20 Maggio 2015
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PRESERRE (CZ) – Pitaro: «Il comprensorio di Chiaravalle è privo di sanità»
Il sindaco di Torre di Ruggiero esce di nuovo allo scoperto sulla sanità comprensoriale dopo avere appreso della chiusura del laboratorio di analisi dell’ospedale di Chiaravalle Centrale
di Franco POLITO
TORRE DI RUGGIERO (CZ) – 20 MAGGIO 2015 – «Abbiamo avuto notizia stamattina da parte di pazienti dializzati che è stato chiuso il laboratorio di analisi dell’Ospedale di Chiaravalle» Pino Pitaro, sindaco di Torre di Ruggiero, critico e propositivo osservatore delle vicende della sanità delle Preserre Catanzaresi, non ci mette molto a dire la sua.
«Nei giorni scorsi – dice – il sindaco di Montauro Pantaleone Procopio ed il sottoscritto nel rendere visita al neo commissario dell’Asp di Catanzaro Perri, lo avevamo avvertito che chiudere il laboratorio di analisi di Chiaravalle sarebbe stato un errore madornale e un grave vulnus per la salute dei cittadini del comprensorio. E’ davvero impensabile che un intero circondario rimanga privo del laboratorio di analisi specie in relazione alla presenza del servizio dialisi che quotidianamente rende un servizio ai dializzati.E’ evidente che l’assenza del laboratorio di analisi mette a rischio la vita dei pazienti in un momento peraltro storico in cui i servizi sanitari non vengono offerti nemmeno ai livelli minimi».
Secondo Pitaro, che guarda la questione da un’anfolatura ad ampio raggio, «forse oggi, in un momento in cui è cambiato il modo di vedere sulla sanità calabrese, ad opera del neo governatore Mario Oliverio, è necessario che qualcuno ci dica che cosa vuole che si faccia dell’ospedale di Chiaravalle dal momento che la Casa della Salute è ancora un sogno da realizzare nonostante siano trascorsi cinque anni da quando essa è stata pensata. Per come abbiamo già riferito al neo commissario Perri, la Casa della Salute di Chiaravalle non deve essere un’associazione culturale, ma deve essere invece il centro di offerta di risposte sanitarie ai cittadini».
Pitaro non usa mezzi termini- «Allo stato – afferma – tutto il comprensorio di Chiaravalle appare senza sanità, dal momento che l’ospedale è privo di servizio radiologico e di servizio di pronto soccorso, mentre il laboratorio di analisi è sottoposto a chiusura e apertura discrezionale da parte di un Dirigente che opera senza nemmeno relazionarsi con gli altri servizi. Forse è il caso, alla luce anche delle retromarce politiche fatte sugli ospedali di montagna , che anche su Chiaravalle si apra alla luce del sole una riflessione coinvolgendo le popolazioni, i Sindaci e tutte le istituzioni interessate».
E come fa di solito chima in causa gli altri sindaci che invita «ad autoconvocarsi per ragionare sulla sanità del Chiaravallese e a tenere alta l’attenzione al fine di aprire un’interlocuzione diretta con il governatore Oliverio che ben conosce i problemi che attanagliano le aree interne».