26 Novembre 2015
86
PRESERRE (CZ) – RIPRODURRE IL CORPO UMANO IN 3D, IL BREVETTO ARRIVA DA SOVERATO
Si tratta del “Froio- Wagerle System” ideato da 4 operatori del presidio polispecialistico di Villa Elisa a Soverato. Consentirà di produrre protesi personalizzate sfruttando le informazioni delle macchine diagnostiche digitali
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 26 NOVEMBRE 2015 – La Patente Europea è la n. 2682071 ed è intestata a Villa Elisa Soverato Srl, presidio polispecialistico che opera a Soverato dal 1988.
È legata ad un brevetto che si presenta come capace di realizzare una vera e propria rivoluzione nel settore medico-chirurgico, abbracciando diversi campi di applicazione, dalla chirurgia protesica ortopedica a quella odontoiatrica, dalla medicina oncologica a quella legale.
Il brevetto progettato in Calabria, (che sarà presentato in una conferenza stampa internazionale in Germania, nella “Haus der Wirtschaft” di Stoccarda il prossimo 1 dicembre) è stato concepito da un team di operatori del presidio polispecialistico di “Villa Elisa” di Soverato, pronti a lanciare in Europa il “Froio- Wagerle System”,
il brevetto che eredita il nome dai suoi ideatori: Bruno Froio, Salvatore Froio, Eckhard Wagerle e Roberto Toselli.
L’invenzione è stata realizzata per l’attivazione della produzione industriale automatizzata, a partenza di dati forniti da diagnostiche Tac di ultima generazione, di segmenti anatomici umani da utilizzare per la diagnostica, per la realizzazione di protesi personalizzate da impiantare in campo ortopedico e per quelle da utilizzare in campo odontoiatrico.
«Il nostro scopo -spiegano gli ideatori del brevetto- è di superare le criticità delle tecniche esistenti e di migliorare la precisione nella realizzazione delle stesse.
Con il “Froio-Wagerle System”, la realizzazione delle protesi avverrà tramite l’utilizzo di dati forniti da una scansione Tac. Tali dati saranno elaborati da un sistema messo a punto per lo scopo per poi realizzare un modello 3D del segmento anatomico interessato, sul quale verrà progettata la protesi (per anca, ginocchio, spalla, elementi dentari…). Il modello sarà inviato automaticamente ed in formato digitale ad un dispositivo di stampa e stratificazione tridimensionale di titanio e/o di altro materiale. Con il nuovo sistema si potranno oltretutto riprodurre segmenti anatomici del corpo umano quali: scheletro, articolazioni, denti, encefalo, collo, torace, cuore, polmoni, sistema vascolare arterioso e venoso, addome, fegato, pancreas, milza tubo digerente, utero, reni, surreni, ureteri, vescica e prostata.
Tra i vantaggi introdotti dall’invenzione, la possibilità di realizzare i vari organi parenchimatosi, compreso il sistema cardiovascolare del corpo umano, tramite una stratificazione in silicone policromato a varia densità per una riproduzione fedele e con rapporto 1/1, dei vari segmenti. Sarà di conseguenza possibile mettere a punto in maniera rapida ed economica strategie operatorie specifiche per ogni intervento, non solo protesico ma anche oncologico e cardochirurgico, dando la possibilità di simularlo sull’organo riprodotto fedelmente su quello del paziente. La copia progettata- continuano gli inventori- darà inoltre la possibilità di effettuare autopsie virtuali o indagini medico legali senza dover intervenire direttamente sul corpo».
E in tema di protesi, lo stesso gruppo ha brevettato “Ionica”, un’ innovativa protesi d’anca le cui caratteristiche saranno rivelate nella conferenza stampa di Stoccarda. Si tratta del primo prototipo realizzato con l’inedita tecnica, già considerata una rivoluzione dalle eccellenze in campo medico di tutta Europa. Un sistema che sovverte gli attuali principi e rapporti fisici quello alla base della progettazione di “Ionica” e che consente la realizzazione di un prodotto di minori dimensioni, trabecolato al suo interno che, con un sistema particolare di lamelle, consente di non essere cementata. La nuova protesi è risultata particolarmente interessante anche dal punto di vista economico, in quanto capace di contenere i costi che rimangono comunque inferiori rispetto a quelli delle protesi attualmente utilizzate.
Un’innovazione dalla portata straordinaria che lo Stato tedesco non si è fatto sfuggire accordando la produzione del brevetto, la cui sperimentazione sarà effettuata, con un accordo con il governo tedesco, nelle strutture ospedaliere di tutta la Germania.