29 Ottobre 2015
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PRESERRE (CZ) – MEZZOGIORNO, E NATO “LABORATORIOSUD”
Obiettivo è generare progetto organico per rilancio regioni più povere italiane
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 29 OTTOBRE 2015 – “Una nuova piattaforma aperta alla partecipazione delle realtà pubbliche e private espresse dal territorio per riportare all’attenzione dell’agenda politica il Mezzogiorno e immaginare un progetto organico per rilanciare il Sud”. Questo è l’obiettivo di “LABSUD – LaboratorioSud” il nuovo progetto nato dalla collaborazione fra Fondazione Magna Grecia e Eurispes, presentato oggi nel corso di una conferenza stampa alla Camera dei Deputati.
Diversi gli spunti emersi nel corso dell’incontro al quale oltre al Presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara, al Presidente della Fondazione Internazionale Magna Grecia On. Nino Foti e all’On. Settimo Nizzi, hanno partecipato, offrendo il proprio contributo i diversi rappresentanti delle amministrazioni territoriali delle Regioni Puglia, Campania, Calabria, e Sardegna e i vari partner del mondo imprenditoriale, datoriale e associazionistico che hanno già aderito al progetto.
Ad aprire i lavori l’Onorevole Nino Foti, Presidente della Fondazione Magna Grecia. “Esiste purtroppo, ha esordito Foti, un Paese diviso a metà, ma non si è ancora capito che quella del Mezzogiorno è un’emergenza nazionale, che riguarda 20 milioni di cittadini, e che frena lo sviluppo di tutta l’Italia. Nessuno, ha continuato Foti, vuole mettere in discussione le inefficienze della classe politico-amministrativa del Sud, non si può accettare però, che dietro l’alibi del “Sud piagnone e sprecone” si tenti di nascondere le responsabilità dei vari Governi rispetto alla soluzione dei problemi del Mezzogiorno.
Non c’è mai stato infatti un vero impegno negli ultimi decenni per ridare slancio al Meridione, tutt’altro. Molte risorse destinate al Mezzogiorno vengono costantemente disperse: dalla finanziaria dello scorso anno ad esempio sono stati sottratti 3 miliardi e mezzo, utilizzati maggiormente per abbassare il costo del lavoro al Nord. C’è tuttavia parte del Sud che non è più disposta a sottostare a questa condizione, un Mezzogiorno sano, fatto di amministratori validi, di una società civile combattiva e di realtà d’eccellenza. Anche per dare a questo Sud una voce nuova nasce il Laboratorio.
Noi faremo la nostra parte, conclude Foti, chiediamo però, che anche lo Stato si assuma le proprie responsabilità istituendo al più presto un Ministero per il Sud. Non vogliamo l’ennesima struttura assistenzialistica, ma un’entità che con pieni poteri operi per il riallineamento del Mezzogiorno al resto d’Italia aumentando le attenzioni e il “controllo nei confronti del territorio. Un controllo non di pubblica sicurezza ma di sicurezza per le popolazioni operose. Questo è il primo debito dello Stato nei confronti delle comunità meridionali”.
Oltre al ministero per il Mezzogiorno organizzato in maniera attuale, ha aggiunto l’Onorevole Settimo Nizzi, sarebbe utile una seria commissione d’inchiesta che faccia capire ai 20 milioni di italiani che vivono al Sud, i veri motivi del mancato sviluppo di questa importante parte dell’Italia e sopratutto dare al Governo gli indirizzi per la più rapida risoluzione dei problemi. Quello della questione meridionale, ha affermato invece il Presidente dell’Eurispes Gian Maria Fara, è un tema quasi obsoleto, basti pensare che, trent’anni fa, fu uno dei primi problemi affrontati da una neonata Eurispes. Purtroppo la realtà in termini economici, sociali ma soprattutto culturali non è di molto mutata, così come fotografato dai dati del recente rapporto Svimez. Eppure è impensabile una crescita del Paese che prescinda da quella del Sud.