gli estremismi mal interpretati.
Risulta necessario ripartire solo ed esclusivamente dal nazionalismo. Un nazionalismo non borghese, che non nasce nei salotti ma si sviluppa tra la gente, che risponde solo al richiamo del cittadino e che stringe la cinghia del suo ingresso all’esclusivo nome di Italiano.
Il populismo imperversante è un’amara consolazioni per colui che non riesce a vantare un suo ideale, ma noi, uomini e donne di destra, l’ideale lo possediamo da sempre, ma la mancanza d’unione, di compattezza, l’assenza assoluta di solidi ranghi ci ha sin ora portato a smarrire la via.
Chi sta a destra aborrisce il populismo, lo disprezza dal profondo del suo spirito, bramandone la cancellazione assoluta dall’arena politica, poiché rischia di avvelenare il popolo, rendendolo flaccido, credulone, pauroso, incapace di affrontare con muscoli i propri problemi, limitandosi a cercare scuse.
Noi invece dobbiamo riscoprire il nostro nazionalismo, tutelando esclusivamente l’interesse di colui che può fregiarsi dell’onore di titolarsi Italiano, adoperandoci per lenirne le sofferenze, risvegliarne le coscienze, ridisegnandone il destino, sin ora oscurato da finzioni programmatiche che non fanno altro che affossare i diritti ed i doveri del nostro popolo. Dinnanzi alla tenaglia del nazionalismo, non esistono razze o etnie, poiché l’unico metro di paragone è esclusivamente la storia e la cultura Italiana.
Dobbiamo vivere quotidianamente le parole del nostro inno nazionale per essere realmente nazionalisti. Da questo punto d’osservazione comprensibili e fondate risultano tutte le questioni critiche mosse intorno al diritto di cittadinanza “ius soli”, principio d’inutile applicazione a fronte d’una logica nazionalista del concetto di “patria” e di “italiano”.
Un popolo, una cultura, una società, una legge, solo chi si riconosce in questo principio e lo vive nel profondo del suo spirito, ripudiando tutto il resto, può identificarsi con il principio nazionalista di “patriota”
Dopo Trieste, si riesce finalmente ad intravedere una nuova unità nella Destra Calabrese, un punto d’avvio ottimale per riconquistare gli ideali perduti, per riconoscerci nazione e per vivere finalmente in una società di diritti e di doveri, non solo scritti ma anche applicati. Di fatto è da riconoscersi come sia proprio la nostra regione il nucleo infuocato di idee e progettualità che infiamma l’arena politica nazionale.
I Calabresi riescono ad inseguire un ideale politico senza cercarecompromessi, senza tentennare, sospinti soltanto dall’ebbrezza d’un passato glorioso e di un futuro gratificante. Non abbiamo mai goduto di privilegi, non abbiamo mai ottenuto i giusti meriti per i nostri risultati, ma solo ed esclusivamente condanne sociali.
In Calabria, finalmente,si ha l’occasione di invertire questa rotta, stringendo i ranghi attorno ad un nuovo ideale di destra nazionale italiana, un nuovo simbolo, che pur vivendo negli albori del passato non guarda più con sospetto al futuro bensì muta la sua forma per divenire esso stesso il futuro. La destra deve ricominciare a tornare ad essere un sentimento!»
Avv. Giuseppe Grande
FDI Montepaone – Montauro