PRESERRE (CZ) – SANTUARI CZESTOCHOWA E CAPO COLONNA DIVENTANO “GEMELLI”
Il prossimo 18 maggio, giorno della nascita di Papa Wojtyla
di REDAZIONE
PRESERRE (CZ) – 12 MAGGIO 2017 – Gemellaggio tra il santuario mariano polacco di Czestochowa e quello di Capo Colonna (FOTO), a Crotone.
Il primo atto avverrà il prossimo 18 maggio, giorno della nascita di papa Wojtyla, quando il maestro orafo Michele Affidato consegnerà i diademi realizzati nella ricorrenza dei 300 anni dalla prima incoronazione ad opera di Pio XI. “Ho lavorato su un’immagine della Madonna in bianco e nero. I monaci Paolini mi hanno lasciato piena libertà”, spiega all’Adnkronos il maestro orafo che, nel tempo, ha realizzato diverse opere per i pontefici tra le quali le corone per la Madonna ‘Regina Pacis’ di Ostia, lo stemma papale in occasione della visita di Benedetto XVI in Calabria, e per papa Francesco.
Il prossimo 18 maggio, dunque, il primo atto del gemellaggio tra il santuario polacco e quello crotonese, in occasione della consegna dei nuovi diademi realizzati da Affidato per l’icona della Madonna di Czestochowa. I diademi saranno benedetti anche da papa Francesco e il 28 luglio, come spiega il maestro orafo, saranno sistemati sul capo della Madonna di Czestochowa. I diademi per la Madonna nera alla quale Giovanni Paolo II era devoto sono stati realizzati con un lavoro accurato di diversi mesi. L’ultima misurazione compiuta dal maestro orafo è avvenuta a fine marzo. Per l’occasione erano presenti il padre generale dei Paolini, il priore del santuario di Jasna Gora, il provinciale d’America e persino quello d’Australia.
“Nei momenti di calamità – spiega don Serafino Parisi, vicario episcopale e rettore della cattedrale di Crotone – si invoca la Madonna di Capo Colonna per trovare la forza del riscatto. L’idea di questo gemellaggio è appunto quella di ricordare la forza del riscatto che ha accomunato la storia della Polonia alla nostra”. Alla Madonna di Capo Colonna, nera come quella di Czestochowa, sarà dedicato un pellegrinaggio notturno il 21 maggio: “in quella notte a Crotone – racconta il rettore della Cattedrale – vengono in processione 100 mila persone. Nel giro di 50 anni siamo passati da una festa più che altro a carattere rurale ad una celebrazione che coinvolge tutto il popolo”.