13 Luglio 2016
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PRESERRE (CZ) – “#PROGETTO CHIARAVALLE” SPACCA IL SILENZIO SU SANITA’ E CASA DELLA SALUTE
Chiesta convocazione di un consiglio comunale ad hoc per discutere del futuro della struttura e del destino (sanitario) del comprensorio
di Franco POLITO
PRESERRE (CZ) – 13 LUGLIO 2016 – Una richiesta netta e senza giri di parola. Una richiesta per ribadire la centralità di Chiaravalle Centrale nel territorio delle Preserre Catanzaresi e dare un segnale forte a difesa e tutela dei cittadini di un intero comprensorio.
Pino Maida
E’ quella che i consiglieri di opposizione Emanuela Neri e Giuseppe Maida del gruppo “#Progetto Chiaravalle” rivolgono al sindaco e a tutta la maggioranza della città di Chiaravalle Centrale. L’istanza contiene la richiesta di convocare un consiglio comunale ad hoc per discutere in maniera specifica di sanità territoriale e “Casa della salute”. Soprattutto del futuro della “Casa della Salute” anche dopo la perizia che ne mette in discussione la struttura.
«Al consiglio comunale – dicono Neri e Maida – chiediamo vengano invitati i vertici dell’Asp e i rappresentanti politici di ogni colore per discutere unitamente e seriamente sul futuro della sanità di questo territorio».
Emanuela Neri
I due consiglieri non esitano a definire la “Casa della Salute” un «progetto più volte proclamato, ma mai concretamente realizzato». C’è amarezza nelle loro parole. «Ad oggi – sottolineano – l’unico risultato ottenuto è il rallentamento di alcune prestazioni. Unito addirittura alla totale sospensione di altre. La sospensione di esami come la mammografia, l’ecografia e, da qualche giorno la Moc, ha creato gravi disagi, liste di attesa lunghissime che verranno sicuramente dirottate altrove».
Neri e Maida non ci stanno. E incalzano. «Non si può più stare in silenzio – affermano ancora – di fronte ad un altro impoverimento dei servizi sanitari di questo comprensorio». E chiedono «con forza di conoscere lo stato attuale della situazione se è quando questi servizi verranno ripristinati o se è solo un modo indolore e lento per effettuare l’ennesimo trasferimento verso altre strutture».
Non senza chiamare in causa ciò che regge il vivere civile e istituzionale italico. «Il diritto alla salute – concludono – è definito dalla carta costituzionale come diritto fondamentale del cittadino. Non si può prescindere da questo, nel momento in cui ancora per una volta tale diritto viene calpestato e quando nel silenzio totale continuano i disservizi per i cittadini chiaravallesi e di un intero comprensorio».