2 Settembre 2015
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PRESERRE (CZ) – “SISTEMA SANITARIO INIQUO”, BOVA ANNUNCIA BATTAGLIA
Arturo Bova
«Cercherò di trovare appoggio in tutte le forze politiche presenti in Parlamento»
PRESERRE (CZ) – 2 SETTEMBRE 2015 – «Ho deciso di rompere gli indugi e annunciare sin d’ora la presentazione di una mozione in Consiglio regionale che impegni la Giunta a fare tutto quanto è nei suoi poteri per invertire le devianze e iniquità del sistema sanitario nazionale». Lo afferma il consigliere regionale di maggioranza Arturo Bova.
«Cercherò – aggiunge Bova- di trovare appoggio in questa battaglia di diritto e civiltà, oltreché di equità sociale, in tutte le forze politiche presenti in Parlamento. Al Presidente Mario Oliverio dico solo che questo è forse il punto principale da discutere nella tanto attesa conferenza dei Governatori del Sud. Al Commissario Scura e al Consiglio regionale rendo invece noto che se non si dovessero adottare i giusti correttivi, non esiterò un istante a impugnare davanti alla Corte Costituzionale qualsiasi legge, caratterizzata da iniquità e ingiustizia, adottata in materia di riordino del Sistema Sanitario».
«La mia – prosegue Bova – è una presa di posizione forte, perché stamani (ieri, ndr) ho incontrato, insieme a Tonino Tarantino del direttivo Pd di Catanzaro Lido, i dottori Giacinto Nanci e Vincenzo Capilupi dell’associazione medica Mediass al fine di dare voce istituzionale alla battaglia di diritto e giustizia che stanno portando avanti da diversi anni. È stato un incontro molto proficuo, poiché ho avuto modo di constatare, ove mai ve ne fosse stato bisogno, che i criteri utilizzati nella ripartizione della spesa sanitaria nazionale sono estremamente iniqui e fortemente pregiudizievoli per le Regioni del Mezzogiorno. Lo sono così tanto da rendere, a mio modesto avviso, incostituzionale l’intero sistema di ripartizione perché fortemente lesivo di diritti fondamentali, e costituzionalmente tutelati, quali quello alla Salute oltreché il principio di uguaglianza tra i cittadini».
«Ancora una volta – dice ancora Bova – si ripropone la sperequazione di trattamento tra Sud e Nord. Basterebbe infatti soltanto far caso ad alcuni dati statistici inconfutabili, adottati tanto dal Ministero della Salute quanto dall’Istat. Mi riferisco, ad esempio, al numero di malati cronici: in Calabria ve ne sono 100 mila delle patologie più diffuse in più rispetto alla media nazionale. Eppure riceviamo risorse per un importo pari a 2.200 euro per ogni malato contro i 3.169 pro capite elargiti alla Valle d’Aosta. Ma importi analoghi ci sono in altre realtà settentrionali che, al pari della VdA, ne hanno molti meno di noi. Potrei però continuare parlando di un indice di comorbilità (contemporanea presenza di più patologie a carico della stessa persona affetta da diabete, ipertensione, bronchite cronica ecc.) nettamente superiore da noi, così come del fatto che a fronte di più malati cronici qui si effettuino un numero nettamente inferiore (la metà circa) di esami del sangue e strumentali e visite specialistiche».
«Trovo quindi incredibile – sottolinea Bova – che i soldi pagati dai calabresi per sostenere tali analisi concorrano alla sostenibilità del sistema sanitario nazionale e non già solo a quello regionale. Scusate, ma sembra il ritornello del cetriolo e dell’ortolano. Il nostro malato è pertanto costretto a non curarsi per mancanza di soldi e peggiora. Si deve quindi infine rivolgere ai centri di eccellenza del Nord (la famosa migrazione sanitaria con costi di 300 milioni di euro annui), i cui costi aggravano ancora di più il deficit sanitario regionale calabrese. Siamo poi la terra della dieta mediterranea, fondamentale per la prevenzione e la cura delle malattie, eppure non si fa alcunché per educare i cittadini a una sana alimentazione. A riguardo sapevo e ho avuto modo di constatarlo anche oggi che il dott. Capilupi è uno dei più stimati nutrizionisti italiani, autore di importantissime pubblicazioni scientifiche».
«Mi domando, quindi – conclude Bova – se in passato chi ne aveva il dovere lo abbia mai consultato o, quantomeno, si sia adoperato per far capire l’importanza della dieta mediterranea? È pleonastico rimarcare le ricadute di tutto ciò anche in termini di crescita dell’agricoltura e dunque dei livelli occupazionali della Calabria».